Cosa dice il Clero di questo tempo?

Carissimi fedeli,

credo sia interessante anche per voi sapere ed ascoltare quello che i vostri parroci stanno vivendo in questo tempo ”straordinario” per tutti i settori della vita sociale. Si stanno chiedendo: Come annunciare il vangelo oggi per formare i credenti? È necessario proseguire insieme, ascoltarci, condividere esperienze, trovare linee comuni di azione, seminare a piene mani sul terreno concreto che è arato dalla pandemia. Andiamo avanti con fiducia e con coraggio. È l’esortazione che l’Arcivescovo ha fatto giovedì al clero del Vicariato urbano (sacerdoti e diaconi) raccolto presso la casa dei Missionari saveriani per un momento di comunicazione reciproca circa quello che stiamo vivendo personalmente e nelle nostre comunità.

Ed i sacerdoti si sono realmente confidati l’un l’altro con sincerità, circa la loro esperienza e le domande che si stanno facendo, per esempio: Quale conversione il Signore ci sta chiedendo in questo tempo?  Ci sta chiedendo di essere missionari, di renderci conto che non siamo in una società cristiana. La chiesa si affianca alla società e propone con serietà un cammino di rinnovamento con quanti accettano la proposta di vivere all’interno di una comunità. Ma ci si sta anche chiedendo come mai si domandi ancora il Battesimo ma non ci si ritrovi in chiesa per l’Eucaristia della domenica?! Quali segnali dare al fine di una conversione? Quali sassi o rovi togliere perché la Parola non resti soffocata? C’è chi segnala che questo è un tempo di spoliazione, cerchiamo l’essenziale con serenità. Si stanno vivendo delle iniziative felici che riscuotono una certa adesione come, per esempio, gli esercizi spirituali. Una meditazione e l’Eucaristia al mattino o alla sera. Le famiglie con i bambini si radunano in chiesa per una catechesi insieme, a orario opportuno.

Tante persone sono portatrici di valori umani splendidi, è necessario far scoprire loro la fonte di questi valori che è Gesù di Nazareth, il nostro Dio. Ci è dato un tempo per guardare la realtà, per renderci conto che è necessario essere fedeli nella prova e non cedere alla tentazione dello scoraggiamento. Qualcuno raccomanda di non accostarci con sguardo negativo alla situazione attuale ma con libertà pastorale, restando al passo delle persone che hanno i loro percorsi. Maggiore attenzione deve essere riservata ai genitori più che ai bambini. Nella tempesta non scoraggiamoci ma prendiamo coscienza che Gesù è sulla barca con noi. Pertanto non abbiamo paura ma cerchiamo non solo di predicare la Parola ma soprattutto di essere Vangelo che tutti possono leggere nella nostra vita. C’è ancora tanta gente che, pur non frequentando la chiesa, ritiene che il sacerdote sia un punto di riferimento, un padre per tutti, al quale si può ricorrere, un pastore che va a cercare in qualsiasi modo le persone. Per quanto riguarda il catechismo ,si potrebbe coinvolgere i genitori chiedendo di essere loro i catechisti per una giornata nelle loro case, almeno una volta al mese. Potrebbero commentare un piccolo brano della Scrittura, recitare insieme una preghiera, compilare una scheda assieme ai loro figli. Qualcuno fa notare che ci sono poche luci che orientano il cammino, che sarebbe necessaria una pastorale differenziata, sarebbe utile promuovere nuove esperienze, giacché le vecchie abitudini stanno scomparendo.

Certamente non abbiamo risolto i problemi della evangelizzazione ma è stato utile sentirci tra confratelli che condividono da vicino esperienze piccole o grandi, faticano per un medesimo scopo, sentono le medesime preoccupazioni, sono alla ricerca di strade per annunciare il Vangelo agli uomini di oggi, sentono l’importanza della loro vita spesa per Cristo, ancora vivono l’entusiasmo pacato ma reale di essere pastori.

Un cordiale saluto a tutti.                                                  Il Parroco Mons. Luciano Nobile

 

IL PAPA IN IRAQ

 

Papa Francesco riprende i suoi viaggi per annunciare la pace in un paese, in una situazione molto difficile: in Iraq. È un passo in avanti nella fratellanza. Ur dei Caldei è la città in cui Abramo nacque ed incontrò per la prima volta il Signore. Abramo è padre nella fede per le religioni ebraica, mussulmana e cristiana. Preghiamo per il Papa perché il Signore sostenga il suo coraggioso cammino specialmente in questi giorni.

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