Chiesa di San Giacomo

“IN QUEL SUPERBO E NOBILE TEATRO DELLA PIAZZA SAN GIACOMO”

Da una settimana riprende splendore, e soprattutto sicurezza, il balcone antistante l’ingresso della Chiesa di San Giacomo. I lavori sono stati svolti dalla ditta Del Bianco grazie all’intervento finanziario della Fondazione Friuli e della nostra Parrocchia di S. Maria Annunziata nella chiesa metropolitana. Gli interventi sulla facciata che nel 1990 avevano permesso di ridare luce alle superfici lapidee, non comprendevano lavori strutturali, poiché non si erano evidenziati necessari. Ma il tempo trascorso ha evidenziato la precarietà statica del manufatto.

Si è provveduto a risanare e consolidare un manufatto lapideo non privo di interesse per gli aspetti storico-artistici, dei riti e delle tradizioni. Il balcone sporge dalla candida facciata cinquecentesca della chiesa così amata e ammirata dagli udinesi e non solo, sulla piazza che più li accoglie e in cui maggiormente, sembra, si condivida la quotidianità. Piace qui ricordare che sulla facciata nella zona delimitata del balcone è collocato un piccolo altare e all’interno è la piccola scultura della Vergine col Bambino. Tale balcone fu realizzato in luogo a un precedente portico, demolito quando fu commissionato (1525) all’architetto Bernardino Bortolini da Morcote il progetto per la nuova facciata comprendente la torre con l’orologio.

Già in quel portico era posto un “altarolo” da cui la Confraternita dei Pellicciai officiava fin dal 1405 la messa ogni sabato, veniva benedetta la categoria degli operanti nel mercato per non interromperne il lavoro, rito che fu mantenuto a lungo ma abbandonato nel corso del Settecento. Così pure l’11 novembre 1585 il patriarca Giovanni Grimani confermò il rito dei patriarchi di poter officiare da lì la prima volta, cantando la prima Messa pontificale dal poggiolo sulla piazza quasi fosse un teatro: un superbo e nobile teatro  (la descrive così Lucrezio Palladio degli Olivi nelle sue Historie della chiesa aquileies ),  il patriarca Francesco Barbaro abolì questa usanza per gli inconvenienti che ne potevano derivare.                                           Maria Beatrice Bertone

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