30^ Domenica del T.O.

 

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

 

Era una giornata che ci portava lontano da casa, nei paesi di missione, dove i missionari andavano ad annunciare il vangelo superando difficoltà enormi: povertà, diversità di costumi, lingua, clima, religioni varie. E noi, ammirati del loro esempio di dedizione, pregavamo per loro e raccoglievamo le offerte o prendevamo qualche iniziativa di carità per alleviare un po’ le popolazioni povere di cui ci parlavano appunto i missionari che ogni anno giungevano nelle parrocchie a raccontarci le loro esperienze. Certamente anche oggi ci sono missionari encomiabili che già stanno donando la vita ed altri partono sempre con rinnovato entusiasmo. Perché? Perché la chiesa è per sua natura missionaria, non può chiudersi tra le sue mura, in difesa, per paura di perdere anche quello che ancora riesce a conservare. Se conserva una fede viva, sente la necessità di uscire sulle strade e di camminare insieme con tutti, nel mondo, come popolo di Dio che porta una parola di vita eterna. Per questo anche la nostra diocesi ha preparato un progetto pastorale che ha per finalità l’azione missionaria nel territorio friulano e, pur nelle difficoltà, cerca delle opportunità per essere sé stessa. Ha per titolo:

“Siano una cosa sola perché il mondo creda”.

È il punto di partenza per ogni missione. Dio è così, è comunione di tre persone, e Gesù ha fatto così in comunione col Padre e con noi, grazie alla potenza dello Spirito Santo e la sua missione attraversa i secoli con l’opera della chiesa. Come ho richiamato qualche domenica fa, l’arcivescovo ci ha scritto una lettera pastorale: “Prendete il largo e gettate le vostre reti per la pesca” con fiducia, con coraggio, con entusiasmo, chiamando tutta la chiesa udinese a riaccendersi di passione missionaria. La comunione delle parrocchie nelle Collaborazioni Pastorali, è solo un piccolo segno che desidera mettere in luce e in atto questa passione, condividendo speranze, possibilità e forze, superando campanilismi e chiusure. Le lamentele continue ed il pessimismo a me sembra che partano più da scoraggiamenti personali che da situazioni esterne. I piagnistei nascondono un brutto difetto che è la presunzione di essere noi a salvare il mondo. L’entusiasmo viene dall’alto, dallo Spirito che attraversa il mondo anche oggi come sempre. È a Lui ed alla sua opera che noi affidiamo le nostre forze e la nostra collaborazione, con umiltà.

Domenica scorsa, nel pomeriggio, ho potuto partecipare ad Aquileia, ad una celebrazione presieduta dai 4 Vescovi della nostra Regione Friuli Venezia Giulia, per metterci in sintonia con il Papa.

Il Papa ha aperto il Sinodo dei Vescovi, un cammino sinodale.

Immagino che questa parola “sinodale” non sia usuale ai nostri orecchi. Pertanto vale la pena spendere qualche parola di spiegazione. Cosa significa “Sinodo”? La parola deriva dal greco. “Syn” (cum latino) vuol dire “insieme”, richiama cioè l’unità. “Hodos” è la via, la strada per raggiungere una meta, che è il Regno di Dio.

Non interessa solo i Vescovi, ma tutta la chiesa, cioè il popolo di Dio per intero. Con chi camminiamo insieme? Con Dio, prima di tutto, e verso Dio. Allora è necessario conoscere questo Dio, rapportarsi a Lui, fare attenzione a ciò che ha fatto a favore dell’umanità nei tempi lontani e recenti. Sembrano cose scontate. Vi garantisco che non lo sono. Ho l’impressione che Dio sia ancora sconosciuto a tante persone, qui, tra noi, in questa città. Cammino sinodale significa prima di tutto percorrere la strada della conoscenza di Dio, nella preghiera, per mezzo dei sacramenti e della sua Parola. Sinodo è camminare con Cristo, Figlio di Dio, che è la via, la verità, la vita.  Sinodo vuol dire conoscere Dio attraverso i fratelli. con i quali camminiamo nella vita. Ci sono dei fratelli che non conoscono Cristo, camminiamo verso di loro perché anche in loro, nel profondo del cuore Cristo c’è. Anche se non lo sanno. Vorrei dire ancora qualcosa di più: Nel cuore di ogni uomo c’è il desiderio di Dio, cercato forse per altre strade.

Vogliamo proseguire? Perché non sentire le voci dei giovani e degli anziani? Perché non sentire le voci di quanti ci criticano? Questo non ci fa piacere ma ci purifica, ci sollecita, ci sospinge, ci aiuta ad essere fedeli al Signore e umili e a considerare il comune destino di tutta l’umanità.

Ho la speranza che questo sinodo, vissuto insieme nelle parrocchie, porti i suoi frutti.

Il Papa ci ha suggerito tre parole-chiave illuminanti: Comunione, partecipazione, missione. Ci mette in guardia contro tre pericoli: Immobilismo, abbarbicati cioè al “si è sempre fatto così” che tarpa le ali e si adatta all’aria viziata e consumata. Formalismo, che riduce tutto “a una bella celebrazione con canti, incensi, paramenti” cioè “a una bella a facciata”. Intellettualismo: interventi colti ma astratti sui problemi della chiesa e sui mali del mondo, cioè un “parlarci addosso” che finisce poi nelle varie classificazioni ideologiche. Il Papa ci fa intravvedere tre opportunità: Favorire una chiesa dell’incontro, che incontra il Signore nella preghiera, si incontra nei suoi membri e diventa esperta nell’incontro con gli altri. Diventare una chiesa dell’ascolto, che ascolta lo Spirito, le sorelle e i fratelli, sulle loro speranze, sulle crisi di fede, sulle urgenze pastorali. Diventare una chiesa della vicinanza, con la sua presenza, con i legami di amicizia con la società e col mondo.

Ed allora “in nomine Domini” mettiamoci in cammino. Buona domenica!                                         Il Parroco Mons. Luciano Nobile

 Sinodo

 

ADSUMUS, SANCTE SPIRITUS

PREGHIERA PER IL SINODO

 

Siamo qui dinanzi a te, Spirito Santo:

 siamo tutti riuniti nel tuo nome.

Vieni a noi, assistici, scendi nei nostri cuori.

Insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, mostraci tu il cammino da seguire tutti insieme.

Non permettere che da noi peccatori sia lesa la giustizia, non ci faccia sviare l’ignoranza,

non ci renda parziali l’umana simpatia, perché siamo una sola cosa in te e in nulla ci discostiamo dalla verità.

Lo chiediamo a Te, che agisci in tutti i tempi e in tutti i luoghi,

in comunione con il Padre e con il Figlio, per tutti i secoli dei secoli.

Amen