AGGIORNAMENTO DISPOSIZIONI NORMATIVE COVID                                                                                                 Udine, 2 maggio 2022

Cari Confratelli,

                  Il Ministro della Salute, in data 28 aprile 2022, ha emanato una nuova ordinanza per quanto riguarda le disposizioni sanitarie in materia di COVID-19, sulla base della quale la CEI ha emesso una comunicazione datata 29 aprile 2022. Per maggior chiarezza do alcune indicazioni sui comportamenti da attuare considerando l’attuale andamento dei contagi sul nostro territorio.

Manteniamo l’obbligo di indossare le mascherine in occasione delle celebrazioni in spazi chiusi fino al 15 giugno p.v. confermando per tutti gli altri aspetti le disposizioni relative alle celebrazioni liturgiche dell’ultima mia lettera del 28 marzo 2022.

Possiamo riprendere l’utilizzo di sussidi liturgici come i libretti dei canti per favorire la partecipazione dei fedeli. Confermiamo anche l’obbligo della mascherina in tutte le attività che prevedono la partecipazione di persone in spazi chiusi come ad esempio la catechesi e altri eventi formativi fino al 15 giugno p.v.

Per disposizione statale rimane obbligatorio indossare mascherine FFP2 sui mezzi di trasporto pubblico e bus a noleggio, in cinema, teatri e palazzetti dello sport.

È abrogata la mia disposizione data con la lettera del 17 dicembre 2021 che prevedeva l’obbligo del green pass base per gli operatori pastorali. Inoltre come previsto dalla normativa statale non è più necessario il Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro di lavoratori o volontari che collaborano con essi, né per le altre attività.

Auguro a tutti un fecondo ministero in questo tempo pasquale e nel mese di maggio. Invito a persistere nell’invocazione del dono della pace, rivolgendoci all’intercessione della Beata Vergine Maria.

                                                           + Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine

 

 

SI ACCETTANO LE ISCRIZIONE ANCHE DURANTE LA SETTIMANA ENTRANTE

Maggio è il mese tradizionalmente dedicato alla preghiera del S. Rosario. Siamo invitati a pregare la Vergine Santissima nelle nostre case oppure a partecipare alla recita del S. Rosario in chiesa:

Ore 17.00: Chiesa di S. Giacomo

Ore 18.30: Oratorio della Purità

 

Carissimi  fedeli, parrocchiani, amici e conoscenti,

mi   accingo  a  scrivervi  mentre  ancora  ho  davanti   agli occhi  le  immagini  che  ci vengono trasmesse  e che ci  portano  in Ucraina.  Non  credo  ci siano parole per esprimere quello che si prova vedendo questa immane tragedia: case distrutte, famiglie in fuga dalle loro abitazioni, tanti morti a causa della guerra. Davvero è notte per chi vive  direttamente  questa tremenda  esperienza  di tenebra profonda ed anche per noi che vi assistiamo impotenti, mentre credevamo, superata l’epidemia del covid-19, di poter vivere giornate serene, ritornando alle nostre consuete attività. Ci sembra di dover  condividere lo smarrimento del popolo ucraino e la preoccupazione che questo conflitto si allarghi e diventi più grave generando ulteriori odi, violenze, vendette, disastri.

Sono le notti dei fallimenti della storia e nostri personali. L’opera del maligno si fa sentire: lui è il divisore, lui è omicida.

Come far fronte a queste notti?

Lasciamoci condurre dalla Maddalena che al mattino di Pasqua vede il sepolcro scoperchiato ma riconosce Gesù soltanto quando si sente chiamare per nome. Prendiamo per mano Pietro che osserva le bende per terra, ma ancora non comprende con chiarezza ciò che è avvenuto. Entriamo nella notte con Giovanni che contempla e crede in Cristo risorto.

Il tempo che viviamo, può essere anche per noi un’esperienza graduale, che passa attraverso la partecipazione al dolore, poi l’attenzione a ciò che è accaduto e quindi l’acquisizione della verità. Passaggi che dicono una relazione con Cristo e con il prossimo che diventa sempre più intima.

