Solennità dei SS.Ermacora e Fortunato

 

SOLENNITA’ DEI SANTI PATRONI

 ERMACORA VESCOVO E FORTUNATO DIACONO

 

È un tempo particolare quello che stiamo vivendo, ci sentiamo un po’ dispersi a causa del covid che nuovamente incalza, della guerra che prosegue portando morte e distruzione vicino e lontano da noi, della siccità che ci fa toccare con mano le conseguenze della mancanza di rispetto del creato, della incuria, si dice, delle condutture che lasciano disperdere l’acqua, dello spreco di un bene prezioso dell’umanità. Il pericolo è quello di isolarci o di dividerci e di perdere il senso della comunità.

Festa dei Patroni, festa del mondo nuovo

Con la festa dei nostri Patroni il Signore ci chiama a ritrovarci insieme, nella amicizia per aiutarci reciprocamente nelle difficoltà. Non enumero i mali della città, li conosciamo. È importante che ce ne rendiamo conto e che ci prendiamo le nostre responsabilità per far crescere il bene nella nostra città. Come il Signore ha chiamato Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, Ermacora e Fortunato così chiama anche ciascuno di noi per nome e ci chiede di occuparci degli altri e di questo mondo. Insieme con i Patroni e la schiera di quanti hanno seguito Gesù, ci mettiamo anche noi dietro a Lui. L’amore di Dio e l’amore del prossimo che Gesù ci ha insegnato, ci fa comprendere che la migliore cura di noi stessi è proprio la cura degli altri. Cominciamo a cambiare noi stessi, a rispondere alle nostre responsabilità anche piccole e saremo più felici. Provare per credere. Forse abbiamo già esperimentato questa verità ed abbiamo imparato a vivere. È il nostro contributo concreto alla costruzione del mondo nuovo che è il Regno di Dio.

Un invito

Accanto a quanto detto all’inizio circa questo tempo di siccità, vorrei aggiungere un invito alla preghiera per il dono della pioggia. Quando ero bambino sentivo i nonni dire: San Giuàn al fas le so montàne, Sant’Ane a fas le so montàne ca jè une mane, San Pieri al fas le so montàne, Sant Ramacul al fas le so montàne, cioè ogni Santo venerato in questa stagione, mandava dal cielo uno scroscio d’acqua per rinfrescare il clima e per bagnare i campi. Veramente la memoria dei Santi Ermacora e Fortunato non godeva di un buon nome perché, si diceva, che era la settimana delle disgrazie, forse perché accadeva che dopo il gran caldo venisse un temporale accompagnato dalla grandine. Mah, se ne dicono tante!  Quest’anno mi pare che non sia successo ancora nulla di tutto questo, tutti subiamo questo tempo di siccità e siamo invitati ad essere parchi nell’uso dell’acqua. Certamente tutti gli accorgimenti devono essere presi ma perché non ricorrere anche alla preghiera per la pioggia?

La liturgia la prevede:

O Dio, in te viviamo, ci muoviamo ed esistiamo: donaci la pioggia di cui abbiamo bisogno, perché aiutati dai beni che sostengono la vita presente, tendiamo con maggiore fiducia a quelli eterni. Per cristo nostro Signore. Amen.

Preghiamo con la fede semplice che confida fermamente nel Signore. A questo proposito vorrei raccontare un piccolo e simpatico aneddoto che spero non sia banale. La gente, preoccupata per la siccità, chiedeva al parroco: “Facciamo un triduo di preghiera per chiedere al Signore la pioggia”. Il Parroco accondiscese volentieri e chiamò una sera la gente alla preghiera in chiesa. I fedeli accorsero numerosi. Al termine della funzione religiosa il Parroco ringraziò i fedeli per aver affollato la chiesa come non mai ma fece loro una osservazione: “Qui, questa sera, solo quella bambina che sta al primo banco è venuta con fede a pregare, perché solo lei ha portato l’ombrello!”

Un ringraziamento ed un augurio

Siamo al termine dell’anno pastorale, prima dei mesi estivi che conoscono un certo rallentamento nelle attività parrocchiali, sento il dovere di ringraziare i sacerdoti ed i laici che hanno collaborato in parrocchia, superando paure e perplessità causate dalla situazione pandemica.

Auguro a tutti un momento di riposo ed una serena estate. Mi permetto di rivolgere una esortazione: troviamo un po’ di riposo spirituale in questi mesi estivi. Dedichiamo maggiore tempo alla preghiera, partecipiamo con fedeltà alla S. Messa domenicale, leggiamo un libro che ci possa fare del bene. Non sia un tempo vuoto o chiassoso che lascia soltanto l’amarezza che sia terminato ed una nuova stanchezza. Sia un tempo pieno che lascia la soddisfazione di esser stato impiegato per il bene, perché ricco di senso. A tutti auguro ogni bene.                                                             Il Parroco don Luciano Nobile

 

 

LA SEQUENZA DEDICATA AI SANTI PATRONI

 

È in festa il nostro popolo, esulta nella gioia:

onora il grande Ermacora la Chiesa aquileiese

A Fortunato martire uguale onor sia dato:

la stessa prova, vinsero, uniti nella fede.

Guidato dallo Spirito, Ermacora converte peccatori e i deboli,

li libera per Cristo.

Condotto poi nel carcere resiste ad ogni pena;

la sua preghiera illumina l’attesa dei credenti.

Or Fortunato predica: e chiama a vita nuova coloro che professano

la fede trinitaria.

Incarcerato, vittima, per Cristo lotta e vince.

Insieme al santo vescovo il diacono si immola.

Colui che a questi martiri il vero premio ha dato,

a noi, per loro tramite, conceda uguale gloria. Amen.

© 2008-2023 Cattedrale di Udine - All Rights Reserved - Progetto a cura di Jacopo Salemi