Negli ultimi 30 anni la chiesa ha posto tra i suoi impegni più urgenti l’emergenza educativa. Il 15 ottobre scorso il Papa ha fatto risuonare con forza questo problema, parlando di “catastrofe educativa” e ha lanciato un “Patto educativo globale” aperto a tutti, oltre gli steccati delle culture e delle religioni. Oggi non c’è nessuno che non sia d’accordo sulla drammatica necessità di unire gli sforzi per ricucire quel patto educativo tra le generazioni che, a partire dagli anni 70, sembra essere gravemente compromesso. Il Papa indica i punti cruciali di una questione di enorme entità, resa ancor più impegnativa dalla particolare condizione socio-sanitaria innescata dalla pandemia. Se è vero che questo contagio lascerà profondamente diversa la nostra società, avverranno cambiamenti economici e culturali che costringeranno ad una revisione di abitudini e stili di vita che potranno aprirci a nuovi schemi educativi. Le nuove tecnologie influiranno, con effetto ambivalente, sulle relazioni educative. Non si tratta solo di una questione tecnica, ci avverte il Papa. E neppure di colmare il divario di conoscenze che spesso divide genitori e figli. Il problema è più profondo, riguarda l’educazione ai valori, la trasmissione della fede, la capacità di accompagnare i figli verso il futuro con speranze fondate. Quali sono i punti chiave di un percorso educativo che possa incidere nella complessità dei nostri giorni? L’educazione alla pace, all’accoglienza, al dialogo, alla sobrietà, alla custodia della casa comune e alla fraternità. Nel concetto di fraternità universale è profondamente innestato il senso dell’accompagnamento educativo. Solo se ci riconosciamo fratelli di fronte all’unico Padre e ci sforziamo di tradurre questa consapevolezza in scelte concrete, riusciremo a comprendere che educare vuol dire “far fiorire l’umanità di oggi e di domani”.
I sette punti del patto
Valore e dignità della persona umana. La sua bellezza e la sua unicità. La sua capacità di essere in relazione con gli altri, con la realtà che la circonda. Contro gli stili di vita che favoriscono la diffusione della cultura dello scarto.
Ascoltare la voce dei bambini, dei ragazzi e dei giovani. Costruire insieme un futuro di giustizia e di pace, una vita degna per ogni persona.
Favorire la piena partecipazione delle bambine e delle ragazze all’istruzione.
Vedere nelle famiglie il primo ed indispensabile soggetto educatore.
Educare ed educarci all’accoglienza, aprendoci ai più vulnerabili ed emarginati.
Trovare altri modi di intendere l’economia, la politica, la crescita e il progresso. Siano al servizio dell’uomo e dell’intera famiglia umana nella prospettiva di una ecologia integrale.
Custodire e coltivare la nostra casa comune secondo i principi della solidarietà, della sussidiarietà e dell’economia circolare.
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