28^ domenica del tempo ordinario

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2017

 

La missione al cuore della fede cristiana

(continua)

La missione ispira una spiritualità di continuo esodo, pellegrinaggio ed esilio

  1. La missione della Chiesa è animata da una spiritualità di continuo esodo. Si tratta di «uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 20). La missione della Chiesa stimola un atteggiamento di continuo pellegrinaggioattraverso i vari deserti della vita, attraverso le varie esperienze di fame e sete di verità e di giustizia. La missione della Chiesa ispira una esperienza di continuo esilio, per fare sentire all’uomo assetato di infinito la sua condizione di esule in cammino verso la patria finale, proteso tra il “già” e il “non ancora” del Regno dei Cieli.

  2. La missione dice alla Chiesa che essa non è fine a sé stessa, ma è umile strumento e mediazione del Regno. Una Chiesa autoreferenziale, che si compiace di successi terreni, non è la Chiesa di Cristo, suo corpo crocifisso e glorioso. Ecco allora perché dobbiamo preferire «una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze» (ibid., 49).

I giovani, speranza della missione

  1. I giovani sono la speranza della missione. La persona di Gesù e la Buona Notizia da Lui proclamata continuano ad affascinare molti giovani. Essi cercano percorsi in cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità. «Sono molti i giovani che offrono il loro aiuto solidale di fronte ai mali del mondo e intraprendono varie forme di militanza e di volontariato […]. Che bello che i giovani siano “viandanti della fede”, felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!» (ibid., 106). La prossima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà nel 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, si presenta come occasione provvidenziale per coinvolgere i giovani nella comune responsabilità missionaria che ha bisogno della loro ricca immaginazione e creatività.

Il servizio delle Pontificie Opere Missionarie

  1. Le Pontificie Opere Missionarie sono strumento prezioso per suscitare in ogni comunità cristiana il desiderio di uscire dai propri confini e dalle proprie sicurezze e prendere il largo per annunciare il Vangelo a tutti. Attraverso una profonda spiritualità missionaria da vivere quotidianamente, un impegno costante di formazione ed animazione missionaria, ragazzi, giovani, adulti, famiglie, sacerdoti, religiosi e religiose, Vescovi sono coinvolti perché cresca in ciascuno un cuore missionario. La Giornata Missionaria Mondiale, promossa dall’Opera della Propagazione della Fede, è l’occasione propizia perché il cuore missionario delle comunità cristiane partecipi con la preghiera, con la testimonianza della vita e con la comunione dei beni per rispondere alle gravi e vaste necessità dell’evangelizzazione.

Fare missione con Maria, Madre dell’evangelizzazione

  1. Cari fratelli e sorelle, facciamo missione ispirandoci a Maria, Madre dell’evangelizzazione. Ella, mossa dallo Spirito, accolse il Verbo della vita nella profondità della sua umile fede. Ci aiuti la Vergine a dire il nostro “sì” nell’urgenza di far risuonare la Buona Notizia di Gesù nel nostro tempo; ci ottenga un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte; interceda per noi affinché possiamo acquistare la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della salvezza.


“UMANITA’ DENTRO LA GUERRA”

Esposizione delle bozze dei santi Patroni del Sacrario di Redipuglia in cattedrale

Il 3 maggio 1992 il Santo Padre Giovanni Paolo II, durante la sua visita al Sacrario di Redipuglia, affermava che “Redipuglia è ponte e porta aperta che congiunge il mondo latino con il mondo slavo”. Il Rettore Don Sigismondo Schiavone dava vita a una serie di iniziative che il 17 marzo 2012 si incrociarono con quelle dell’Associazione “Umanità dentro la Guerra”, nata dall’omonimo progetto didattico ispirato dal memoriale di Ferdinando Pascolo “Silla”, grazie all’intuizione e al lavoro della Dirigente Scolastica dell’Istituto Stringher di Udine, Anna Maria Zilli. Nel memoriale di Ferdinando, “Che strano ragazzo, si legge: “In quel soldato italiano stanco avevano visto uno come loro… e quella donna che trattai con rispetto, si comportò come tutte le madri di tutti i figli in guerra”….una Regina Pacis, suggerì il Rettore del  Sacrario. Quella frase ora è incisa all’interno del Sacrario a testimoniare che il secolo scorso ha subìto non una ma due tragedie, due guerre tra loro concatenate, guerre dove qualcuno nonostante tutto era riuscito, in questo caso una donna, a mantenere alta la propria umanità. Il 3 settembre 2014 la Cappella militare, posta sulla sommità del Sacrario, diventava Chiesa dedicata a Maria Santissima Regina della Pace. Alcuni giorni più tardi Papa Francesco celebrava, ai piedi del Sacrario, la Santa Messa proprio davanti all’effige della Regina Pacis, ristabilendo quel ponte ideale tra est ed ovest tracciato da Giovanni Paolo II. Per incontrare il mondo latino da quello slavo occorreva riannodare i legami tra le chiese d’oriente ed occidente. Il m° Giovanni Cavazzon accoglieva perciò l’invito a rappresentare le istanze di questo importante progetto; egli realizzava le opere che potrete vedere al Sacrario di Redipuglia e di cui in questi giorni, in Cattedrale, potrete ammirare gli studi preparatori in grandezza al vero. Accanto ad essi troverete alcune informazioni che descrivono il progetto educativo e la sua cronologia simbolica. Il 28 aprile 2017, in occasione dell’anniversario della morte di Ferdinando Pascolo “Silla”, le opere venivano collocate nella Chiesa e  veniva istituita la Guardia d’Onore “Regina Pacis”; alcuni giorni più tardi, era il 3 maggio 2017,  venticinquesimo anniversario della visita di Giovanni Paolo II a Redipuglia, l’Ordinario Militare per l’Italia, arcivescovo Santo Marcianò, nominava co-patroni e protettori della Chiesa Regina Pacis i Santi Giovanni Paolo II, Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio e benediceva le icone che li raffigurano rendendole Sacre.                                                                             (Paolo Pascolo)