innanzitutto io debbo dire grazie a 13 milioni di persone che per tanti anni mi hanno permesso di condurre una vita dignitosa, come prete, al servizio del Signore nella chiesa cattolica. Lo devo a chi ha versato le offerte liberali o la quota IRPEF dell’8xmille alla chiesa cattolica con la presentazione dei redditi 730 o CUD. È un grazie non solo personale; giunge anche da parte di quanti hanno potuto beneficiare del sostegno di tante persone. Infatti ogni sacerdote ha molte occasioni di partecipare ad altri quanto riceve per il suo sostentamento.
1. Una firma, segno di libertà e di solidarietà.
Destinare alla chiesa cattolica la quota dell’8xmille è un segno di libertà. Ognuno, credente o no, con una semplice firma può partecipare al flusso di bene che liberamente molti compiono per orientare il mondo verso la solidarietà. Infatti i fondi destinati alla chiesa cattolica vengono distribuiti in ogni regione d’Italia; per esempio, le chiese del Triveneto hanno potuto ricevere 81,8 milioni di Euro per interventi caritativi, per il sostentamento dei sacerdoti e per progetti pastorali a favore della gente bisognosa di aiuto.
2. Una firma, segno di speranza.
Nei momenti di difficoltà ci si aiuta, si cercano tutte le strade per rinascere, per risorgere. Un gesto, come può essere una firma, è molto semplice ed efficace. Specialmente in questo tempo di pandemia che lascerà strascichi di povertà in tante famiglie, la chiesa non si disinteressa ma crea segni di speranza con la sua stessa presenza. Infatti la chiesa è sé stessa quando raggiunge gli altri.
Nessuno deve trascurare questa possibilità, che non costa nulla ma realizza molto. Anche quelli che non sono tenuti a presentare il loro modello fiscale, perché esenti, sono invitati anch’essi ad apporre la propria firma facendo così la scelta dell’8xmille, usando il modello allegato alla certificazione unica. Così collaborano a promuovere la speranza. La loro firma ha un peso che forse non ci si immagina ma è reale ed importante perché aiuta a mantenere aperte le mense della Caritas, a vivere dignitosamente chi ha perso il lavoro, a recuperare la fiducia chi esperimenta la solitudine.
3. Una firma, segno di corresponsabilità.
Tutti sappiamo come questo tempo non sia facile. Si parla di emergenza, sotto vari aspetti, educativo, economico, sociale ecc… Ma proprio in questo tempo così complesso vogliamo essere protagonisti di un cambiamento che tutti attendiamo. Grazie alla vostra firma corresponsabile, nell’emergenza Covid del 2020, la CEI (conferenza episcopale italiana) ha potuto destinare quasi 228 milioni di Euro (di cui 9 milioni ai paesi del Terzo Mondo) ai più svantaggiati. La nostra stessa Diocesi, tramite le collaborazioni pastorali, ha potuto distribuire generi alimentari e indumenti, pagare bollette di luce, acqua, gas, affitti ecc… pari a circa un milione di euro. Un gruppo di sacerdoti ha risposto all’appello dell’Arcivescovo versando ad un fondo comune una somma pari ad uno stipendio, per future necessità. Queste somme ci dicono che i cattolici hanno a cuore il futuro, del quale vogliono essere protagonisti corresponsabili. Papa Francesco nella enciclica “Fratelli tutti” ci dice che soltanto la solidarietà riapre la prospettiva del futuro. I cattolici, con i loro pastori, non si tirano indietro. È il momento di essere presenti con la ricchezza del Vangelo che abbiamo tra le mani e con la testimonianza cristiana che è essenzialmente uno stile di vita che prolunga la missione di Cristo.
A tutti rivolgo un cordiale saluto ed un rinnovato grazie. Il Parroco, Mons. Luciano Nobile
https://www.cattedraleudine.it/wp-content/uploads/2024/04/8x1000.png166160Cattedrale di Udinehttps://www2.cattedraleudine.it/wp-content/uploads/2024/05/cropped-logo_Cattedrale-Udine_150x150-300x300.pngCattedrale di Udine2020-11-21 17:47:032020-11-21 17:47:03Una firma che ha valore