Sesta Domenica di Pasqua

 

UN CASO IMPOSSIBILE?

 

Casi impossibili ce ne sono e sempre ce ne saranno, ma solo se…  La risposta ce la daremo insieme alla fine di queste brevi riflessioni. Prima di tutto: chi è la santa dei casi impossibili? Beh, è proprio Santa Rita, di cui oggi facciamo memoria. Non mi voglio soffermare sulla santa, quanto invece su quello che Mariangela Calcagno ci ha detto e su quanto le è capitato. Chi è questa donna? Non è una santa, ma il percorso che ella ha fatto fino ad oggi ci può aiutare a comprendere il mistero che il Signore compie, ogni giorno, nella nostra vita.

Mariangela Calcagno, è stata ospite ai “Mercoledì dell’Angelo”, un ciclo di incontri organizzato dai giovani di Udine per gli stessi giovani, ma sempre aperto a tutti. In presenza vi hanno partecipato oltre 100 persone e molte altre tramite i social. Non desidero raccontare in maniera specifica chi sia questa donna. Ognuno di noi potrà “cercare” su internet e conoscerla in maniera più estesa ed approfondita.

Nella sua testimonianza posso, però, evidenziare alcuni tratti importanti della sua vita. Mariangela si è raccontata liberamente partendo da quando è stata abbandonata dai sui genitori in un orfanotrofio fino ad oggi, ”responsabile marketing” del Monastero di Cascia. Marketing “de che”? In un certo senso testimone di Dio. Sì, perché Dio nella sua vita, non l’ha mai abbandonata.

Quando maturò i 18 anni, la sua adolescenza la istigò a uscire fuori da quella scuola in cui mal volentieri stava. Nella sua libertà incontrò un ragazzo e lì capì di sentirsi considerata e amata perché questo ragazzo le disse che lui era cristiano e le insegnò l’amore puro ridonandole la dignità di donna per condurla fino al sacramento del Matrimonio. Non andò proprio così perché questo ragazzo morì. Mariangela incontrò la disperazione fino a sfidare Dio.

La vita andò avanti e chiese aiuto ad una psicologa,

ma quest’ultima, dopo due anni, si rivelò la responsabile di una setta satanica. Mariangela ci cadde dentro al punto che fu spinta, per dar segno di adesione a questo gruppo, ad andare ad uccidere Chiara Amirante, fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti. Lì, però, l’Amore di Dio trionfò e le cambiò la vita. Iniziò nuovi percorsi di vita, fece qualche anno con le monache di clausura. Oggi si ritrova a parlare della sua esperienza e dell’incontro con Dio. Dio era sempre lì, al suo fianco, anche se lei non aveva mai percepito la sua presenza anche nei suoi dolori e nelle sue terribili disavventure.

Ecco invece cosa vuol dire avere fede in Dio: saper leggere e comprendere la relazione che Lui ha con noi. Dio c’è sempre! Tocca a noi, essere in grado di scoprirlo, accoglierlo nella nostra vita e farci accompagnare. Mariangela ha testimoniato cosa significhi veramente mettere Gesù al primo posto. E’ vero. Se mettiamo Dio al primo posto, ci sentiamo presi da Lui. Questa esperienza di Mariangela che si è lasciata incontrare da Dio in un momento drammatico della sua vita, ci mette in guardia e ci spinge a mettere Dio al primo posto. Questo ci porta a creare una relazione con Dio stesso.

La relazione profonda che si genera giorno dopo giorno, riempie quel senso di vuoto che talvolta ci pervade l’anima e a cui non sappiamo dare alcuna risposta. Se abbiamo una relazione personale con Dio, lo ascoltiamo, lo percepiamo vicino, lo vediamo. Nulla avviene per caso. Il Signore sa adoperare anche ciò che accade nella nostra vita per mettersi in relazione con noi.

Torniamo alla frase inziale: casi impossibili ne avremo ma una relazione vera e forte con Dio ci assicura che ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Lui. Forse sono solo tante parole, tante riflessioni, nulla di concreto. Ma è il mistero. Quel mistero che celebriamo in ogni Eucaristia ci dà forza e ci riempie la vita perché appunto nella Eucarestia è la pienezza della nostra relazione con Lui.

(Jacopo Salemi)

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