11^ Domenica del Tempo Ordinario

LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE

Riflettere – Pregare – Agire

 VESTIRE GLI IGNUDI

Il comando di condividere con l’umanità intera il calice del sangue versato dal Signore Gesù per liberarla dal male ci impegna a spogliarci di ogni pretesa di privilegio: possiamo perciò anche noi, come S. Martino, nato 1600 anni fa proprio nelle nostre terre, comprendere che, quando a nostre spese restituiamo secondo giustizia a un ignudo il suo vestito e la sua dignità, moltiplichiamo universalmente sia la disponibilità dei beni vitali necessari, sia le ragioni della convivenza fraterna.

Preghiamo insieme e diciamo:

        Sangue di Gesù, accendici di misericordia!

Sangue di Gesù, che anche oggi sei versato sul mondo dalle vene dei martiri, riscalda la nostra tiepidezza, rinfranca la voce della profezia nella Chiesa, innamoraci della povertà: ti preghiamo!

Sangue di Gesù, che scorri nel nostro corpo per la comunione al tuo calice, accendi in noi lo sguardo che, vedendo le nudità e la vergogna dei poveri intorno a noi, ci determina alla condivisione di una comune veste e dignità: ti preghiamo!

Sangue di Gesù crocifisso, che ricadi su di noi ogni volta che la dignità di una persona è violata, non esserci di condanna, ma di riscatto dall’egoismo del benessere, affinché sappiamo rivestire l’intero mondo ignudo con la veste indivisibile della tua regalità.

 ALLOGGIARE I PELLEGRINI

Da una lettera che alcuni bambini calabresi hanno scritto a Papa Francesco ieri, in occasione dell’iniziativa “Treno dei bimbi”.

«Abbiamo riflettuto su tutti quegli adulti e bambini che lasciano la loro terra a causa della guerra e delle persecuzioni. Molti non riescono nemmeno a raggiungere la meta a causa di quelle onde che dovrebbero garantirgli la salvezza e che, invece, li tradiscono e li portano alla morte. Pensiamo a loro e non riusciamo a capire come nel mondo possano esserci tante ingiustizie. Promettiamo di accogliere chiunque arriverà nel nostro paese, senza considerare chi ha un colore di pelle diverso, chi parla una lingua differente o professa un’altra religione, un nemico pericoloso».

Diciamo assieme:

       O Signore, rendici capaci di amare

Perché impariamo ad accorgerci delle tante situazioni di bisogno accanto a noi, preghiamo.

Perché sappiamo essere accoglienti verso quanti fuggono dai loro Paesi per scampare alla morte o alla ricerca di una vita più dignitosa, preghiamo.

 VISITARE GLI AMMALATI

Dal messaggio del S. Padre per la XXIV Giornata Mondiale del Malato 2016.                              

 “Chiediamo a Gesù misericordioso, attraverso l’intercessione di Maria, Madre sua e nostra, di concedere a noi tutti la disposizione al servizio dei bisognosi e più concretamente dei nostri fratelli e delle nostre sorelle malati. Talvolta questo servizio può risultare faticoso, pesante, ma siamo certi che il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualcosa di divino. Anche noi possiamo essere mani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti. Con l’aiuto discreto a chi soffre si prende sulle spalle la croce ogni giorno e si segue il Maestro; e anche se l’incontro con la sofferenza sarà sempre un mistero, Gesù ci aiuta a svelarne il senso.”

Preghiamo insieme e diciamo:

      Rendici, Signore, strumenti del tuo amore.

Per tutte le famiglie cristiane, perché soprattutto nei momenti della sofferenza, animate dallo stesso spirito di Maria, Madre della Misericordia, si aprano alle necessità di chi è più provato nel corpo e nello spirito per assisterlo con amore fraterno, preghiamo.

Per tutti coloro che sono impegnati al servizio dei malati, perché con la loro opera quotidiana sappiano testimoniare l’amore di Cristo per i sofferenti e diventino così il volto della tenerezza di Dio verso i più deboli, preghiamo.

Per le nostre comunità, perché, vinte le ansie ed i timori, si accostino con amore e dolcezza a chi soffre e possano riscoprire nella carità verso gli ammalati il significato più profondo della vita e della solidarietà umana, preghiamo.

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