Ricordo di Antonietta Antonini

ANTONIETTA, EDUCATRICE CONVINTA

 

Antonietta Antonini (1920-2021), di cui abbiamo celebrato le esequie in Duomo lo scorso 7 aprile, è stata una testimone della fede cristiana in termini di forte personalità. Educata in famiglia nella tradizione cattolica, completò la preparazione professionale di maestra presso l’Istituto Magistrale Arcivescovile ed esercitò il suo impegno in diversi paesi del Friuli, fra i quali per vent’anni a san Vito di Fagagna e quasi altrettanti a Udine. Dopo il pensionamento, si dedicò con entusiasmo alla catechesi dei fanciulli e alla collaborazione liturgica nella nostra parrocchia, dimostrandosi attiva e solerte ben oltre i 90 anni di età. Dopo di che, pur ritirata nella sua abitazione di Largo dei Pecile, è rimasta in contatto con tantissimi conoscenti, fino a quando, alcuni anni fa, ha cessato per malattia la possibilità di relazionarsi.

Tutti coloro che hanno conosciuto Antonietta conservano di lei una viva memoria per l’eccezionale qualità della sua intelligenza e per la singolarità del carattere, aperto e schietto, deciso e perfino risoluto nelle decisioni, nel tratto umano e particolarmente nella capacità educativa, appassionata e competente.

Del resto, ella stessa curava di seguire un direttore spirituale, come fu ad esempio, per alcuni decenni, il padre stimmatino Luigi Benaglia della comunità del Bertoni.

Noi, che siamo stati suoi alunni nella scuola elementare, abbiamo mantenuto con lei cordiali rapporti reciproci, che univano l’attaccamento rispettoso alla simpatia amichevole e che si sono prolungati nei decenni in una rete di scambi che coinvolgevano anche le famiglie del catechismo parrocchiale.

La sua attività ha influenzato le diverse generazioni nel ribadire la serietà e l’efficacia dell’esperienza religiosa, non solo nei minori, ma anche negli adulti che hanno imparato da lei come accompagnare il cammino dei più piccoli.

Siamo riconoscenti ad Antonietta per la sua missione pedagogica e manteniamo di lei il ricordo di una cristiana integrale, eppure sempre vigile, che ha espresso con fedeltà le sue scelte e incoraggiato altri ad imitarla.

Mandi, Antonietta, riposa nella pace del Signore, mandi e grazie.

                                                                Mons. Guido Genero,

                                Vicario Generale, già alunno della maestra Antonietta.

GRAZIE

 

Ogni vita è importante, ogni esperienza umana è una ricchezza, ogni storia umana andrebbe raccontata. Per questo vorrei ricordare, con gratitudine, la maestra Antonietta Antonini che apparteneva alla nostra parrocchia e che tanto ha donato a questa comunità con discrezione, impegno e competenza. Io l’ho conosciuta negli anni ’90 quando era catechista e preparava i bambini alla Prima Comunione, condividendo questa missione con altre catechiste e con i Parroci di allora. Ero, anche in quel tempo, vicario urbano e perciò avevo l’occasione di incontrare gli operatori pastorali della città. In quegli anni ho potuto conoscere questa maestra in pensione.

Piccola di statura, sembrava fragile, invece nascondeva una forte grinta assieme ad una statura intellettuale e morale non indifferente. Infatti sapeva valutare le situazioni ed anche discutere con coraggio ed energia manifestando con libertà il proprio parere. Soprattutto sentiva come una missione, la chiamata ad essere catechista. Così d’altronde penso abbia vissuto l’insegnamento nelle scuole elementari come maestra di tante generazioni. Nel 2004 la trovai ancora collaboratrice pastorale in questa parrocchia.

La fedeltà alla Messa domenicale e all’impegno di “lettrice” per proclamare la Parola di Dio era proverbiale. Penso che nessuno abbia dimenticato la particolarità del suo modo di pronunciare le parole della Bibbia e la sua dizione accurata perché tutti potessero ascoltare e comprendere. Nessuno osava recarsi all’ambone per proclamare la prima lettura. Era compito suo, acquisito per i tanti anni di servizio e perciò indiscusso. Ormai sapevamo che lei “ci teneva” e per gli altri lettori era un segno di rispetto per la sua età e per la sua passione, darle la precedenza. La sua voce che ormai tutti conoscevamo, le pause a momento opportuno per favorire la riflessione, la punteggiatura insegnata a scuola e rispettata nella lettura, le parole scandite chiaramente erano caratteristiche della sua personalità. Con tutto questo ci insegnava che la Parola di Dio doveva essere compresa, proclamata bene, meditata e vissuta.

Allora mi è gradito dire una grande grazie a lei, non solo a nome mio ma anche dei miei predecessori e di tutta Parrocchia di S. Maria Annunziata.

“Fàisi dongjie, Sanz di Diu…compgnàile vualtris in te cjiase dal Pari”.

                                                                      Il Parroco mons. Luciano Nobile

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