Tenebrae Factae Sunt

Carissimi  fedeli, parrocchiani, amici e conoscenti,

mi   accingo  a  scrivervi  mentre  ancora  ho  davanti   agli occhi  le  immagini  che  ci vengono trasmesse  e che ci  portano  in Ucraina.  Non  credo  ci siano parole per esprimere quello che si prova vedendo questa immane tragedia: case distrutte, famiglie in fuga dalle loro abitazioni, tanti morti a causa della guerra. Davvero è notte per chi vive  direttamente  questa tremenda  esperienza  di tenebra profonda ed anche per noi che vi assistiamo impotenti, mentre credevamo, superata l’epidemia del covid-19, di poter vivere giornate serene, ritornando alle nostre consuete attività. Ci sembra di dover  condividere lo smarrimento del popolo ucraino e la preoccupazione che questo conflitto si allarghi e diventi più grave generando ulteriori odi, violenze, vendette, disastri.

Sono le notti dei fallimenti della storia e nostri personali. L’opera del maligno si fa sentire: lui è il divisore, lui è omicida.

Come far fronte a queste notti?

Lasciamoci condurre dalla Maddalena che al mattino di Pasqua vede il sepolcro scoperchiato ma riconosce Gesù soltanto quando si sente chiamare per nome. Prendiamo per mano Pietro che osserva le bende per terra, ma ancora non comprende con chiarezza ciò che è avvenuto. Entriamo nella notte con Giovanni che contempla e crede in Cristo risorto.

Il tempo che viviamo, può essere anche per noi un’esperienza graduale, che passa attraverso la partecipazione al dolore, poi l’attenzione a ciò che è accaduto e quindi l’acquisizione della verità. Passaggi che dicono una relazione con Cristo e con il prossimo che diventa sempre più intima.

Dalla notte nasce la luce. Anche Gesù attraversò le sue notti confidando fino all’ultimo respiro nella solidarietà del Padre. La notte di Natale quando nacque come uomo in mezzo a noi. La notte del Calvario quando “ si fece buio su tutta la terra” e nel suo cuore. La notte di Pasqua quando vinse le tenebre della morte per sé e per noi. Sono notti di grande amore per il Padre e per noi, sfociate nella luce piena della resurrezione.

Dalle notti attuali che l’Ucraina vive, è nata la preghiera di tanti giovani raccolti in Cattedrale per una veglia sulla pace.

È nata una Messa molto partecipata con l’affidamento della Russia e dell’ Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.

È nata la solidarietà di tutta l’ Europa e non solo, segno di amore, germe di resurrezione. Infatti abbiamo visto la solidarietà di tante persone che si è espressa attraverso l’offerta di mezzi sanitari, di generi alimentari, di disponibilità all’accoglienza, di aiuti umanitari.

È questa la luce del primo mattino, quando era ancora buio, che sostiene la speranza, in attesa che il sole ritorni ad illuminare pienamente l’orizzonte di Kiev, Mariupol, Odessa, Leopoli.

Ce lo auguriamo e lo auguriamo soprattutto ad ogni ucraino e ad ogni russo che attende di sentire la bella notizia: Cristo è risorto.

Risorgerà questa umanità martoriata come sbocciano i fiori ai piedi del Crocefisso, grazie al suo immenso amore per noi.

Non cessi la nostra preghiera per la pace nel mondo intero.

Buona Pasqua. Cordialmente.                                     Il Parroco, Mons. Luciano Nobile