32^ Domenica del T.O.

 

UN CAMMINO NECESSARIO

 

Carissimi fedeli,

tutti siamo invitati a camminare insieme nella nostra chiesa diocesana ed è per questo che di tanto in tanto vi informo circa i passi che stiamo facendo, animati dalle lettere Pastorali dell’Arcivescovo. La situazione delle nostre comunità cristiane ci spinge ad una collaborazione sempre più intensa tra le parrocchie per essere un segno di comunione tra noi, anche tramite gli organismi di partecipazione che in questi tempi ci stiamo dando. Dopo tante discussioni si è pensato che fosse utile e fecondo dare vita alle Collaborazioni Pastorali (CP) che sono appunto formate da più parrocchie che progettano e collaborano insieme. Noi apparteniamo alla CP di Udine – centro che raggruppa le parrocchie di: S. Maria Annunziata, S. Giorgio, B.V. delle Grazie, SS. Redentore e S. Quirino. Il cammino è difficoltoso ma necessario. Noi apparteniamo al Vicariato Urbano che qui di seguito brevemente vi illustro. Infatti questa è la semplice relazione che ho tenuto nella sala del Centro culturale S. Paolino mercoledì 27 ottobre scorso, davanti ad una numerosa assemblea di sacerdoti e laici, chiamati ad individuare le strade su cui camminare nei prossimi anni, aiutati anche dalle strutture pastorali cui stiamo dando vita. Ecco qui di seguito la presentazione dello stato attuale del nostro Vicariato.

IL NOSTRO VICARIATO URBANO

Il cammino, che oggi registra una tappa importante nella vita pastorale del nostro vicariato, è stato lungo e faticoso, sia per il momento difficile che stiamo ancora vivendo che ha rallentato il passo, sia per il tempo richiesto dalla consultazione degli organi di partecipazione, la presentazione e la lettura dei testi precedenti al Progetto pastorale e postumi, le lettere pastorali dell’Arcivescovo che ci hanno accompagnato motivando scelte ed incoraggiando il popolo di Dio con la luce del vangelo. Coinvolgere tutte le parrocchie non è stato semplice, lo sanno i Parroci Coordinatori. Siamo giunti ad un buon punto, si tratta di guardare con realismo la situazione e di iniziare una nuova parte del cammino che richiede ancora pazienza, convinzione e qualche passo deciso.

Mi avvalgo dal verbale che ha redatto Giovanni Lesa circa l’incontro dei parroci Coordinatori il 6 ottobre scorso. Io ho cercato di sintetizzare e mettere insieme i punti più salienti ed utili all’incontro di stasera. A grandi linee presento la situazione del nostro Vicariato, in questo momento.

      1. IL VICARIATO DI UDINE

Il nostro Vicariato geograficamente è costituito da due realtà: La realtà urbana: comprende 7 collaborazioni che inglobano 31 parrocchie, presiedute da 18 parroci. Abitanti 98.000 circa.

La realtà foranea o extraurbana (Comuni di Pasian di Prato, di Campoformido, di Tavagnacco e di Pagnacco): comprende 4 collaborazioni con 16 parrocchie assistite da 10 parroci. Abitanti 37.100.

Nel totale il Vicariato conta 135.100 abitanti circa, 47 parrocchie, 28 parroci.

     2.ELEMENTI DI RILIEVO

Le nostre parrocchie sono dotate di sufficienti servizi pastorali e di operatori pastorali che meritano essere accompagnati da vicino per il servizio che svolgono.

In questi anni si è notato un calo di presenze alle celebrazioni, accentuato dalla pandemia che causa ancora paure, resistenze e assenze.

a) La zona urbana

Le parrocchie soprattutto del centro vivono le problematiche sociali causate dalla solitudine, dalla anzianità e dalla denatalità. La presenza degli immigrati, le povertà e le difficoltà di relazione tra le persone emergono maggiormente nella zona urbana che in quella extraurbana.

b) La zona extraurbana

È formata da paesi piccoli e grandi e la gente vive le dinamiche proprie delle periferie, nel senso che accanto al nucleo storico del paese antico si sono aggiunte altre famiglie che stentano ad integrarsi nelle comunità locali. Alle volte è difficile incontrare le persone perché escono dal paese e gravitano nella città per il lavoro e la vita civile.

