3^ Domenica del Tempo Ordinario

MESSA NEL RITO BIZANTINO

Carissimi,

oggi la S. Messa delle 12.00 viene celebrata dal sacerdote cattolico don Roman Pelo che assiste spiritualmente la comunità ucraina a Udine. Generalmente celebra la S. Messa alle 14.30 nei giorni feriali e alle 12.30 nei giorni festivi, nella chiesa di S. Pietro martire. La Messa viene celebrata nel Rito Bizantino. Che cosa significa?  Nella chiesa cattolica ci sono tanti riti che si sono sviluppati fin dai primi tempi a seconda della sensibilità, delle tradizioni religiose e della spiritualità specialmente ad opera di alcuni grandi Padri dei primi secoli della chiesa. Il nostro Rito con il quale celebriamo i sacramenti è il Rito romano ma ci sono anche altri riti: ambrosiano, malancarese, malabarico, copto, siriaco, mozarabico (nella cattedrale di Toledo). C’era anche il rito aquilejese che poi è stato abolito. I riti sono diversi ma la fede ed il loro significato sono sempre i medesimi.


Il rito bizantino.

È  il rito liturgico utilizzato (in diverse lingue) da tutte le Chiese ortodosse d’Oriente e dalle chiese di tradizione orientale all’interno della Chiesa cattolica. Numerose sono le diocesi cattoliche (in particolare nell’ Europa orientale e nel Medio oriente) che celebrano con questo Rito. Tale rito ha origine nella città di Costantinopoli che si chiamava Bisanzio (l’odierna Istanbul). In Italia il rito bizantino è diffuso nelle storiche comunità albanesi d’Abruzzo, Basilicata, Puglia e in particolare di Calabria e Sicilia, dell’Eparchia di Lungro (CS) e dell’Eparchia di Piana degli Albanesi (PA).


I sacramenti

Caratteristica del rito bizantino è che i sacramenti principali dell’iniziazione alla vita cristiana (Battesimo, Comunione e Cresima) vengono celebrati tutti insieme, al momento del battesimo. Il battesimo si fa per immersione nell’acqua del fonte battesimale. Nel matrimonio bizantino è previsto il rituale dell’«incoronazione degli sposi». Il sacerdote mette davanti all’altare un tavolo; la coppia bacia il Vangelo e la Croce e poi gira tre volte attorno al tavolo.


L’edificio della chiesa

A differenza delle nostre chiese cattoliche di rito latino, le chiese di rito bizantino, anche quelle recenti, presentano affreschi sulle pareti che illustrano la vita dei santi o scene della vita di Gesù.

Davanti all’altare, è posta l’iconostasi generalmente in legno sulla quale sono collocate le icone dei santi. Tutte le chiese bizantine la posseggono. Lo spazio davanti all’iconostasi (riservato ai fedeli) è detto navata, quello dietro l’iconostasi (riservato ai celebranti) è detto santuario: l’altare è collocato all’interno di quest’ultimo. Le aperture nell’ iconostasi, che mettono in comunicazione il santuario con la navata, sono in numero di tre, simmetricamente disposte, e sono dette porte regali.

La Santa Messa

È detta “La divina Liturgia” e comincia sempre con una preghiera allo Spirito Santo.

La messa domenicale viene celebrata in modo solenne, con molte parti cantate, ad accompagnare, sottolineare o intervallare le diverse fasi della liturgia. Anche la liturgia della parola è cantata. La durata del rito è di circa un’ora e mezza. Al termine della celebrazione, la comunità rimane in chiesa qualche minuto per pregare insieme al sacerdote. Ciascuno, poi, esce dal luogo sacro in silenzio.

La tradizione bizantina conosce tre forme di divina liturgia:

  1. La divina Liturgia diSan Giovanni Crisostomo è quella celebrata comunemente durante tutto l’anno;

  2. La divina Liturgia diSan Basilio è celebrata a Natale, all’Epifania, in tutte le domeniche di Quaresima (eccezion fatta per la Domenica delle Palme), per il Giovedì santo, per la Veglia di Pasqua e nella solennità di San Basilio;

  1. La divina Liturgia dei Presantificati è celebrata il mercoledì e il venerdì di ogni settimana di Quaresima. Prevede la distribuzione dell’Eucaristia ma non la consacrazione, poiché il pane viene consacrato la domenica precedente.

Per l’eucaristia il rito bizantino non usa pane azzimo, cioè senza lievito (come le ostie e le particole della tradizione latina), bensì il pane lievitato. Inoltre, il pane usato per la celebrazione (detto in greco pròsphora, cioè “offerta”) viene predisposto poco prima della celebrazione eucaristica vera e propria, durante il rito della Pròthesis, cioè “Preparazione”, secondo un complesso simbolismo. La comunione si fa abitualmente sotto le due specie eucaristiche, il pane e il vino. Per questo la comunione si riceve solo in bocca e non c’è la possibilità di riceverla in mano. Anche i bambini che hanno ricevuto tutti i sacramenti possono ricevere la comunione, attraverso l’uso di un cucchiaino.

Ci uniamo a questa piccola comunità nella celebrazione della S. Messa in lingua italiana e con i canti in lingua ucraina che possiamo seguire anche tramite l’opuscolo che trovate disposto sui banchi. Siamo contenti di accogliere questi fratelli e sorelle condividendo la medesima fede e la stessa preghiera ed auguriamo loro ed alle loro famiglie pace e serenità.

Il parroco d. Luciano.

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