25^ domenica del tempo ordinario

RIPRENDIAMO IL CAMMINO INSIEME

 

Carissimi parrocchiani, riprendiamo con rinnovato impegno le nostre attività parrocchiali che essenzialmente si imperniano attorno alla catechesi per i fanciulli, i giovani e gli adulti, alla celebrazione dei vari Sacramenti, alla testimonianza della carità che ha mille volti ed è per tutti l’espressione dell’amore infinito di Dio.

Sono contento che tanti bambini vengano al catechismo (oltre un centinaio) ed un buon numero siano ministranti attorno all’altare per rendere più partecipata la liturgia eucaristica. Sono grato alle catechiste ed ai catechisti per questo sevizio importante e gratuito che essi offrono a nome di tutta la comunità. Tra loro ci sono anche dei giovani che dopo aver ricevuto come un dono la cresima hanno accettato di aiutare i catechisti, iniziando così a rispondere al dono compiendo una missione. Quest’anno iniziamo una collaborazione pastorale, oltre che con la Parrocchia di San Giorgio, anche con le Parrocchie della B.V. delle Grazie, del SS. Redentore e di S. Quirino. La collaborazione per ora si limita alla preparazione dei giovani alla Cresima. Gli incontri si terranno probabilmente nella nostra Parrocchia, presso le sale dell’Oratorio della Purità e saremo aiutati da alcuni catechisti che stanno concordando un itinerario comune.

È in progetto anche un centro di ascolto interparrocchiale per le zone centro e ovest della città, per una risposta più efficace ed adeguata alle necessità di tante persone che bussano alle porte delle nostre parrocchie. Le parrocchie ormai non riescono a soddisfare le varie urgenze. Sarà necessario mettere insieme le forze del volontariato e raccordarsi con i servizi offerti dal Comune o da altre associazioni di solidarietà.

I vari cori che prestano servizio nelle nostre chiese riprendono le loro attività per rendere la liturgia più partecipata e cercano sempre nuove forze che possano irrobustire i gruppi che già meritano un elogio per la fedeltà, la preparazione, lo spirito di sacrificio. La Cappella musicale, l’Aquilejensis Chorus, i Pueri Cantores, il coro dei giovani africani, la Schola Dilecta si alternano mensilmente nella cattedrale ed il loro servizio è apprezzato. Anche i vari organisti che si susseguono meritano il nostro plauso. Potrei menzionare i ministri della Comunione Eucaristica, per il compito che svolgono con puntualità, i segretari nell’ufficio parrocchiale che accolgono le persone, rispondono alle chiamate al telefono, compilano i registri  e tanti altri che offrono la loro disponibilità, come il Gruppo “Una luce nella notte” che sostengono l’Adorazione notturna nella Chiesa di S. Pietro, gli “Amici della cattedrale” che prestano il loro servizio tenendo aperti il Museo del Duomo, l’Oratorio della Purità, l’Associazione “Templari cattolici” che aprono la chiesa di S. Cristoforo nel pomeriggio fino a sera il venerdì ed il sabato e recitano, prima di chiudere, i Vesperi ecc…. Probabilmente ho dimenticato qualcuno. Mi scuso. Ecco, dimenticavo il Consiglio Pastorale ed il Consiglio per gli affari economici che sono gli organi consultivi per la conduzione della Parrocchia, chi cura il bollettino parrocchiale di Natale e di Pasqua, chi prepara questo foglietto domenicale. Come vedete c’è una rete di volontariato che opera nel silenzio ma fattivamente. Non ne parlano i giornali ma esiste e lavora. Forse si dà tutto per scontato ma scontato non è. Dietro ad ogni servizio ci stanno delle persone che offrono gratuitamente il tempo a favore dei fratelli.

Desidero ringraziare tutti anche a nome della comunità della cattedrale.

Forse c’è qualche persona che desidera far parte di questa rete di volontariato parrocchiale? La porta è sempre aperta e si trova sempre posto per un impegno coordinato dal Parroco. Lo stipendio è altissimo e garantito perché il datore di lavoro è il Padreterno. La sua impresa non fallisce mai! Conosce momenti difficili ma si riprende sempre, con rinnovata energia e con la certezza della vittoria.

