12^ Domenica del T.O.

UN ATTO DI AMORE

Carissimi parrocchiani,

abbiamo pubblicato in queste domeniche una nota pastorale molto bella, che dà speranza a chi si trova nel dolore a causa della morte di una persona cara ed aiuta a vivere il momento del distacco con un rito che esprime vicinanza, amore, resurrezione anche attraverso i segni ed i simboli che sono a tutti noti. Immagino che molti l’abbiano letta, perché viene il momento in cui la morte passa nelle nostre famiglie e non è mai silenziosa, anche se vorremmo renderla tale, esorcizzarla, metterla fuori campo, ignorarla. Invece giunge, più o meno inaspettata, ponendoci le fondamentali domande della vita. E ci chiede uno squisito e gratuito atto di amore per chi ci lascia.

Come preparare un funerale cristiano?

1) Contattare il Parroco della propria Parrocchia e con lui stabilire la chiesa (preferibilmente quella parrocchiale) e l’orario della celebrazione. Concordare la celebrazione della S. Messa oppure della Liturgia della Parola. Scegliere insieme le letture più consone e preparare la preghiera dei fedeli.

2) La partecipazione alla S. Messa del funerale dovrebbe essere completa, anche con la Comunione eucaristica da parte di chi si professa cristiano. Questa è la migliore partecipazione e la più efficace a suffragio dei defunti, insieme alle opere di carità. Chi desidera prima confessarsi, trova sempre la disponibilità di un sacerdote in cattedrale o nella chiesa di S. Giacomo o nel Santuario della Madonna delle Grazie, per celebrare questo sacramento della riconciliazione.

3) Chi desidera intervenire alla fine della celebrazione per commemorare il defunto, è pregato di presentare al parroco il testo, per tempo. Si eviti l’enfasi. Ognuno di noi è santo per il Battesimo, ma sappiamo che ogni filo d’erba davanti al sole proietta la sua ombra. Anche noi infatti compiamo buone opere, esercitiamo le virtù, manifestiamo i nostri pregi ma conosciamo anche il male. Pertanto la prudenza in queste celebrazioni è d’obbligo, come pure la sobrietà.

4) Sarebbe bene concordare un solo intervento a nome di tutti, perché i discorsi non siano numerosi risultando poi più lunghi del rito stesso e non stanchino l’assemblea. Lo dico a ragion veduta.

5) Nei discorsi finali non si scenda a banalità. Eventualmente alcuni fatti del tutto personali possono essere ricordati in altro momento nell’ambito della famiglia e della parentela.

6) Sarebbe bene ritrovarsi per la celebrazione della S. Messa di suffragio, dopo un mese dal funerale, nel giorno anniversario della morte ecc… Non dimentichiamo i nostri cari defunti. Noi preghiamo per loro ed essi pregano per noi, poiché la comunione in Dio non è interrotta con la morte. Mi piace ricordare che la S. Messa è la finestra aperta sul Paradiso. Cielo e terra si incontrano nella liturgia di lode e di ringraziamento al Signore. I nostri cari sono in Dio come noi in Lui viviamo.

Carissimi, sono soltanto alcune attenzioni che consiglio per poter vivere con verità, serenità e speranza questi momenti difficili che fanno parte della nostra vita. Buona domenica! Ci ricorda la resurrezione di Gesù e di tutti noi, alla quale partecipiamo attraverso la S. Messa.                                              Don Luciano Nobile, parroco

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