2^ Domenica di Quaresima

 

IN CAMMINO CON LA CHIESA UNIVERSALE

 

Una Chiesa in cammino.

Due anni fa è iniziato un cammino sinodale, in cui tutta la Chiesa si trova impegnata intorno al tema: «Per un Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione», tre pilastri fondamentali della vita ecclesiale. Sono state previste tre fasi, che si stanno svolgendo nell’arco temporale “ottobre 2021 – ottobre 2023”.

«Questo itinerario è stato pensato come dinamismo di ascolto reciproco: un dinamismo di ascolto reciproco, condotto a tutti i livelli di Chiesa, coinvolgendo tutto il popolo di Dio. Il Cardinale vicario e i Vescovi ausiliari devono ascoltarsi, i preti devono ascoltarsi, i religiosi devono ascoltarsi, i laici devono ascoltarsi. E poi, inter-ascoltarsi tutti. Ascoltarsi; parlarsi e ascoltarsi.

Non si tratta di raccogliere opinioni, no. Non è un’inchiesta, questa; ma si tratta di ascoltare lo Spirito Santo, come troviamo nel libro dell’Apocalisse: «Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese» (2,7). Avere orecchi, ascoltare, è il primo impegno.

Si tratta di sentire la voce di Dio, cogliere la sua presenza, intercettare il suo passaggio e soffio di vita».

Il 17 ottobre 2021 si è aperto il Cammino sinodale in tutte le diocesi italiane. Non sono mancate incertezze e perplessità a rallentare il percorso come la pandemia e la guerra in Europa. Nonostante questo «in Italia si sono formati circa 50.000 gruppi sinodali, con i loro facilitatori, per una partecipazione complessiva di mezzo milione di persone. Più di 400 referenti diocesani hanno coordinato il lavoro, insieme alle loro équipe. […] Ciascuna diocesi ha trasmesso alla Segreteria Generale della CEI una sintesi di una decina di pagine. […] Dalle sintesi diocesane sono emerse alcune priorità: crescere nello stile sinodale e nella cura delle relazioni; approfondire e integrare il metodo della conversazione spirituale; continuare l’ascolto anche rispetto ai “mondi” meno coinvolti nel primo anno; promuovere la corresponsabilità di tutti i battezzati; snellire le strutture per un annuncio più efficace del Vangelo».

                                                                                                          (Papa Francesco)

Il Cammino nell’Arcidiocesi di Udine.

I nostri organismi diocesani si sono interrogati su come connettere il cammino della nostra Chiesa con il grande Cammino sinodale.

Certamente sono emerse preoccupazioni per il carico di lavoro che già grava sulle spalle delle nostre comunità, impegnate nella realizzazione del progetto delle Collaborazioni Pastorali. Ma è anche risultato subito evidente che negli ultimi dieci anni la nostra Arcidiocesi ha vissuto un autentico cammino sinodale, caratterizzato da un dialogo fitto e incalzante sulle grandi sfide che stimolano riflessioni e scelte pastorali conseguenti. La risonanza di questa attività pastorale è documentata nel testo del progetto “Siano una cosa sola perché il mondo creda (Gv 17,21): le collaborazioni pastorali. Nuove opportunità per l’azione missionaria della Chiesa sul territorio friulano”.  Dalla promulgazione del documento è nato un percorso di attuazione che ha visto le nostre comunità impegnate nell’attivazione degli organismi di partecipazione, nella formazione degli operatori pastorali e da ultimo nella visita pastorale dell’Arcivescovo. Un autentico cantiere locale, ancora attivo, che ha messo in un dialogo permanente migliaia di battezzati.

Partendo da questa analisi è nata la proposta di coinvolgere i neo-costituiti Consigli Pastorali di Collaborazione nel terzo cantiere del Cammino Sinodale. Non per aggiungere un ulteriore carico di lavoro né per aprire il fronte di una nuova ricerca pastorale ma un’occasione propizia per fare sintesi di un lavoro fatto e prendere coscienza del patrimonio spirituale che ne deriva.

Il terzo cantiere è «il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale», che mira a riconoscere la radice spirituale («la parte migliore») del servizio pastorale. In questa prospettiva la proposta permetterà ai cristiani impegnati nel ministero di rintracciare il fondamento senza il quale un servizio rimane solo una prestazione d’opera che, nel lungo periodo, prosciuga energie e motivazioni.

È utile ribadire che questo resta un tempo di ascolto e non di letture sistematiche e di risposte pastorali, a cui saranno invece dedicate le successive fasi, sapienziale e profetica, del Cammino.

Dovrà essere un ascolto “orientato”, per poter raccogliere descrizioni utili a proseguire il cammino; un ascolto che si fa riflessione, in una circolarità feconda tra esperienza e pensiero.

Una assemblea delle nostre Collaborazioni Pastorali il 18 marzo alle ore 15.00.

Nel cammino delle Collaborazioni Pastorali e nella visita pastorale è emersa la necessità di curare la vita spirituale (degli operatori pastorali e non solo).

Ci troveremo nella Parrocchia della B.V. delle Grazie sabato 18 marzo dalle ore 15 alle 16.30 per confrontarci e trovare una linea comune al fine di progettare il cammino delle nostre parrocchie nei prossimi anni. Tutti possono partecipare, non solo gli operatori pastorali. Ed allora abbiamo accolto queste domande alle quali vogliamo dare risposta.

  • Quali esperienze di ascolto della Parola di Dio e crescita nella fede possiamo progettare? (gruppi biblici, incontri nelle case, lectio divina, accompagnamento spirituale di singole e coppie, processi formativi a tutti i livelli…)?

  • Come possiamo evitare la tentazione dell’efficientismo affannato, innestando il servizio dell’ascolto di Dio e del prossimo? Esistono esperienze positive in merito? Che cosa può aiutarci a “liberare” il tempo necessario per avere cura delle relazioni?

  • Quali sono i servizi e i ministeri necessari che si potrebbero promuovere nella nostra Collaborazione Pastorale?

La sintesi verrà inviata alla segreteria del Centro Attività Pastorali della Diocesi quale contributo al cammino di tutta la chiesa che sa ascoltarsi e desidera ascoltare. Siamo noi tutti la chiesa e pertanto tutti siamo interessati e corresponsabili di questa famiglia che abbraccia il mondo intero e desidera ancora oggi donare la buona notizia del Vangelo.

                                                                                                                 (A cura del parroco)

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