Solennità del Corpus Domini

 

Carissimi lettori,

dalle testimonianze che vado ricevendo anche negli incontri sporadici lungo la strada, mi pare che la Lettera Pastorale del Papa “Desiderio desideravi” la cui pubblicazione ormai va verso la fine, sia risultata di comune gradimento e soprattutto efficace per un approfondimento dei riti liturgici e specialmente del Sacramento dell’Eucaristia. Ciò mi conforta e mi rallegra. Se non ci facciamo mediatori, nelle nostre parrocchie, di quanto il Papa o il Vescovo insegnano, si corre il rischio di non conoscere veramente i testi o di leggere soltanto qualche interpretazione approssimativa su qualche articolo di giornale. Anche quello che il Papa, al quale porgiamo i migliori auguri per una veloce guarigione mentre lo ricordiamo nella preghiera, ci dice nei numeri seguenti della sua lettera, interessa sacerdoti e laici perché possiamo celebrare l’Eucaristia con quella “nobile semplicità” che viene raccomandata anche dal Concilio. La rigidità maniacale e la banalizzazione dei Riti, sono pericoli nei quali si può cadere, credendo che l’efficacia stia nella rigida precisione dei gesti o, mutandoli, nella pretesa di renderli più comprensibili, mentre invece possono diventare piuttosto sciocchi se non insignificanti e vuoti. Certamente dobbiamo tenere presente che ogni cultura ha un suo modo di esprimersi, ogni tempo ha il suo colore, il giorno festivo si differenzia dal feriale, le circostanze richiedono un adattamento intelligente. Tutti siamo chiamati ad una partecipazione più attiva. Alle volte ci troviamo davanti a delle assemblee che osservano un “profondo silenzio” anche quando dovrebbero rispondere almeno “Amen”!

Mi piacerebbe che qualcuno scrivesse qualche impressione su questa lettera del Papa (clicca QUI) al mio indirizzo: parroco@cattedraleudine.it

Mi pongo in attesa. Qualcuno avrà il coraggio di scrivere?

Vi saluto cordialmente.                                                Don Luciano, parroco.

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