Solennità del Corpus Domini

 

PROCEDAMUS IN PACE IN NOMINE CHRISTI. AMEN

 

Carissimi fedeli, tutti sappiamo che il giorno del Corpus Domini si fa in vari paesi e città la processione eucaristica, nella pace, nel nome di Cristo.

Dove trova la sua origine la processione?

La processione del Corpus Domini ha le sue radici nell’ambiente della Gallia belgica e in particolare grazie alle rivelazioni della Beata Giuliana di Retìne nel 1208.

Nel 1262 venne eletto Papa Urbano IV, l’antico arcidiacono di Liegi e confidente della beata Giuliana, Giacomo Pantaleone. Ed è a Bolsena che per tradizione si tiene la festa del Corpus Domini a ricordo di un particolare miracolo eucaristico avvenuto nel 1263. Si racconta che un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a celebrare la Messa a Bolsena ed al momento dell’Eucarestia, nello spezzare l’ostia consacrata, fu pervaso dal dubbio che essa contenesse veramente il corpo di Cristo. A fugare i suoi dubbi, dall’ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico (attualmente conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare tuttora custodite in preziose teche presso la basilica di Santa Cristina.
Venuto a conoscenza dell’accaduto Papa Urbano IV istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini estendendola dalla circoscrizione di Liegi a tutta la cristianità. La data della sua celebrazione fu fissata nel giovedì seguente la prima domenica dopo la Pentecoste. Così, l’11 Agosto 1264 il Papa promulgò la Bolla “Transiturus” che istituiva per tutta la cristianità la Festa del Corpus Domini. In Italia celebriamo questa festa alla Domenica, poiché il suddetto giovedì non è più giorno festivo.

Perché una processione eucaristica?

Processione significa procedere, fare un cammino insieme, condividere una motivazione, manifestare esternamente una convinzione o un valore che si vive. L’origine, per quanto riguarda a nostra fede, sta nel vecchio testamento: L’arca santa viene portata in processione dopo la sua costruzione, il re Davide la porta in processione e la introduce in Gerusalemme. Nel nuovo testamento vediamo che una folla cammina davanti e altrettanta gente segue Gesù che entra in Gerusalemme prima di celebrare la Pasqua.

La nostra processione, in occasione del Corpus Domini, innanzitutto esprime il desiderio di incontrarci di nuovo dopo due anni di forzata sospensione dovuta alla pandemia. È una gioia poterci ritrovare e condividere la nostra fede. Ma non solo. Porteremo lungo le strade della nostra città l’Ostia santa, che è il segno della presenza viva e reale del Corpo di Cristo, quasi a significare a noi che Egli stesso viene a visitare le nostre case dove noi abitiamo, dove viviamo momenti di gioia e di dolore. Egli viene a gioire con noi e a piangere con noi. Lo sentiamo come “uno di casa” che cammino con noi.

Ma ancora, siamo anche noi siamo Corpo di Cristo, siamo la sua Chiesa che consolida la sua unità e cammina sui sentieri della storia, con coraggio, con entusiasmo, con serenità, annunciando il Vangelo e vivendo la carità. Sappiamo che il tempo è difficile ma non ci arrendiamo, anzi, forti nella Spirito che ci è stato donato, proseguiamo con la certezza che Gesù ci sostiene e ci dona uno sguardo positivo sul mondo, come il suo, ricco di speranza, lasciandoci intravvedere nell’orizzonte un mondo nuovo, un mondo pacificato e risorto. Tutti soffriamo insieme perché la guerra imperversa sulla Ucraina e in altre parti del mondo portando morte, procurando ferite profonde e generando miseria, innescando drammi e tragedie. È per questo che pregheremo in modo particolare per chiedere al Signore la pace, Egli illumini i cuori e le menti di coloro che hanno responsabilità perché nel dialogo e nella reciproca comprensione possano attuare progetti di pace.

Auguro a tutti una bella domenica gustando la presenza di Dio nella vita.                                              Il Parroco, don Luciano Nobile

PREGHIERA (S. Tommaso d’Aquino)

 

Adoro Te devotamente, o Dio che Ti nascondi, che sotto queste apparenze Ti celi veramente: a te tutto il mio cuore si abbandona,
perché, contemplandoTi, tutto vien meno.

La vista, il tatto, il gusto, in Te si ingannano ma solo con l’udito si crede con sicurezza: credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio, nulla è più vero di questa parola di verità.

Sulla croce era nascosta la sola divinità, ma qui è celata anche l’umanità: Eppure credendo e confessando entrambe, chiedo ciò che domandò il ladrone penitente.

Le piaghe, come Tommaso, non vedo, tuttavia confesso Te, mio Dio.
Fammi credere sempre più in Te, che in Te io abbia speranza, che io Ti ami.

O memoriale della morte del Signore, pane vivo, che dai vita all’uomo, concedi al mio spirito di vivere di Te, e di gustarTi in questo modo sempre dolcemente.

O pio Pellicano, Signore Gesù, purifica me, immondo, col tuo sangue, del quale una sola goccia può salvare il mondo intero da ogni peccato.

Oh Gesù, che velato ora ammiro, prego che avvenga ciò che tanto bramo, che, contemplandoTi col volto rivelato, a tal visione io sia beato della tua gloria. Amen.

© 2008-2023 Cattedrale di Udine - All Rights Reserved - Progetto a cura di Jacopo Salemi