27^ Domenica del T.O.

 

APRIAMO LA PORTA A CRISTO E DIAMOCI UNA MANO

 

Carissimi, mi rivolgo a tutta la comunità ed in particolare a voi genitori che inviate in parrocchia i vostri figli, piccoli o grandi, per il catechismo settimanale per accompagnarli lungo il cammino di crescita nella vita cristiana. È un cammino che vogliamo percorrere insieme, condividendo i vari passi che sono richiesti. È molto importante l’impegno che ci prendiamo insieme nei confronti dei vostri figli. Si tratta di aiutarli a costruire la casa della loro vita. Tutti siamo bene intenzionati: genitori, parroco, catechisti, comunità di credenti. Ma ci chiediamo: su quali basi vogliamo costruire, su quale terreno?  Sulla roccia o sulla sabbia? Cosa fa la differenza? Qual è il nostro modo di vedere?

Costruisce sulla sabbia chi impara solo alcune formule, infarina la vita con un po’ di cultura religiosa, ascolta la Parola di Dio di tanto in tanto, pensa alla Prima Comunione o alla Cresima come ad una semplice tappa da raggiungere e poi… Il catechismo così corre un pericolo: serve a ben poco o a nulla se è sganciato da ciò che pensiamo, diciamo e facciamo. Costruisce sulla roccia chi ascolta sempre la Parola di Dio e la unisce alla vita concreta di ogni giorno in modo che la Parola diventi realmente vita. Allora la casa diventa stabile. Non accontentiamoci di un’ora di catechismo alla settimana. Lasciamo che Cristo entri nelle nostre case, ogni giorno. A fare che cosa? A pregare ogni sera il Padre con noi, a dialogare con noi, a fare luce sul nostro cammino. Lui sia “di casa” nella nostra casa. Ci chiama a celebrare l’Eucaristia ogni domenica per donarci la sua vita, per aiutarci ad assumere il suo stile di vita. Ci dà la forza di volerci bene nelle vostre famiglie, di superare le varie difficoltà, di perdonarci a vicenda qualora fosse necessario.

Non siamo soli in questo cammino. C’è una comunità di credenti che accompagna con la preghiera ogni domenica la vita delle famiglie, che offre esempi di carità fraterna, che chiede perdono al Signore e ai fratelli e sorelle, riconoscendo i propri limiti, cattiverie e fragilità.

Cari genitori, anche noi, parroco e catechisti, entreremo nelle vostre case come vostri collaboratori. Cosa faremo? Vi daremo una mano nella vostra opera educativa e faremo sentire il respiro della parrocchia che cerca di essere una famiglia di famiglie. Staremo al vostro fianco, in contatto costante con voi per esservi di aiuto nell’opera più bella che il Signore vi ha affidato: la crescita dei figli nella vita, sull’immagine di Cristo, figlio di Dio, nel quale anche noi siamo figli, grazie al battesimo che abbiamo ricevuto. La fede, la speranza, la carità sono il vero nostro patrimonio, non conquistato ma ricevuto in dono da Dio.

Affido tutti al Signore ed auguro ogni bene. Buon cammino!                                                                    Il Parroco Don Luciano Nobile

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