Dalla notte nasce la luce. Anche Gesù attraversò le sue notti confidando fino all’ultimo respiro nella solidarietà del Padre. La notte di Natale quando nacque come uomo in mezzo a noi. La notte del Calvario quando “ si fece buio su tutta la terra” e nel suo cuore. La notte di Pasqua quando vinse le tenebre della morte per sé e per noi. Sono notti di grande amore per il Padre e per noi, sfociate nella luce piena della resurrezione.

Dalle notti attuali che l’Ucraina vive, è nata la preghiera di tanti giovani raccolti in Cattedrale per una veglia sulla pace.

È nata una Messa molto partecipata con l’affidamento della Russia e dell’ Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.

È nata la solidarietà di tutta l’ Europa e non solo, segno di amore, germe di resurrezione. Infatti abbiamo visto la solidarietà di tante persone che si è espressa attraverso l’offerta di mezzi sanitari, di generi alimentari, di disponibilità all’accoglienza, di aiuti umanitari.

È questa la luce del primo mattino, quando era ancora buio, che sostiene la speranza, in attesa che il sole ritorni ad illuminare pienamente l’orizzonte di Kiev, Mariupol, Odessa, Leopoli.

Ce lo auguriamo e lo auguriamo soprattutto ad ogni ucraino e ad ogni russo che attende di sentire la bella notizia: Cristo è risorto.

Risorgerà questa umanità martoriata come sbocciano i fiori ai piedi del Crocefisso, grazie al suo immenso amore per noi.

Non cessi la nostra preghiera per la pace nel mondo intero.

Buona Pasqua. Cordialmente.                                     Il Parroco, Mons. Luciano Nobile

 

 

PAPA FRANCESCO

Piazza San Pietro Domenica, 27 marzo 2022

 

Cari fratelli e sorelle!  È passato  più  di  un  mese  dall’inizio  dell’invasione  dell’Ucraina,  dall’inizio  di questa guerra crudele e insensata che,  come ogni guerra, rappresenta  una sconfitta  per tutti,  per tutti noi.  C’è bisogno di ripudiare la guerra, luogo di morte dove i padri e le madri seppelliscono i figli,  dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono. La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra  di noi.  Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego!  La guerra non può essere qualcosa  di  inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra!  Dobbiamo  invece  convertire  lo sdegno  di oggi  nell’impegno di domani.  Perché,  se da questa vicenda  usciremo  come  prima, saremo in qualche  modo  tutti  colpevoli.  Di fronte  al  pericolo  di  autodistruggersi,  l’umanità   comprenda  che  è  giunto  il  momento  di  abolire  la  guerra,  di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia. Prego per ogni responsabile politico di riflettere su questo, di impegnarsi  su questo!  E,  guardando alla martoriata Ucraina,  di  capire  che  ogni  giorno di guerra peggiora la situazione per tutti.  Perciò  rinnovo  il  mio appello:  basta, ci si fermi,  tacciano le armi,  si  tratti  seriamente  per la pace! P reghiamo ancora, senza stancarci, la Regina della pace, alla quale abbiamo consacrato l’umanità, in particolare la Russia e l’Ucraina, con una partecipazione grande e intensa, per la quale ringrazio tutti voi.

Preghiamo insieme. Ave Maria

 

 

SIMONE DI CIRENE AIUTA GESU’ A PORTARE LA CROCE

I giovani della Collaborazione Pastorale Udine-Centro hanno partecipato alla Via Crucis presso l’Ospedale Civile con  questa riflessione su questo piccolo tratto di Vangelo.

 

“Mentre uscivano, trovarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la croce di Gesù.”

