Ascensione del Signore

 

 EDUCARE ALLA FEDE E’ CAMMINARE INSIEME PER ASCENDERE

 

Preparare i bambini al primo incontro con Gesù Risorto, presente e nascosto sotto le specie eucaristiche è una missione ed un privilegio. Forse mai capiremo la grandezza e l’importanza di aiutare i bambini ad “ascendere”. Mi sono messa accanto a 46 bambini divisi in 4 gruppi ed ho camminato con loro, qualche volta velocemente, altre volte rallentando il passo a motivo della situazione che tutti conosciamo ma sempre ci siamo tenuti per mano. Quando non si poteva incontrarci in presenza, abbiamo mantenuto le relazioni settimanali con messaggi, piccole verifiche, battute simpatiche, raccomandazioni, indicazione di pagine da leggere, ecc… Così con i bambini ma anche con i genitori. Ma perché? Perché ce l’ha detto Gesù: Andate, predicate il mio Vangelo. È questo l’orizzonte di senso della vita di ogni cristiano. Siamo mandati a portare una bella notizia. Nessuna pretesa di essere determinanti, indispensabili, ma confidiamo nello Spirito Santo che parla, che guida, soffia e conduce dove vuole. Lui dona la forza della testimonianza ma dà anche la libertà del distacco dall’opera compiuta con umiltà e la giusta serenità se i risultati non sono pari alle umane aspettative. La festa dell’Ascensione di Gesù al cielo giunge a proposito, proprio oggi. Gesù sale al cielo e ci manda a continuare la sua opera, ci invia sul mare aperto a proclamare la vittoria sul male e sulla morte, frutto dell’amore di Dio per noi. Ci ha messo tra le mani questa buona notizia da divulgare, da far sapere, da vivere. Il suo amore cambia la vita, trasfigura l’esistenza, apre i cuori alla speranza e alla gioia. Questa missione non è impossibile perché il Risorto ci precede e ci accompagna, lo Spirito dà vita e feconda l’opera. Ho cercato di accompagnare per tre anni questi bambini, coinvolgendo anche i genitori. Sono passati troppo in fretta, ma è già preventivato il quarto. Veramente è stato un cammino percorso insieme. Date le circostanze che ci hanno coinvolti a livello locale e mondiale, è stato un anno a dir poco particolare, più vissuto, più sofferto.
Noi catechisti però non ci sentiamo mai soli. C’è un grande clima di fiducia, di aiuto e di stima reciproca tra noi. E poi ci sostengono e ci incoraggiano la presenza, la parola, le visite settimanali di don Luciano che con semplicità si avvicina ai bambini. I suoi interventi anche se brevi, sono sempre azzeccati, lasciano il segno e una carezza alla mente e al cuore dei bambini. Verso le catechiste poi usa sempre l’arte di tranquillizzare e di ridimensionare ogni ansia e preoccupazione. Rimane comunque sempre emozionante e non privo di timori il compito che Dio ci chiede: accompagnare questi “fiori del suo giardino” nella loro crescita, nella loro ascensione all’incontro con Gesù Risorto, presente nel sacramento della Eucaristia. È una espressione un po’ logorata dall’uso, non ci stupisce più di tanto, non ci meraviglia più, mentre dovrebbe “deflagrare come una fissione nucleare”, perché qui non si tratta di atomi, ma del Figlio di Dio in persona. Gesù ha scelto di essere presente tra noi in modo così “assolutamente nascosto” che alle volte neppur ci accorgiamo della sua presenza reale nel tabernacolo. Egli è sempre presente, silenzioso e nel contempo eloquente.  In questi tre anni si è creata una bella complicità con le famiglie. Sebbene sia poco il tempo dedicato a loro, via via i legami si sono stretti e si è fatta sempre più evidente la consapevolezza di essere un’unica famiglia che insieme prega il Padre. I legami non si allenteranno nel tempo anzi… li porteremo in cuore per la vita. Invio un caloroso saluto a tutti e specialmente ai bambini della Prima Comunione.                                       Suor Valentina Riva

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