Quarta Domenica di Pasqua

LE PRIME COMUNIONI ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI GIOVANI

 

Settimana “frenetica” di preparativi! Catechiste, genitori e bambini, tutti emozionati per questo giorno speciale che ormai si sta avvicinando: le Prime Comunioni.

Ma non tutto è stato preparato in questo ultimo periodo, né si esaurisce in questo giorno che passerà tanto in fretta… Gesù rapisce il cuore di questi bambini e se, guidati dai genitori e da buoni educatori, lo custodirà sempre vicino a sé. I bambini sono stati educati a questo e preparati ad apprezzare il grande mistero dell’Eucarestia in un percorso di catechesi durato tre anni, che hanno preceduto questo giorno speciale.

E diverse persone sono state loro vicine e li hanno accompagnati con tanta dedizione ed affetto. A cominciare dal Parroco don Luciano, sempre presente e vigile e poi dalla catechista, decana, Roberta aiutata per la prima volta in questo compito da due ragazze giovani, cresciute nella catechesi all’interno della nostra parrocchia. Anche i genitori son stati partecipi. Tutti assieme abbiamo vissuto momenti di intenso impegno, partecipazione, gioia e condiviso anche la vivacità fisica ed intellettuale di questi bambini e le loro birichinate.

In particolare è interessante conoscere come è stata vissuta proprio da queste ragazze giovani questa esperienza.

Agata scrive così:

“Questi ultimi tre anni sono stati fondamentali per la crescita e l’apprendimento, da parte dei bambini, del significato della vita cristiana. Con gli occhi di animatrice ho potuto apprendere come non sia tanto difficile appassionare i bambini ai temi della fede attraverso le domande e le risposte che mettono a confronto le opinioni, e come a volte sia necessario immedesimarsi nella loro mentalità per trovare il modo più semplice e veloce per vivere l’insegnamento di Gesù attraverso il catechismo.

Quest’ultimo anno è stato decisivo, in quanto i bambini dovevano incamminarsi con grande impegno in un percorso, il cui fine è ľ incontro con Dio nell’Eucaristia. Ed allora veniva chiesta la fedeltà agli incontri di catechesi e alla S. Messa assieme ai genitori. Per aiutare i bambini in questo percorso, dopo aver spiegato il significato del Rito della S. Messa, li abbiamo accompagnati in chiesa dove, attraverso gli occhi e la memorizzazione dei vari nomi, hanno potuto vedere da vicino anche l’altare, l’ambone e i vasi sacri utilizzati dal sacerdote. Durante ľ ultima settimana i bambini hanno celebrato il sacramento della Riconciliazione meditando sull’amore di Gesù che chiede anche a noi come a Simon Pietro: “Mi ami tu?”. Detto ciò sono più che felice di testimoniare la loro preparazione a questo grande passo.

E Giada, l’animatrice più piccola, non per statura ma per età, così ci racconta:

Ho ricevuto la Cresima qualche anno fa e i nostri catechisti avevano insistito nel dirci che bisognava anche prendersi qualche impegno all’interno della comunità, dopo la Cresima. Già mi interessavo dei chierichetti ma poi ho voluto fare una esperienza di maggiore impegno. Sono stata affidata a Roberta, la catechista che seguiva i bambini della Prima Comunione.

Per me è stato molto bello ma allo stesso tempo molto faticoso.
All’inizio ero nervosa e un po’ timida, anche se non sembra. Un episodio molto divertente che mi ricorderò sempre: Roberta, un lunedì, durante l’ora di catechismo, mi aveva chiesto di leggere a voce alta una pagina del catechismo. Io a quel punto son diventata tutta rossa in viso (come un peperone!) perché mi ero emozionata, dato che non ero abituata a leggere in pubblico. I bambini quel giorno erano attentissimi e stranamente silenziosi…. forse perché volevano aiutarmi a superare la paura! I bambini sono simpatici ma anche molto vivaci; non sempre amano ascoltare e allora bisogna studiare altre strategie per interessarli. Per me è stato molto bello trascorrere un pomeriggio alla settimana con loro che si preparavano alla Prima Comunione perché ho ripassato qualche parte del catechismo pure io ma anche perché mi sembrava di tornare indietro nel tempo, quando ero seduta a uno di quei banchi. È molto diverso dover spiegare dal sentir spiegare! Comunque il mio compito era di aiutare i bambini a scrivere, leggere, dipingere, stare attenti a quello che la catechista insegnava. È stata una esperienza che mi ha aiutata a dedicare gratuitamente un po’ di tempo agli altri e perciò anche a maturare. E di questo sono contenta.

Roberta, Agata, Giada

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