Mercedes ritorna a casa

 

“Dulà ca si nas, ogni erbe e pas” = “Dove si nasce, ogni erba pasce” è un proverbio friulano che dice il desiderio del cuore: di tornare al paese di origine. I nostri emigranti dei secoli passati hanno vissuto con nostalgia questa esperienza e, quando hanno potuto, son tornati in Friuli. C’è qualcosa che attrae, che va al di là di tutti i ragionamenti, le convenienze o le opportunità.

Così è anche per Mercedes che ha deciso di tornare a Santo Domingo dopo oltre trent’ anni di permanenza in Italia, al servizio di qualche famiglia. Si è meritata la cittadinanza italiana…che dovrebbe giungere  in questi giorni. Ci sono tante persone che, provenendo da altri Paesi, qui lavorano meritando il nostro appezzamento ma Mercedes si è fatta benevolmente notare per la sua espansività e per la semplicità dei suoi rapporti con tante persone nella nostra Parrocchia. Perciò la sua partenza non può passare sotto silenzio. Questa facilità di relazione sincera l’ha resa simpatica a tutti. Anche le situazioni imbarazzanti, come quella di un gruppo di ragazzi che, passando per la strada bestemmiavano, non le impedivano di intervenire con decisione e severità. La “migrante” che non ha frequentato molte scuole ma qui ha lavorato sodo, sa che l’educazione ed il rispetto sono un dovere civico da osservare, tanto più se si tratta di Dio. Ha destato in noi tenerezza il suo modo semplice e caldo di rapportarsi con Gesù e la Vergine Maria. Al termine della S. Messa i suoi gesti ed i suoi atteggiamenti inizialmente destavano in noi meraviglia e qualche perplessità.

Noi siamo compassati e controllati in ogni espressione religiosa. Difficilmente esprimiamo all’esterno i nostri sentimenti. Facciamo fatica ad elevare le braccia verso l’alto, ad inginocchiarci, a far sentire la nostra voce nella preghiera e nel canto. La nostra religiosità è tante volte relegata nella sfera della mente, del pensiero, nel nostro intimo, poco coinvolge il nostro corpo.

Chi frequenta la S. Messa delle ore 12.00 alla Domenica, dai primi banchi, sente rispondere alle preghiere ad alta voce e cantare non sempre all’unisono con gli altri. È Mercedes. Lei segue il sentiero che corre accanto alla strada che percorrono gli altri.  Che importa se non è in sintonia? Lei canta, ci mette il cuore, il suo sentimento. Prega. Alla fine non manca una piccola danza davanti al crocifisso, accompagnata da un canto intonato con voce sommessa e da una carezza ai piedi di Gesù. Poi si sposta davanti all’altare della Madonna della Provvidenza e con Lei parla come con una persona viva. La preghiera termina con un soffio sul palmo della mano aperta, facendo scivolare delicatamente un bacio verso la Vergine Maria. Quindi viene a salutare quanti si attardano in chiesa. La nostra perplessità iniziale, col tempo si è tramutata in simpatia, rispetto ed affetto. Se qualche volta mancava alla Messa, subito ci si preoccupava: “Dov’è Mercedes? Come mai non c’è oggi? Forse sta poco bene?” La sua assenza veniva notata. Ora, purtroppo per noi, a questa assenza ci dovremo abituare. Mercedes torna nella sua terra, alla sua città di Santo Domingo, tra la sua gente. Ci mancherà. Ma resterà nel nostro ricordo il sorriso di una signora semplice e ricca di fede e di bontà

“Carissima Mercedes, ci manterremo uniti nella preghiera presso il Signore durante la S. Messa che hai sempre frequentato e che è stata tuo sostegno in questi anni trascorsi tra noi. Ci lasci un buon ricordo di te. Ti ringraziamo per la fedele presenza nella nostra chiesa cattedrale e per il tuo buon esempio. Ti auguriamo un buon viaggio e tanti anni di vita nel tuo paese di origine, sotto la protezione di Santo Domingo! Un cordiale saluto a nome di tutti, unito alla benedizione del Signore”.                   Il Parroco Mons. Luciano Nobile

© 2008-2023 Cattedrale di Udine - All Rights Reserved - Progetto a cura di Jacopo Salemi