     3. PUNTI DI FORZA

La catechesi si tiene in tutte le parrocchie ma ci sono anche esperienze di collaborazione sia in città che fuori, in particolare per quanto riguarda i ragazzi delle scuole medie e i cresimandi. Le iniziative di carità si sono sviluppate anche attraverso la collaborazione di diverse parrocchie: Centri di distribuzione di generi alimentari, varie esperienze di centri di ascolto, diversi oratori che accolgono tutti i ragazzi a qualsiasi religione o nazionalità appartengano.

Sono presenti nel Vicariato anche numerose comunità religiose femminili che stanno prestando il loro servizio pastorale nelle parrocchie e nelle Collaborazioni pastorali, specialmente nella catechesi, nella animazione liturgica e nel settore caritativo, con una attenzione particolare alla visita alle persone anziane e malate esercitando il ministero della consolazione. Anche le comunità religiose maschili sono disponibili specialmente per la celebrazione delle Sante Messe. Diversi diaconi sono al servizio delle nostre parrocchie o comunque operano in qualche settore della pastorale.

Non dobbiamo dimenticare la preziosa collaborazione di tanti laici nelle nostre parrocchie non solo a livello di realizzazione delle attività pastorali ma anche di corresponsabilità nella condivisione di obiettivi e scelte pastorali, segno di una maturazione nella consapevolezza di essere parte viva e responsabile del popolo di Dio. Il cammino è stato più semplice nelle collaborazioni che hanno un parroco solo ma sembra ormai che la maggioranza delle parrocchie abbiano accettato il progetto diocesano, in particolare là dove si è procurato di parlarne fin dagli inizi del cammino. Comunque le resistenze stanno calando e speriamo che anche i “NO CP” superino le paure e tutti possiamo collaborare procedendo tranquilli, anche grazie alla cosiddetta “Immunità di gregge”.

    4. IL CONSIGLIO DI COLLABORAZIONE PASTORALE

È già costituito in 8 collaborazioni su 11. Uno sarà formato entro breve tempo e di due non si sanno ancora notizie certe. Non sono stati individuati ancora tutti i referenti dei vari ambiti. In genere si è pensato di iniziare con le attività tradizionali della chiesa: catechesi, liturgia, carità. Ma anche la pastorale giovanile sta compiendo sforzi per interessare tutte le parrocchie e offre iniziative anche nuove. Gli ambiti della cultura e della comunicazione meriterebbero essere incoraggiati ed incentivati. Solo una collaborazione ha evidenziato la pastorale della famiglia. Una sola CP ha iniziato ad abbozzare il proprio progetto, ma in questa fase di progettazione nelle varie collaborazioni penso che dovremo richiedere l’aiuto dei competenti per essere corretti nella formulazione e nella attuazione. Credo che il Progetto Diocesano “Siano una cosa sola perché il mondo creda” vada rivisitato dalle CP per cogliere le opportunità per l’azione missionaria sul territorio friulano, azione che non dobbiamo dimenticare poiché e essenziale nel nostro tempo.

Il territorio friulano è cambiato. Non descrivo la situazione perché tutti ne siamo al corrente. Ormai ci rendiamo conto che di fronte ai cambiamenti è necessaria la collaborazione perché la pastorale sia efficace.

Il 9 ottobre scorso il Papa ha aperto il cammino sinodale che ha trovato poi la sua dimensione regionale nell’incontro di preghiera con i vescovi ed alcune rappresentanze delle 4 Diocesi avvenuto domenica 17 ottobre ad Aquileia. Gli interventi del Papa in merito offrono delle indicazioni che possono illuminare il nostro cammino intrapreso. Papa Francesco ci invita ad esperimentare iniziative nuove senza rimpianti del passato, a percorrere strade nuove, a promuovere buone pratiche. Certamente è un impegno nuovo quello che stiamo progettando, visto che “la cristianità non esiste più ma non è finito il cristianesimo” come afferma il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo. Sentiamo l’urgenza di essere lievito nella nostra storia, altrimenti “finiamo dentro ad un museo” dice il Papa, ed il dovere di confrontarci col mondo sulle grandi questioni della attualità. Certamente è necessaria la formazione personale e comunitaria accanto alla preghiera che nutre l’impegno quotidiano. Mi rendo conto di non aver detto tutto, dovendo sintetizzare al massimo. Era soltanto una breve panoramica sulla situazione del nostro Vicariato, che voi saprete integrare ed arricchire soprattutto suggerendo percorsi che possano entusiasmarci in una chiesa che si sente ed è per sua natura missionaria.

Udine 27.10.2021                                                                                                                                       Il Vicario Urbano, Mons. Luciano Nobile

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