“Jesus…ibat cum illis”

 

Carissimi, quanto mi piace questo “camminava con loro”! Sulla strada di Emmaus “mentre i discepoli discorrevano e discutevano, Gesù stesso si accostò camminava con loro”. Cristo è risorto! Ha vinto la morte ed il male, affrontando la croce. È una bella notizia per noi. Non è semplicemente un fatto di cro-naca che può essere indagato con gli strumenti della scienza, ma è un evento accaduto nella storia dell’umanità e la supera. Dove possiamo noi oggi incontrarlo? Nella vita. Anche noi come i discepoli ci fermiamo col volto triste: guerre che non finiscono, che si incancreniscono e diventano sempre più feroci per le vendette che generano odi e violenze di ogni genere, persecuzioni dei cristiani in varie parti del mondo, intimidazioni che mettono paura anche in Italia, femminicidi di cui si parla ogni giorno, e si potrebbe continuare. Tutto questo avviene in un tempo di passaggio addirittura di epoca, con fratture di civiltà rilevanti. Infatti assistiamo ad una neutralità davanti ai valori un tempo condivisi, si bada solo agli obiettivi immediati. Da qui consegue una tentazione subdola che genera impotenza: lo scoraggiamento e rassegnazione. La Pasqua giunge a proposito. Noi abbiamo bisogno di buone notizie e questa è la più grande.

Anche oggi Gesù cammina con noi, direi non davanti né dietro ma al nostro fianco, di modo che possiamo appoggiarci a lui, parlargli all’orecchio, prendere la sua mano, lasciarci condurre in questo tempo difficile per tutti. Ma lui ci lascia liberi. Possiamo anche sentirci autonomi, indipendenti, emancipati e proseguire sulle nostre strade. Lui ancora si accosta a noi come compagno di viaggio e ci spiega le Scritture dove ci fa toccare con mano che Lui doveva amare fino alla fine, perché aveva sposato il progetto del Padre: mani-festare il volto misericordioso di Dio e donare la salvezza all’umanità. L’amore al Padre e a noi l’ha condotto fino alla croce, ora gloriosa appunto grazie a questo amore. Il Padre ha mantenuto la promessa, il Figlio è stato fedele al progetto del Padre e lo Spirito Santo è l’amore che tesse la storia. La promessa di salvezza si è realizzata ed è opera della Santissima Trinità, nel cui nome siamo stati battezzati. Mi è caro pubblicare questa immagine del Risorto. È una tela dipinta da W. List, una suora che ho conosciuto diversi anni fa in Austria, la quale ha posto questo titolo alla sua opera: ”La Santa Notte della Promessa”.

Allora anche noi oggi con i discepoli di Emmaus preghiamo Gesù: Resta con noi perché si fa sera! Cristo è già in ciascuno di noi. Grazie al battesimo egli sta alla radice della nostra vita. Direi ancora di più. Cristo è seminato nelle arterie di tutti: del santo e del peccatore, della vittima e del persecutore, del torturato e del carnefice. È vita che germina e cresce, rotola il masso di ogni sepolcro. “Spezzò il pane e lo diede loro”. È il pane del cammino, offerto oggi a noi, l’Eucaristia. Allora apriamo i nostri occhi per riconoscerlo. Da qui nasce tutta nostra forza per affrontare le sfide del nostro tempo.

Un augurio pasquale di cuore a tutti.

Mons. Luciano Nobile, parroco

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