32^ Domenica del T.O.

 

I SANTI CAMMINANO TRA NOI

 

Carissimi fedeli,

mi è gradito unirmi ai parrocchiani di Percoto e condividere anche con voi la loro gioia, per il fatto che il Papa ha riconosciuto le virtù eroiche e la guarigione miracolosa di un bambino argentino destinato inesorabilmente alla morte e invece vive, grazie all’intercessione dell’umile card. Edoardo Pironio che presto verrà proclamato “beato”.

È davvero un regalo per noi friulani. Ventiduesimo figlio degli emigranti Giuseppe (di Percoto) e Enrica Buttazzoni (di Camino di Buttrio) era nato nel 1920 a Nueve de Julio in Argentina. Siccome l’ho conosciuto a Percoto tra gli anni 1970-80 mentre era a Roma per il suo servizio presso la Curia e veniva in Friuli dove si sentiva amato dai suoi compaesani ed io ero parroco di Pavia di Udine, mi è caro ricordare quegli incontri che poi si sono ripetuti mentre ero parroco di S. Quirino in via Gemona ed egli veniva a fare visita ai suoi parenti che gestivano il Bar Valentino sul piazzale Osoppo. In questi anni il gruppo degli “Amici del card. Pironio” mi hanno sempre invitato agli eventi riguardanti questo loro illustre compaesano, ai quali ho partecipato con gratitudine. Aver stretto la mano a un santo come Papa Giovanni Paolo II, come Paolo VI, come card. Pironio, mi provoca una strana sensazione. Mi sembra impossibile che sia avvenuto questo incontro e contemporaneamente mi fa contento che sia accaduto: ho stretto la mano di un santo! Ma davvero? L’ho avuto così vicino? L’ho toccato? Con le mie mani? Mi è difficile immaginare un santo… così alla portata di mano! Un santo sta sugli altari, un po’ distante da noi. Noi non siamo come lui, né saremo capaci di essere come lui. Non è vero.

Infatti questi santi li abbiamo incontrati sulle nostre strade, nella nostra vita. Questo ci conforta perché questi santi dei nostri tempi sono persone vicine a noi anche nel tempo, hanno fatto le nostre stesse esperienze di bene e di male. Hanno vissuto le nostre preoccupazioni e difficoltà. Hanno gioito e fatto festa come noi. Hanno provato e perciò sanno e comprendono. Come è bella questa santità semplice e quotidiana, possibile a tutti!

Certamente santo è Dio. È Lui che si avvicina a noi, ci rende santi partecipandoci la sua vita nel Battesimo e negli altri sacramenti che sono i segni del suo amore nella nostra vita di uomini e donne del nostro tempo così complesso.

Vedo la santità del card. Pironio nell’amore da lui vissuto nel quotidiano, incarnato nell’umano. Parlava in friulano, imparato in famiglia, e raccontava, con una punta di orgoglio, di aver appreso gli insegnamenti del Vangelo dal catechismo che suo padre Giuseppe gli insegnava “par furlan”. Ci ha mostrato un tratto del volto di Cristo nell’amore ai poveri dando voce anche a loro e vivendo la dimensione della povertà, nel suo sguardo limpido verso i giovani che vedeva portatori di speranza e perciò aveva promosso e collaborato nella organizzazione delle Giornate della Gioventù (GMG) che ancora si celebrano e che attirano tanti giovani, lasciando nei loro cuori una esperienza di notevole impatto con la vita di fede. In questa foto lo vediamo accanto al Papa Giovanni Paolo II e all’Arcivescovo Mons. Alfredo Battisti durante l’incontro con la gioventù in occasione del Congresso Eucaristico nel 1992 a Udine. Bella anche la testimonianza di Papa Francesco che, avendo conosciuto in Argentina Mons. Pironio, quale vescovo di Mar del Plata, così di lui diceva: “Ti apriva un panorama di santità dalla sua profonda umiltà. Ti apriva orizzonti, sperimentavi che non chiudeva mai le porte a nessuno.”

Permettetemi adesso un ricordo personale piuttosto faceto. Avevo concelebrato con lui la S. Messa nel Santuario della Madonna di Muris. Al momento della Comunione tutti andavano a riceverla dal card. Pironio e perciò la fila era lunga e il tempo si protraeva mentre io, accanto a lui aspettavo che qualcuno venisse da me, almeno per educazione, ma visto che restavo lì impalato con la particola in mano, dopo qualche minuto di attesa, riposi devotamente la particola nella pisside. Tra il mortificato e il divertito accennai un sorriso che tutti compresero perché provocò altrettanti sorrisi sul volto dei fedeli che erano in fila davanti al cardinale, quasi per dirmi: “Ma don Luciano, scusa sai, cosa pretendi? È il nostro cardinale!”  Mi ritirai in buon ordine e mi sedetti in attesa che la fila davanti al cardinale giungesse al termine. Venne l’ora di pranzo che si tenne nell’Asilo Infantile di Percoto, al quale anch’io ero invitato insieme con le autorità e tanta gente. Fu una festa indimenticabile. Verso la fine del pranzo gli organizzatori mi invitarono a prendere la parola. Feci i convenevoli di rito, porsi gli auguri al cardinale Pironio, mi complimentai coi parrocchiani per la bella festa e poi così terminai: “Cari Percotesi, se il Papa un giorno mi dovesse, per caso, creare cardinale, vi raccomando… non venite tutti da me a fare la Comunione perché qualcuno si offenderebbe!” Tutto finì icon una grande risata e naturalmente il cardinale partecipò divertito. Ora è beato, in Paradiso. Lo possiamo pregare perché metta anche per noi una buona parola presso il Signore. Tra amici ci si aiuta.

Buona domenica a tutti.                                            Il Parroco don Luciano Nobile

 

 

PREGHIERA ALLA MADONNA

 

Maria, madre dei poveri e dei piccoli,
di quelli che non hanno nulla, che soffrono solitudine
perché non trovano comprensione in nessuno.

Grazie per averci dato il Signore.

Ci sentiamo felici e col desiderio di contagiare molti di questa gioia.

Di gridare agli uomini che si odiano che Dio è Padre e ci ama.
Di gridare a quanti hanno paura: «Non temete».

E a quelli che hanno il cuore stanco: «Avanti che Dio ci accompagna».
Madre di chi è in cammino, come te, senza trovare accoglienza, ospitalità.

Insegnaci a essere poveri e piccoli. A non avere ambizioni.
A uscire da noi stessi e a impegnarci, a essere i messaggeri della pace e della speranza.

Che l’amore viva al posto della violenza. Che ci sia giustizia tra gli uomini e i popoli.

Che nella verità, giustizia e amore nasca la vera pace di Cristo
di cui come Chiesa siamo sacramento.

(Card. Eduardo Pironio)

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