I Vescovi della Regione scrivono…

DAL MESSAGGIO DEI VESCOVI DELLA REGIONE FVG AI SACERDOTI E AI FEDELI

Curare la salute e curare la salvezza dell’uomo

L’aggressione alla salute fisica scatenata dal Covid-19 ha scosso il mondo mettendo in moto iniziative emergenziali mai viste prima. È apparso chiaro che per ogni uomo e per ogni popolo salvaguardare la vita fisica è il bene primario da tutelare a qualsiasi prezzo.

Questo momento di prova inattesa ha fatto, contemporaneamente, emergere in molte persone domande sul senso della vita e della morte, sul bisogno di una speranza per vivere. Esse rivelano che, a differenza degli animali, la persona umana custodisce nel proprio intimo ineludibili esigenze spirituali, con un’insopprimibile sete di verità, di amore e di una speranza che non delude.

Nella nostra epoca, l’uomo ha preteso di saziare tale sete con le proprie forze, immaginando di poter inscenare un paradiso senza Dio e senza fede. Ma era proprio un’illusione che questo virus, in pochi giorni, si è incaricato di smascherare. Nonostante gli encomiabili sforzi messi in atto per arginare l’urto, di fronte alla malattia e alla morte ci siamo colti vulnerabili nel corpo e nell’anima. Avremmo bisogno di qualcuno a cui consegnare la nostra vita perché la protegga, la porti in salvo, le dia un qualche senso.

In modo magari confuso, nel cuore si percepisce un bisogno che possiamo chiamare nostalgia di Dio e di una sua Parola di speranza. Questa nostalgia deve provocare e interpellare le nostre Chiese. La loro missione, infatti, è quella di annunciare la Speranza che Gesù risorto ha portato il mattino di Pasqua e darne ragione a chi la cerca anche senza saperlo.

Il ruolo insostituibile della famiglia

A qualunque osservatore un po’ attento appare chiaro che sulle famiglie grava il peso maggiore allorché si presenta uno sconquasso sociale ed economico come quello creato dal Covid-19. La famiglia, oltre che cellula primordiale della società, è il nucleo umano che più ne assorbe le tensioni e le fatiche. In questi due mesi non pochi sono stati i disagi causati − per esempio − da una convivenza entro spazi ristretti, dalla gestione dei figli a casa da scuola, dall’interruzione dei rapporti con nonni e parenti, dall’improvvisa incertezza economica e lavorativa.

Se cede la famiglia si sfilaccia ogni altra relazione e istituzione. Essa è la rete che da sempre tiene unito, vivo e operoso il nostro popolo. Per questo ha diritto, in questa fase, ad un’attenzione e ad un sostegno prioritari da parte delle istituzioni civili come delle comunità cristiane. Condividiamo con le famiglie le preoccupazioni per il futuro, le incertezze lavorative ed economiche, l’impegno per l’educazione dei figli.

Molte famiglie cristiane hanno riscoperto, in questo tempo, la vocazione ad essere «presidi» in cui si prega, si ascolta la Parola di Dio e si trasmette la fede. Questa esperienza merita di essere senz’altro tenuta viva e semmai ulteriormente sviluppata.

Una conversione verso la solidarietà

Abbiamo già precedentemente richiamato il valore della solidarietà che, nell’emergenza, si è immediatamente manifestato; segno che è connaturato con l’animo del nostro popolo. Esso può attuarsi a livelli diversi che si completano l’uno con l’altro. Come Pastori rivolgiamo un invito particolare alle nostre Chiese. Questa crisi che sta incidendo profondamente nella vita e nell’azione pastorale delle parrocchie, può essere una provvidenziale spinta a maturare una più intensa comunione intensificando la solidarietà e la collaborazione tra i diversi carismi e tra le comunità.

Per guardare con fiducia al futuro è importante il riferimento al valore della sussidiarietà che valorizza il contributo delle diverse realtà, pubbliche o private, che formano la nostra società.  Esse costituiscono una ricchezza che, se ben armonizzata con le altre, rende più bello e coeso il vivere comune. Questa sussidiarietà va tutela e valorizzata dalle Istituzioni comunali e regionali le quali, per scelta democratica dei cittadini, hanno la responsabilità di governare il complessivo bene comune. La sussidiarietà è, di fatto, un atto di fiducia nella capacità del nostro popolo di farsi carico del proprio destino, come in altre circostanze della sua storia. Il fecondo binomio che lega insieme solidarietà verso i deboli ed esercizio di responsabilità con la sussidiarietà consentirà alla nostra Regione e alle sue Pubbliche Istituzioni di trovare la giusta collocazione nello scenario europeo e mondiale.

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