Seconda domenica di Avvento

 

LA CANDELA DELLA SALVEZZA

 

Carissimi,

domenica scorsa abbiamo acceso la candela della speranza e siamo stati invitati a trovare dei segni di speranza che sono sparsi in mezzo a noi e a diventare noi stessi segni di speranza per dare un volto a Dio che è la nostra speranza. Oggi accendiamo la candela della salvezza. La liturgia ci presenta una figura caratteristica che ci ha sempre impressionato, per il suo volto che abbiamo sempre immaginato scarno, per la sua voce tonante che ci sembra quasi di udire nelle nostre chiese, per il suo abbigliamento essenziale e ruvido: Giovanni Battista. Egli ci invita con urgenza ad incontrare Dio attraverso la persona di Cristo che ci viene incontro gratuitamente, sempre. Ma Gesù non forza nessuno. È sempre reale e indicativa quella immagine di Gesù che sta all’esterno e bussa alla porta del nostro cuore che ha solo una maniglia all’interno, per poter aprire. Solo noi gli possiamo aprire. Ma se nel nostro cuore o nella nostra vita c’è troppa confusione, non lo sentiamo neppure bussare. Comunque Lui insiste e ci viene incontro nella nostra vita, sempre, con costanza, con pazienza. Può trovare fratture che col tempo sono diventate burroni o steccati che son diventati muri invalicabili sormontati da filo spinato, strade sconnesse, buche, pozzanghere. Sono solchi o impedimenti creati dalla nostra cattiveria o negligenza, rifiuti, invidie. Oppure da mancanze di dialogo, paure, gelosie. Dal fatto che vogliamo avere sempre ragione noi e non vogliamo ascoltare gli altri. Il Papa pellegrino a Cipro e in Grecia a Lesbo, mi sembra un Giovanni Battista che non si stanca mai di esortare alla pace tra i popoli. Infatti Giovanni ci invita a spianare le strade della vita quotidiana nelle nostre famiglie, nelle nostre relazioni perché Gesù ci possa incontrare. Non possiamo dimenticare le grandi divisioni che persistono ancora a vari livelli nella nostra società e nel mondo. Sono sotto gli occhi di tutti. È da qui, dai nostri deserti che Gesù può partire per guarirci e portarci la salvezza in profondità. “Sono i malati che hanno bisogno del medico, non i sani.” Il tempo dell’Avvento ci aiuta a desiderare nuovamente di incontrare Cristo, a rinnovare la nostra fiducia nella sua Parola, a condurci sulla sua strada, ad interpretare le tracce della sua presenza nel mondo. Restiamo saldi nella fede, in questa storia umana così complessa perché Lui ha deciso di farsi incontrare proprio qui. Proprio qui ha voluto abitare, in mezzo a noi, per donarci la sua salvezza. Lungo questa settimana incontriamo la Vergine Immacolata, che ha detto sì al progetto del Padre, perché noi tutti potessimo incontrare il Figlio che è nato da Lei per opera dello Spirito Santo. Ella ha collaborato con Dio con generosità, fidandosi di Lui, mettendo la sua vita nelle sue mani e cucendo insieme tutti gli eventi attraverso i quali Lui la conduceva nella storia dell’umanità. Guardiamo anche Lei e impariamo da Lei ad aspettare ed incontrare il Signore, con la sua fede e con la sua fortezza d’animo. Queste due figure, Giovanni Battista e Maria, così significative, ci possano guidare lungo la strada della nostra vita in questo tempo che, nonostante tutto, è sempre il grembo del Regno di Dio che sempre viene.

Carissimi, buon cammino di Avvento a tutte le famiglie.                                                                     Il Parroco, D. Luciano Nobile

 

 

Risorgeranno

 

Nel mese di novembre abbiamo accompagnato alle soglie del Paradiso Rutar Majda in Passone,  Felcaro Edda ved. Modonutti e Rosa Maria (Rosy) in Menazzi affidandole alla misericordia del Padre.

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