Quarta Domenica di Quaresima

GIOVANI CHIEDETE: MAESTRO DOVE ABITI?

 5 marzo 2017, direzione Jesolo, evento?! La FESTA DEI GIOVANI, organizzata dalla Pastorale Giovanile Salesiana del Triveneto.

 

 

La giornata è cominciata alle 7 del mattino quando noi animatori del Duomo e delle altre parrocchie della nostra città, ci siamo presentati ancora pieni di sonno davanti al Tempio Ossario e, successivamente, saliti in corriera, siamo partiti verso Jesolo. Il viaggio è stato un momento di risate e di chiacchiere… anche se qualcuno ha provato a recuperare il sonno perso nei giorni precedenti. Arrivati al Pala Arrex e preso posto sugli spalti gremiti di gente (eravamo più di 7 mila giovani, provenienti da tutto il Triveneto), abbiamo partecipato, durante la mattinata, a molti balli di gruppo e assistito allo spettacolo teatrale “Maestro dove abiti?” che ci ha accompagnati nel tema di questa edizione. Lo spettacolo era ambientato in un villaggio azteco impegnato con la costruzione di una piramide rovesciata, al fine di riprendere il contatto con Dio, che subirà molte difficoltà strutturali. Lo spettacolo riprendeva il brano biblico della Torre di Babele, per farci riflettere sul fatto che se vogliamo metterci in contatto con Dio, per ascoltare la Sua voce, non bisogna costruire grandi templi o costruzioni lussuose per avvicinarci al cielo ma bisogna invece rientrare in noi stessi per comprendere che Dio abita il nostro cuore e ci aspetta e dialoga con noi nel nostro intimo. Abbiamo ascoltato inoltre la testimonianza di un complesso rock: “I REALE” che, dopo la conversione, dopo aver ritrovato il dialogo con il Signore, annuncia Dio attraverso i testi delle loro canzoni. Al termine della la santa Messa, vissuta assieme ai tanti giovani presenti, ci siamo diretti alla spiaggia dove abbiamo mangiato, fatto foto e passeggiato in riva al mare.

Nel pomeriggio, dopo aver fatto un giro tra i vari workshop presenti e seguito il secondo atto dello spettacolo che concludeva la festa con un messaggio di speranza, abbiamo ripreso la corriera in direzione Udine, con la gratitudine nel cuore per una giornata vissuta in pienezza, avendo respirato un clima di spensieratezza e al contempo di profondità spirituale, stile che contraddistingue la Chiesa giovane sull’esempio di Don Bosco.

Simone Carlini

 

 

 

LA VIA CRUCIS CON I GIOVANI

 

Alcuni anni fa è nata questa esperienza spirituale, durante la Quaresima, per i giovani. Inizialmente si è svolta in luoghi diversi, mentre un altro gruppo di persone si radunava presso l’Ospedale civile di Udine per vivere questo momento in ideale sintonia con coloro che stanno portando la croce della malattia. Ricordo di aver proposto ai giovani: Perché non celebriamo insieme questo cammino dell’amore di Dio proprio là dove sembra che Dio sia lontano, condividendo così almeno attraverso la preghiera una croce che per i malati è pesante da portare? L’accoglienza della proposta è stata immediata da parte del gruppo di coordinamento della pastorale giovanile guidato da don Marcin Gazzetta e da Massimo Filippo. Da 3 anni la partecipazione è sempre numerosa alla Via Crucis, animata dalle riflessioni, dai canti e dalle preghiere dei giovani. Quest’anno si è voluto meditare sulla Parola del Signore: “Siano una cosa sola… perché il mondo creda”. È facile intuire la proposta. È un invito alla comunione nella chiesa, nella scuola superando difficoltà, pigrizie e mode. Si tratta di essere responsabili, di saper ascoltare, di accogliere anche le croci che si incontrano sul cammino della vita e di saper dire grazie a quanti ci vogliono bene. Ad andare contro corrente si fa fatica, distogliere lo sguardo dalla sofferenza è facile, perdonare è difficile. Tutto questo fa parte del cammino di comunione che siamo chiamati a fare, in vista della riuscita della vita seguendo Gesù che, passando attraverso la croce, è giunto alla resurrezione. Queste sono state le riflessioni proposte dai giovani venerdì scorso durante la Via Crucis, presieduta dall’Arcivescovo, che si è tenuta lungo i viali dell’Ospedale S. Maria della Misericordia a Udine.

(don Luciano)

 

  

UNITALSI

 

L’Associazione UNITALSI, che da tanti anni compie il servizio di accompagnamento dei malati a Lourdes e altri Santuari in Italia e all’estero, propone l’acquisto di una bottiglia di olio sul sagrato della chiesa, quale aiuto per continuare a compiere quest’opera di vicinanza ai malati.

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