Terza Domenica di Quaresima
Pazienza e speranza camminano insieme
Da tre anni il padrone attende invano dei frutti ed allora vuol tagliare l’albero, invece il contadino sapiente invita alla pazienza. Ancora un anno di lavoro e gusteremo il frutto”. Dio è così: ancora un anno, ancora un giorno, ancora sole, pioggia, cure perché quest’albero è buono; quest’albero darà frutto. Dio crede in ciascuno di noi: Nessuno è da scartare o da buttare: Il tempo di Dio è l’anticipo, Dio ama per primo, ama in perdita, ama senza condizioni. Amore che conforta e incalza: “Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio di ciò che puoi diventare”. Anche a noi Gesù chiede di aver cura delle sorelle e dei fratelli, soprattutto dei più vicini: in famiglia, nel lavoro, nella scuola, nelle relazioni coi parenti, coi vicini di casa. Costa fatica zappare, curare, irrigare, concimare, cambiare il terreno, ma forse è l’unico modo per cambiare le sorti di un albero seriamente minacciato. E le opere di misericordia spirituali e corporali che cosa sono, se non alcuni esempi di cura del prossimo, senza tagliare l’albero alle radici? Marson e Tomasz A. Gradzki