Sulla via verso il Golgota viene scelto Simone per aiutare il Cristo a portare la croce. In un solo versetto, una riga soltanto, si può però comprendere la sofferenza e la tensione di quel momento: Simone viene costretto, non è un gesto spontaneo. Dopo una giornata di duro lavoro, al Cireneo viene chiesto un ultimo sforzo… quello più gravoso. Nel rinunciare al suo andare, al suo meritato riposo, egli incontra un Compagno di strada che, pur nella sofferenza, gli converte il cuore e la vita. Il peso della costrizione, della sua umana libertà, lascia spazio al sollievo di quell’incontro, alla speranza di un nuovo cammino. Anche noi oggi possiamo fare la stessa esperienza di Simone di Cirene… nel rinunciare a qualcosa di nostro, per accogliere le croci di tanti nostri fratelli e sorelle che si trovano in difficoltà, sentiremo il sollievo che a sopportare quel peso assieme a noi ci sarà certamente Gesù, via di speranza e di amore per la nostra vita.

Intenzioni di Preghiera

Diciamo assieme: Aiutaci ad aiutare, Signore

  • Signore, fa’ che coloro che stanno attraversando tempi di guerra possano scoprire in ognuno di noi una porta aperta e un luogo sicuro in cui trovare rifugio e aiuto, non permettere che la rinuncia a una patria e a una casa fisica sia motivo di esclusione, ma diventi un’occasione per riscoprirci tutti fratelli. Preghiamo.

  • Signore, sostieni, supporta e conforta coloro che si prendono cura dei malati e dei sofferenti, perché, come Simone di Cirene, siano a loro volta un aiuto nel portare la croce di molti e diano speranza anche a chi si sente perso. Preghiamo

Preghiamo: Signore Gesù, donaci occhi per vedere le necessità degli altri; donaci cuore per aiutare tutti; donaci forza per pagare di persona il prezzo per il bene dei fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

“Laetare”

IL PADRE MISERICORDIOSO

Signore Gesù, dove troviamo tra noi / un Padre come quello della parabola? / Sì, perché si tratta di una persona / decisamente strana e eccessiva.

Potrebbe mettere il proprio figlio minore / a quello che stabilisce la legge / Ed invece divide il patrimonio.

Potrebbe, quando ritorna, aspettarlo sull’uscio di casa / e fargli patire l’umiliazione / di ritornare in quello stato. / E invece gli corre incontro / e d’un colpo solo lo ristabilisce / nella condizione e nei privilegi/ di cui godeva prima di andarsene.

Poteva riammetterlo alla sua tavola, / ma fargli pesare tutto il male commesso, tutta la sofferenza che gli aveva procurata. / E invece gli fa addirittura festa, organizza per lui un banchetto /e pretende che il figlio maggiore / si associ di buon cuore alla sua gioia.

Signore, solo il Padre tuo / assomiglia al padre della parabola / e con il cuore smisurato, / spiazza tutti i tuoi figli, e li obbliga a osservare il suo comportamento / con gli occhi diversi e con cuore nuovo / grati per la sua misericordia che non ha limiti.

 

Cari sacerdoti e fedeli tutti,

i mezzi   di   comunicazione continuano   a    proporci  le  atroci   immagini della guerra in Ucraina  e  l’inarrestabile esodo  dei  profughi che arrivano, sempre più numerosi, fino alle nostre case. Come ho più volte ripetuto, abbiamo tre armi per contrastare l’azione del maligno e dei suoi alleati: la solidarietà, la conversione del cuore e la preghiera. Ed è proprio ad una grande alleanza di preghiera che continua ad invitarci Papa Francesco rivolgendosi, in particolare, all’intercessione della Vergine Maria.   Il 2 marzo perveniva  al  Santo Padre questo accorato appello  dei  vescovi cattolici ucraini:  “In queste ore di incommensurabile dolore e di terribile calvario per il nostro popolo noi, vescovi della Conferenza episcopale dell’Ucraina, siamo portavoce della preghiera incessante e accorata che ci viene da tutto il  popolo cristiano per la consacrazione della nostra Patria  e  della  Russia.  Rispondendo  a  questa preghiera,  chiediamo  umilmente  a  Vostra  Santità  di compiere pubblicamente l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’Ucraina e della Russia, come richiesto dalla Beata Vergine a Fatima”.  Il Papa ha  accolto  questo  appello  e  venerdì  25  marzo,  festa  dell’Annunciazione  del  Signore,  consacrerà  l’Ucraina  e  la  Russia a Maria  durante  una  celebrazione penitenziale nella Basilica di San Pietro. E’ un atto di fede e una preghiera di supplica solenne e forte a cui siamo tutti chiamati ad unirci spiritualmente A nome della nostra Chiesa diocesana celebrerò lo stesso venerdì, alle ore 19, la Santa Messa in Cattedrale, che è dedicata a Maria Annunziata, e  la concluderò  con  una preghiera di consacrazione dell’Ucraina e della Russia al Cuore Immacolato di Maria, in sintonia con Papa Francesco. Invito anche tutte le comunità cristiane a riunirsi per elevare la stessa supplica alla misericordia del Padre e di suo Figlio Gesù,  per intercessione di Maria.  Suggerisco una preghiera di affidamento e di consacrazione del popolo ucraino e del popolo russo riprendendo le parole espresse da San Giovanni Paolo II a Fatima nel 1982:

