Solennità di Cristo, re dell’Universo

GIORNATA DEL SEMINARIO

 

Sorelle e fratelli, ogni anno ritorna questa giornata che ci ricorda l’importanza della preghiera per coloro che hanno accolto la chiamata ad essere domani pastori nella nostra chiesa di Udine. I giovani che si stanno formando nel seminario interdiocesano di Castellerio necessitano del nostro sostegno spirituale, sono figli di questa nostra grande famiglia diocesana e perciò ci appartengono. Naturalmente non li ricordiamo solo oggi ma sempre nella nostra preghiera, perché il Signore ci doni sacerdoti ricchi di fede, generosi ed entusiasti della loro missione.

In questo foglio domenicale oggi vengono pubblicate alcune riflessioni del Rettore del Seminario don Loris Della Pietra.

 

“Da più parti affiora l’invito a non archiviare troppo frettolosamente l’esperienza dell’epidemia che ci sta colpendo, ma a tentare riletture sapienti alla luce della Parola di Dio. È compito squisitamente ecclesiale decifrare il piano di Dio nella storia complessa, e a volte complicata, dell’uomo. Un compito che assume i connotati evangelici della vigilanza…… Occorre vigilare per mantenersi in atteggiamento di responsabilità, capaci di rispondere di sé e degli altri perché c’è un bene più grande da preparare e da accogliere come fa la sentinella che attende il mattino o la mamma che non prende sonno finché il figlio non torna a casa… In questi mesi, protetti da mascherine e distanziati, abbiamo forse imparato più di sempre che cosa significhi vigilare e come ogni autentica vigilanza sia passione per le cose di Dio e dell’uomo alla ricerca di ciò che non muore. Il cammino vocazionale e di preparazione al ministero ecclesiale può essere segnato da momenti esaltanti o faticosi e da tappe fondamentali e aspetti effimeri. Per questo occorre vigilare, “con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese” (Lc 12,33) impegnati e fedeli, e nello stesso tempo e nell’eternità disposti a riconoscere che la salvezza, nel tempo e nell’eternità, non è nelle nostre mani, ma dipende soltanto dall’amore di Dio. Anche le comunità cristiane vigilano… Lo fanno anzitutto con la preghiera assidua e inoltre con la stima e l’incoraggiamento per quei giovani che, non senza una buona dose di coraggio, si preparano a diventare preti in questo tempo e in questi luoghi. Tempi e luoghi dove non sempre tutto è chiaro e dove discernere la chiamata di Dio è impresa ardua, ma sempre tempi e luoghi nei quali il Signore abita e che egli ama e non cessa di salvare.

Il 27 marzo, in una piazza S. Pietro desolatamente vuota ma “misteriosamente” affollata, papa Francesco, tra l’altro, diceva: ”Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera: Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera ed il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti.”

Anche per accompagnare e sostenere il cammino dei nostri seminaristi occorrono ”padri” e “madri” seminatori di corresponsabilità, capaci di guardare avanti fiduciosi e, al contempo, capaci di indicare il vero prezzo di ogni vocazione: il dono pieno della vita. Uomini e donne, che non mancano alle nostre comunità, che insegnino ad altri fratelli a convertire le abitudini, ad alzare lo sguardo con speranza, a custodire nella preghiera la radice della missione. La giornata del seminario, che ritorna anche quest’anno… ci raccolga nella preghiera per i seminaristi e per i loro formatori e ci permetta di riscoprire nella comunità eucaristica l’autentica matrice di ogni vocazione.

                                                                     (Dal Messaggio del Rettore don Loris)