Auguro a tutti cordialmente un buon cammino ed esorto a leggere il seguente intervento chiarificatore del Direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale liturgica, in vista di qualche piccolo cambiamento nella recita del Rosario e nell’Adorazione eucaristica nelle chiese della nostra Parrocchia. Domenica prossima vi scriverò alcuni suggerimenti e disposizioni in merito, alle quali, io e voi, dobbiamo adeguarci. Cordialmente invio un saluto a voi e alle vostre famiglie.                                                             Il parroco don Luciano Nobile

 

 

 


 

 

Esposizione del Santissimo Sacramento, adorazione eucaristica e Rosario

 

L’adorazione eucaristica prolunga gli atteggiamenti di fede che i fedeli vivono nella Messa. Non è dunque “occasione” per qualsiasi forma di preghiera o di intrattenimento religioso. Così prescrive il Rito della comunione fuori della Messa e del Culto eucaristico (RCCE) al n. 97: Le esposizioni brevi del santissimo Sacramento si devono ordinare in modo che in esse, prima della benedizione con il santissimo Sacramento, sia dedicato un tempo conveniente a letture della parola di Dio, a canti e preghiere e a un po’ di orazione silenziosa. È vietata l’esposizione fatta unicamente per impartire la benedizione.

Non è lecito, dunque, esporre il Santissimo Sacramento per qualsiasi forma di preghiera a carattere devozionale, tanto più se rivolta alla Vergine Maria o ai Santi. È quanto afferma l’Istruzione Eucharisticum Misterium al n. 62, ricordando la peculiarità cristologica dell’adorazione eucaristica. Ed è quanto ricorda, con maggiore incisività, il Direttorio su pietà popolare e liturgia al n. 164: Per questi momenti di adorazione i fedeli dovranno essere aiutati a servirsi della Sacra Scrittura quale impareggiabile libro di preghiera, a utilizzare canti e preci idonee, a familiarizzarsi con alcune strutture semplici della Liturgia delle Ore, a seguire il ritmo dell’Anno liturgico, a sostare in preghiera silenziosa. In tal modo essi comprenderanno progressivamente che durante l’adorazione del Santissimo Sacramento non si devono compiere altre pratiche devozionali in onore della Vergine Maria e dei Santi. Tuttavia, a proposito del Rosario, afferma: per lo stretto vincolo che unisce Maria a Cristo, la recita del Rosario potrebbe aiutare a dare alla preghiera un profondo orientamento cristologico, meditando in esso i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione. Data dunque la connotazione cristologica del Rosario, che tuttavia rimane preghiera rivolta alla Madre di Dio, esso può essere recitato all’interno di un tempo prolungato di adorazione durante il quale ci siano momenti di ascolto della Parola di Dio, di preghiera a Cristo, di silenzio.

Inoltre, deve essere chiaro quanto espresso in un Responsum ad dubia della Congregazione per il Culto Divino del 15 gennaio 1997: «non si espone l’Eucaristia solo per recitare il Rosario, ma si può includerlo tra le preghiere che si fanno sottolineandone gli aspetti cristologici con letture bibliche relative ai misteri e lasciando spazio alla loro meditazione silenziosa e adorante».

In sintesi

Non si espone il Santissimo Sacramento solo per recitare il Rosario: l’esposizione dell’Eucaristia non è un contenitore per ogni cosa! La preghiera davanti al Sacramento dell’Eucaristia deve avere una sua struttura che orienti la pietà di tutti al Signore: «Durante l’esposizione, orazioni, canti e letture, si devono disporre in modo che i fedeli in preghiera orientino e incentrino la loro pietà sul Cristo Signore. Per favorire l’intimità della preghiera, si predispongano letture della sacra Scrittura con omelia o brevi esortazioni, che portino i fedeli a un riverente approfondimento del mistero eucaristico. È bene che alla parola di Dio i fedeli rispondano col canto e che in momenti opportuni si osservi il sacro silenzio» (RCCE, n. 112). Nel caso di un tempo ampio di adorazione (le quaranta ore, ad esempio) il Rosario può essere inserito armonicamente nella struttura della preghiera.                                                 (don Loris Della Pietra)

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