«O Madre degli uomini e dei popoli, tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre,  che scuotono il mondo contemporaneo,  accogli il nostro grido che,  come mossi dallo Spirito Santo,  rivolgiamo direttamente  al tuo Cuore e abbraccia,  con l’amore della Madre e della Serva,  questo nostro mondo  che  ti  affidiamo  e  consacriamo. In modo speciale ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno. “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio!  Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova!” Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento!» Amen.

Non stanchiamoci di pregare, cari fratelli e sorelle, anche tenendo tra le mani la corona del Rosario come hanno fatto i nostri antenati in tanti momenti difficili della storia. La benedizione di Dio, per intercessione della Beata Vergine delle Grazie, ci sostenga e rinnovi in noi la speranza.

Udine, 18 marzo 2022                        + Andrea Bruno Mazzocato Arcivescovo di Udine

 

 

Santa Maria Annunziata Patrona della parrocchia

venerdì 25 marzo 2022

 

CATTEDRALE

Ore 7.30: S. Messa.

Ore 9.00: Canto delle Lodi insieme ai Canonici.

Ore 18.30: S. Rosario.

Ore 19.00: S. Messa presieduta dall’Arcivescovo e Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, in comunione con Papa Francesco.

 

                           

L’ANNUNCIAZIONE VISTA DAI BAMBINI

 

Il gruppo dei bambini di quinta che l’anno scorso ha partecipato alla S. Messa di Prima Comunione, guidato dalla catechista suor Valentina, si impegna in un lavoro particolare: fa un “giornalino” tratteggiando alcune figure di persone che sono esemplari. In questo ultimo periodo ha voluto riflettere sulla vita della Beata Vergine Maria. Qui vengono pubblicate le riflessioni che riguardano l’Annunciazione, Solennità che celebreremo venerdì prossimo. Il “giornalino” viene poi corredato dalle immagini appropriate che la signora Dora, che ringraziamo, escogita arricchendo così il testo.

Ecco le riposte dei bambini alle domande della catechista

Che atteggiamento ha tenuto Maria di fronte ad un annuncio così strepitoso?
Maria è come colta da una vertigine,  ha compreso il significato delle parole schiette e dirette,  ha avuto timore, ma è stata disponibile.   Si è proclamata serva del Signore. (Thomas, Jacopo F.) Maria, di fronte ad un annuncio così strepitoso ha un sentimento di grande fiducia verso Dio: mette tutta la sua vita nelle sue mani buone. (Benedetta, Davide) Maria si è molto stupita, è rimasta come senza fiato. (Giovanni) Maria viene dapprima colta da una grande, incredibile sorpresa, ma poi,  quando capisce che si tratta di obbedire  a  Dio risponde  subito:   ”Eccomi, sono la serva del Signore!”.  (Lavinia)   E’ rimasta  molto  meravigliata  perché le sembrava  troppo  incredibile.  (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone)  Maria  ascolta  l’angelo  Gabriele che le  dice  delle cose profonde  e  molto importanti.  Una vertigine  è  la sua reazione,  un po’ turbata e impaurita quando ascolta le parole sacre e di preghiera  che  le  vengono rivolte da Dio attraverso l’angelo Gabriele. Però la parola di  Dio  ci  rasserena  sempre  e  ci accompagna  nella  vita,  quindi lei risponde senza esitare:  ”Sì”.  (Sofia) Maria, all’arrivo dell’angelo ha provato timore.  Poi si  è  fatta coraggio  e  con grande umiltà ha ascoltato ciò che Dio le ha detto.  Penso  che  subito  non  abbia compreso realmente le grandi cose che si sarebbero manifestate in lei ma si è completamente affidata a Dio. (Sveva)

