MARTEDI’ 25 LUGLIO 2017
Festività di San Cristoforo
CHIESA DI SAN CRISTOFORO
ore 18.30 S. MESSA celebrante Mons. Luciano Nobile
ore 21.00 CONCERTO DI CORNO ED ORGANO
M.° Beppino Delle Vedove (Organo)
M.° Claude Padoan (Corno)
dalle ore 16.00 alle ore 18.00 e dalle 19.00 alle 20.30 visite alla chiesa e alle sue opere
info e prenotazioni: museo@cattedraleudine.it tel. 0432.506830
San Cristoforo, protettore dei viaggiatori e degli automobilisti.
La leggenda di San Cristoforo.
Prima d’essere cristiano, Cristoforo si chiamava Offerus ed era un gigante forte e dalla mente ottusa. Il suo sogno era di incontrare e servire il più grande re della terra. Si mise così in viaggio e gli consigliarono d’andare alla corte di un re molto potente, il quale naturalmente accettò di buon grado i servizi di un così forte servitore. Ma un giorno, mentre assistevano allo spettacolo di un menestrello, sentendo pronunciare il nome del diavolo il re si fece il segno della croce. “Perchè fai così?” gli chiese stupito il gigante. “Perchè io ho paura del diavolo”, rispose il re. “Se lo temi significa che è più potente di te. Allora io voglio servire il diavolo” e così dicendo, Offerus abbandonò la corte. Si rimise in viaggio, e nel deserto vide avanzare un’orda di cavalieri vestiti di rosso, il cui capo era vestito di nero che gli chiese “Che cosa vai cercando?”. “Io cerco il diavolo, per servirlo”, rispose Offerus. “Io sono il diavolo, seguimi!”, rispose l’oscura figura. E così il gigante si trovò arruolato fra i cavalieri di Satana.
Ma un giorno, durante una cavalcata, la schiera infernale incontrò sul bordo della strada una croce. Il diavolo ordinò immediatamente di tornare indietro. “Perchè?” chiese Offerus. “Perchè io temo l’immagine del Cristo!” “Se lo temi significa che sei meno potente di lui. Io allora voglio servire il Cristo”, e così dicendo, Offerus passò oltre la croce, da solo, abbandonando il diavolo e i suoi cavalieri. Si rimise in viaggio e iniziò dunque a chiedere in giro dove avrebbe potuto incontrare questo Cristo. Gli indicarono un eremita, “ti mostrerà il Cristo”, gli dissero. Giunto dal sant’uomo Offerus gli chiese dove avrebbe potuto incontrarlo, ma questo gli rispose “dovunque”. “Non capisco” disse il gigante, “ma se è vero quello che dici, quali servizi potrebbe rendergli un uomo forte come me?” “Bisogna servirlo con la preghiera, i digiuni e le veglie” rispose l’eremita. Offerus fece una smorfia. “Non c’è un altro modo per diventare ben accetto?” L’eremita comprese con chi aveva a che fare, così lo prese per mano e lo condusse sulla riva di un torrente impetuoso che scendeva da un’alta montagna. “Tanta povera gente è morta tentando di attraversare quest’acqua. Resta qui e porta sull’altra riva, sulle tue robuste spalle, quelli che te lo chiederanno. Se farai questo per amore di Cristo, egli ti riconoscerà come suo servitore”. “Volentieri lo farò per amore del Cristo!” Si costruì una capanna sulla riva, e giorno e notte trasportò i viaggiatori che glielo chiedevano. Una notte, fu svegliato dalla voce di un bambino che lo chiamava. Si alzò, pose il bambino sulle sue forti spalle, ed entrò nell’acqua. Ma nel mezzo dell’attraversata il fiume si ingrossò e comparvero delle onde alle quali Offerus dovette opporre il massimo della sua forza per non esser rovesciato, ed il bambino diventava sempre più pesante, tanto che Offerus disse “Mi sembra di star portando il mondo!” Quando, stremato, giunse all’altra riva col bambino sano e salvo, questi gli disse “Non solo hai portato il mondo, ma anche colui che ha fatto il mondo. Per i tuoi servigi io ti battezzo nel nome di mio Padre, nel mio proprio nome, e in quello dello Spirito Santo. Da oggi ti chiamerai Cristoforo.” Da quel giorno Cristoforo andò per il mondo per insegnare la parola del Cristo.