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Cui isal chel Predi cal ven a fa el Vescul a Udin?

Riccardo Lamba è nato a Caracas, in Venezuela, il 30 novembre 1956, da una famiglia di emigrati italiani originari di Castellammare di Stabia, in Campania. Con la sua famiglia rientrò in Italia nel 1965: l’azienda in cui lavorava il padre, infatti, propose un incarico in un nuovo stabilimento che avrebbe aperto a Roma. Nella capitale Riccardo Lamba proseguì gli studi, conseguendo nel 1982 la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore; alla laurea seguì un anno di specializzazione. Ma oltre alla cura del corpo, il Signore stava chiamando quel giovane medico a una cura più profonda, quella dell’anima: così nel 1983 Riccardo Lamba entrò al Pontificio Seminario Romano Maggiore. Al termine degli studi fu ordinato presbitero per la diocesi di Roma: era il 6 maggio 1989. Successivamente conseguì il Baccalaureato in Teologia e la Licenza in Psicologia presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1991.

Il primo incarico di Lamba da giovane prete fu, dal 1989 al 1991, l’animazione vocazionale in qualità di assistente del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Successivamente iniziò per “don Riccardo” un lungo ministero di assistente spirituale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che gli permise di vivere per nove anni accanto agli studenti dei corsi che lui stesso frequentò. Nel 2000 a don Riccardo Lamba fu affidato il primo ministero di parroco, nella Parrocchia di Sant’Anselmo alla Cecchignola. Fu un ministero breve, perché nel 2002 giunse per don Lamba la nomina a parroco della Parrocchia di Gesù Divino Lavoratore, a sud di Trastevere, servizio che svolse per sedici anni. Nel 2018 fu assegnata a don Lamba la guida della Parrocchia di San Ponziano, a nord-est di Roma, dove Lamba trascorse quattro anni contraddistinti dal dramma della pandemia. Il servizio a San Ponziano fu breve: il 27 maggio 2022 Riccardo Lamba fu nominato Vescovo ausiliare di Roma, ricevendo l’ordinazione episcopale nella Basilica di San Giovanni in Laterano il 29 giugno 2022 (giorno dei Santi Pietro e Paolo, patroni della capitale). Gli fu assegnata la sede titolare di Medeli ma, soprattutto, fu Vescovo ausiliare per il settore Roma est, il più popoloso della Diocesi romana. A Roma mons. Lamba è stato delegato per il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e responsabile dell’Ambito della Chiesa ospitale e “in uscita”. Tutto fino al 23 febbraio scorso, quando Papa Francesco ha nominato Riccardo Lamba Arcivescovo metropolita di Udine.

Stemma dell’Arcivescovo Riccardo Lamba

Nei primi due quarti, in alto, troviamo rispettivamente la figura dei Santi Patroni aquileiesi Ermacora e Fortunato – vestiti di rosso e con in mano la palma del martirio – e l’aquila d’oro su sfondo blu, eredità patriarcale dai tempi di Bertrando di Saint Geniès. Sono due insegne consuete per gli Arcivescovi di Udine, presenti negli stemmi di tutti i pastori della Chiesa. Nei due quarti inferiori sono presenti quattro insegne: nella sua araldica personale mons. Riccardo Lamba ha voluto richiamare gli incontri che hanno maggiormente influito la sua crescita nella fede e nel servizio e, nel passaggio da Roma a Udine, ha voluto mantenere inalterate.

Il sole radioso con il monogramma JHS (Jesus Hominum Salvator), simbolo cristologico diffuso da San Bernardino da Siena, accompagnato dai tre chiodi della Passione; per mons. Lamba il simbolo indica il suo incontro con la spiritualità gesuitica. La seconda insegna è un libro aperto, riferimento alla Parola di Dio da cui la fede e la vita dei credenti sempre hanno origine, nutrimento e forza. Vi è poi il Sacro Cuore di Gesù, un richiamo a quella mitezza e umiltà di cuore che è il modello di ogni pastore nella Chiesa, ma anche un richiamo alla “Pentecoste” del santo romano Filippo Neri, figura cara a mons. Lamba. L’ancora presente nell’ultima insegna è presente anche nello stemma della Società di San Giovanni Bosco e richiama quindi la spiritualità salesiana, oltre a veicolare il contenuto simbolico di speranza, insieme all’idea di fermezza e fedeltà. Accanto all’ancora una stella fa riferimento a quelle che campeggiano sullo stemma carmelitano, richiamando così anche la mistica del Carmelo, altro incontro decisivo nella vita di mons. Riccardo Lamba. Inevitabilmente la stella contiene in sé ed esprime anche l’idea della luce della fede, che sempre deve brillare come guida nella vita del vescovo e di ogni cristiano.