2^ Domenica del Tempo Ordinario

COSA RESTA DEL NATALE ?

(seconda parte)

Un servizio comunitario da realizzare e sostenere.

Da mesi, un’apposita commissione del Vicariato Urbano della nostra Città – sostenuta dal nostro Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzoccato, consapevole delle tante sofferenze (morali e materiali) di molta gente, convinta “che l’attenzione della Chiesa all’uomo nel bisogno debba realizzarsi anzitutto a livello della parrocchia, quale figura di comunità cristiana più accessibile a ogni persona” – lavora per creare un Centro di Ascolto Interparrocchiale che sia espressione della tensione missionaria delle comunità cristiane (la nostra compresa) della zona centro-ovest della Città.

Il Centro di Ascolto, come indicato nel progetto elaborato, nasce dall’esigenza di una comunità di fare comunione con le persone che, in situazione di bisogno, non hanno nessuno cui rivolgersi per essere ascoltate, e deve saper esprimere il desiderio della comunità stessa di rendere l’ascolto un gesto di prossimità, una scelta esigente e irrinunciabile della propria testimonianza del Vangelo. Esso “è parte integrante del servizio di Carità che caratterizza, insieme al servizio catechistico e al servizio liturgico, l’azione missionaria e caritativa della Chiesa a livello parrocchiale”. Inserito all’interno di un progetto che intende farsi prossimo all’altro, mira a contribuire alla diffusione della solidarietà, e vuole essere un luogo, un mezzo per manifestare con segni visibili il comandamento dell’amore insegnatoci da Gesù. In estrema sintesi, iniziando dall’ascolto (ascoltare è soddisfare un bisogno fondamentale dell’uomo; è condividere, partecipare), le comunità, attraverso l’opera di alcuni fedeli, si fanno carico e si prendono cura della persona, accompagnandola nella ricerca delle soluzioni ai suoi problemi. Si tratta di aiutarla a prendere coscienza del suo bisogno e delle possibilità di affrontarlo, non lasciandola sola, “elevandola a protagonista del suo divenire esistenziale, rendendola cosciente che anche la risposta a tutti i bisogni, se mai fosse possibile, non esaurisce l’orizzonte indicibile della persona e dei suoi desideri”. Ascoltare – scrive Papa Francesco – “significa anche essere capaci di condividere domande e dubbi, di percorrere un cammino fianco a fianco, di affrancarsi da qualsiasi presunzione di onnipotenza e mettere le proprie capacità e i propri doni al servizio del bene comune”.

I lavori occorrenti per la realizzazione del progetto (oggi all’esame dei CPP) sono in pieno svolgimento.  Le comunità interessate – protagoniste dell’ascolto nella duplice funzione di risorsa (prevalentemente umana) del Centro e di promozione dello stesso – continueranno ad essere informate, passo dopo passo, su ogni sviluppo. Ciò avverrà sia in questa prima fase progettuale sia, dopo, nell’auspicata fase operativa.

Dalla lettura e dall’ascolto della parabola del Buon Samaritano (sono appunti presi nel corso di una lectio divina) emergono tre tipologie di comunità. Una di queste è la comunità della “compassione”, che mette al centro la persona.   Ciascuno di noi possa sentirsi chiamato a dare un contributo attivo alla sua costruzione.                                     Sebastiano Ribaudo Referente parrocchiale della Carità

© 2008-2023 Cattedrale di Udine - All Rights Reserved - Progetto a cura di Jacopo Salemi