Terza Domenica di Pasqua

APRIRE GLI OCCHI SU UDINE…

Carissimi,

con un senso di collaborazione reciproca, il Comune di Udine mi ha gentilmente fornito alcuni dati riguardanti la città. Subito ringrazio il Sindaco, gli impiegati dell’ufficio competente di statistica ed il sig. Claudio Romano che è stato il tramite di questa relazione col Comune di Udine, come avvenuto tre anni fa. Non ho competenze specifiche per interpretare sotto i vari aspetti i dati ma, come voi, posso prendere visione e coscienza di una realtà che la nostra città sta vivendo.

Certamente ogni città ha i suoi problemi, così anche la nostra. Non ho io la ricetta né la competenza per risolverli né il compito di risolverli.  Ma tutti insieme possiamo collaborare, a seconda della responsabilità che abbiamo. Questi dati possono essere utili ad orientare sia le parrocchie che gli amministratori a prendere a cuore la situazione per progettare, per quanto possibile, il futuro. I dati sono aggiornati alla fine del 2016 e vengono confrontati con i dati del 2013. Mi fermo soltanto ad alcuni dati, quelli che mi sembrano più significativi.

I residenti: Sono 98.754 (diminuiti in questi tre anni di 232 unità). Maschi 45.689; Femmine 53.065.

La denatalità: Il calo delle nascite è evidente (-246 nell’arco da 0 – 2 anni). Quali i motivi? Poca attenzione alla famiglia? Paura? Mancanza di lavoro?

La città sta invecchiando. I cittadini di 70 anni e oltre sono 19.694. Colpisce anche il fatto che 1048 abitanti dai 25 ai 39 anni abbiano lasciato la città. Finiti gli studi sono andati in cerca di lavoro? Si sono trasferiti nei paesi limitrofi? Per quale motivo? Affitti troppo cari in città? Sono andati all’estero?

Cittadinanza: I residenti con cittadinanza italiana sono 85.102; con cittadinanza straniera sono 13.652 (- 232 rispetto la 2013). La Parrocchia con maggior numero di stranieri è quella di S. Pio X°: 1.160 su 6.428 abitanti. Però la più interessata percentualmente è quella della B.V. del Carmine: 1.140 su 4.651 abitanti.

Famiglie anagrafiche: Una realtà che forse non appare subito è quella delle famiglie. Il totale è di 49.462. Un dato impressionante è questo: 22.488 sono composte da una sola persona. Rispetto al 2013 sono aumentate di 536 unità.

Non si conosce l’età ma si potrebbe presumere che si tratti, per una buona parte, di persone anziane e sole. La solitudine probabilmente è entrata da tempo nelle nostre case. Non sono considerate in questi ultimi dati le 561 persone che vivono in 41 comunità (religiose o no).

Residenti senza parrocchia: Sono quelli che la statistica non è riuscita a collocare in nessuna Parrocchia perché sono residenti “in via della casa comunale”. È la via convenzionale di coloro che non hanno casa ma sono cittadini udinesi. Sono citati per ultimi, perché non vengano ignorati da nessuno, né dalle Parrocchie né dall’amministrazione né da ognuno di noi. Sono 150. Forse non sono tutti “senzatetto”. Ma ci sono. A chi possono interessare? Cosa possiamo fare per loro?

Ulteriori dati: sono stati inviati a tutte le parrocchie della città perché possano eventualmente prendere coscienza di quanto i numeri fanno emergere: la situazione reale, le linee di tendenza, gli eventuali interventi pastorali ecc…

La parrocchia del Duomo: Conta 2033 abitanti; Maschi 888 e femmine 1.145; Famiglie 1.162 di cui 685 mononucleari; Cittadini italiani 1.822; Cittadini stranieri 211. Da 0 a 10 anni: 175 bambini; Dagli 11 ai 18:114 ragazzi e giovani; Dai 19 ai 24 anni: 102; Dai 25 ai 39: 365; Dai 40 anni ai 59: 654; Dai 60 ai 69: 236; Dai 70 ai 79 anni: 205 (tra i quali ci sono anch’io!); Dagli 80 in poi: 182.

Carissimi, ho comunicato solo pochi e freddi numeri. Forse non sono neppure una novità. Sono però significativi. Possono essere uno stimolo ed anche un aiuto per meglio comprendere la situazione e per promuovere nella nostra società progetti, iniziative e mezzi appropriati per raggiungere le mete desiderate. Penso sempre ed esorto alla alleanza: Famiglia, scuola, parrocchia, società civile. Spero che la stima reciproca e l’impegno proprio di queste realtà educative possano essere di beneficio alla società intera. Parrocchie e Comune già hanno esperimentato alle volte la collaborazione, una collaborazione che si potrà sempre intensificare in vista del bene di questa città che tutti amiamo e perciò vogliamo servire, per quanto di nostra competenza. Il bene comune è lo scopo che ci deve guidare.                                                                              Il parroco Don Luciano