29^ Domenica del Tempo Ordinario

 

Carissimi ragazzi, oggi mi rivolgo a voi in modo particolare perché apriamo ufficialmente l’anno catechistico, riprendiamo con alacrità il nostro cammino con Gesù che ci ama e con il beato Carlo che è un esempio per tutti, specialmente per voi che siete giovani come lui. Ha seguito Gesù, lo ha amato soprattutto nella Eucarestia davanti alla quale ha sostato a lungo convinto che “come ti abbronzi sotto il sole, così davanti al Signore diventi santo”. Vi aspetto ogni domenica alla S. Messa a cantare le lodi, a ringraziare, a chiedere perdono al Signore e ad ascoltare la sua Parola e a fare comunione con Lui.

Buona domenica a tutti. Don Luciano.

 Carlo Acutis-1

UNA PICCOLA LUCE APPARSA A UDINE

 

Durante la settimana scorsa, precisamente martedì 12 ottobre, abbiamo celebrato la memoria liturgica del Beato Carlo Acutis. Ma chi è questo personaggio? Nel Vicariato Urbano di Udine abbiamo avuto la possibilità, o meglio, la grazia, di poterlo conoscere bene l’ultima settimana di settembre, in quanto presso la Basilica della Madonna delle Grazie abbiamo ospitato le sue reliquie, la sua statua e la mostra dei miracoli eucaristici da lui stesso ideata.

Ma torniamo alla domanda che ci siamo fatti all’apertura di questo articolo: chi è il Beato Carlo Acutis? Carlo è un ragazzo di Milano che lo scorso anno è stato proclamato Beato dalla Chiesa Cattolica. È morto a soli quindici anni, nel 2006, di leucemia fulminante, A questo punto ci viene spontanea una domanda: “Che cosa ha fatto di particolare per diventare beato e, possiamo immaginare, in un prossimo futuro, diventare santo?”

La risposta forse ci può forse lasciare delusi perché in realtà Carlo nella sua breve vita non ha avuto apparizioni particolari, non ha fatto nulla straordinario, ma ha vissuto in maniera straordinaria la sua quotidianità, era un ragazzo normale, con la passione di suonare il sassofono, di giocare a pallone, di progettare programmi, di divertirsi coi videogiochi, di guardare film, etc… Un po’ come tutti i suoi coetanei. Ma in tutto ciò che faceva aveva una marcia in più che gli era data dalla fede e dal suo amore per l’Eucaristia, che egli stesso definirà come la sua «autostrada per il cielo».

Ecco il segreto di Carlo, che gli permetteva di essere «luce nel mondo» (Mt 5,14) in particolare per coloro che erano accanto a lui: a scuola, sul campo di calcio, coi poveri che aiutava lungo le strade di Milano. Il Beato Carlo “è stato luce” anche a Udine: nella settimana a lui dedicata è stato luce per le centinaia di bambini, giovani, animatori, catechisti, anziani che ogni giorno si recavano alla Basilica delle Grazie per pregare davanti alla sua statua, e lasciarsi contagiare dal suo amore per Gesù. Questa iniziativa ha avuto una risposta che ha superato ogni previsione, segno che la santità non è una cosa di una volta, ma è sempre attraente, perché è la felicità per la quale ciascuno di noi è stato creato.

Personalmente mi ha stupito molto vedere tanti e tanti ragazzi curiosi, interessati a conoscere meglio questo loro coetaneo.

A ragione allora possiamo dire che il Beato Carlo è modello per tutti i nostri ragazzi e giovani: lui ha saputo essere felice, vivere in pienezza la sua vita in questo nostro stesso mondo, ai nostri giorni.                                                                                       Don Christian Marchica

L’ACCENDINO DI DIO

 

“Fate come Carlo, non bruciate nel nulla la vostra libertà. Carlo parla al cuore di tanti giovani. Il perché va cercato nel fatto che, al di sotto di tutte le banalizzazioni della vita, rimane sempre al di dentro di noi una scintilla di bene che Dio sa riaccendere di nuova fiamma. Carlo è l’accendino di Dio. Ha una capacità straordinaria di riaccendere quello che Gesù chiama “il lucignolo fumigante”. Lo fa con il suo sorriso.È un testimone di gioia.Quando lo vedi, anche solo in una foto, rimani folgorato da quella luce del volto.

Ti parla di una bellezza diversa, quella che il peccato ha deturpato, ma che lo Spirito di Dio tiene in serbo in fondo al cuore di ciascuno di noi.

È la bellezza della creazione, come è uscita dalle mani di Dio, e che oggi l’umanità comincia a riscoprire anche nell’ambiente spingendo i giovani a indignarsi per una natura violata e devastata.” (Dall’omelia dell’Arcivescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, nel 1° anniversario della beatificazione del giovane Carlo Acutis).

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