Credi che Dio abbia un grande progetto anche per te?   Sì, credo che Dio mi abbia dato una  famiglia  c on  tanti  fratelli  per rendermi  un  bambino responsabile, pronto all’aiuto degli altri, tesi verso il bene. A volte è difficile vivere con tre fratelli perché parliamo tutti insieme e vogliamo tutti contemporaneamente vedere la TV o stare con i nostri genitori.  Trovare un equilibrio non è facile,  ma se ci riesco da piccolo potrò farcela ancora meglio da grande. (Thomas) Credo che Dio abbia un progetto speciale anche per me, perché a Lui non manca la fantasia. Lui ha disegni grandi per tutti, basta guardare le cose del creato per esserne certi. (Giovanni,  F. Jacopo,  Davide,  Benedetta)  Si,  Dio,  oltre  ai  progetti  che  mi  presenta  la  vita  quotidiana,  desidera  avermi  vicina anche  la  domenica  come chierichetta e per riceverlo nella Comunione. Ed io di questo sono strafelice. (Lavinia) Credo che Dio abbia una fantasia tale che certamente di ognuno di noi sa fare un capolavoro unico, proprio esclusivo, originale. (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone).

Penso che Dio abbia progetti per ognuno di noi. Lui ci conosce e sa quali sono i nostri pregi e i nostri difetti. Noi dobbiamo imparare ad ascoltarlo ed a fidarci di lui  e  del suo aiuto.  (Sveva).  Dio ama e ha un progetto per tutti i suoi figli.  Ci segue  e  ci consiglia  il  modo per  affrontare  al  meglio  la  vita  ascoltando  i  suoi insegnamenti. (Sofia)

Perché, secondo te, Maria ha accettato di diventare la mamma di Gesù?  Perché  aveva  lo  stesso  desiderio  di  Dio. (Thomas) Perché crede in Lui e si fida di Lui. (Benedetta) Perché lei era molto credente. (Giovanni) Perché gliel’ha chiesto Dio a cui lei ha sempre detto “SI’”. (Davide, F. Jacopo) Maria sapeva che suo figlio avrebbe salvato tutti gli uomini.  (Lavinia)  Perché Maria trovava la sua gioia nel dare gioia a Dio, dire di sì a Lui non si sbaglia mai.  (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone). Secondo me Maria ha accettato di diventare la mamma di Gesù perché si è fidata di quanto Dio le ha detto per mezzo dell’angelo. La sua grande fede e la sua  umiltà  le  hanno permesso di accettare  questo  compito importante  e  di essere per tutti noi  un esempio  da  seguire.  (Sveva) Secondo me Maria accetta di diventare  la  mamma  di  Gesù  perché  capisce che  il  desiderio di  Dio è anche  il  suo e quindi vuole impegnarsi  per esaudirlo con una gioia immensa.  Sarebbe diventata la mamma del Messia, cioè del figlio di Dio che ha portato la parola del Signore in mezzo a noi. (Sofia).

A cura di Suor Valentina

 

 Pazienza e speranza camminano insieme

 

Da tre anni il padrone attende invano dei frutti  ed  allora vuol tagliare l’albero,  invece il contadino    sapiente     invita alla pazienza.  Ancora un anno di lavoro e gusteremo il frutto”. Dio è così: ancora un anno, ancora un giorno, ancora sole, pioggia, cure perché quest’albero è buono; quest’albero darà frutto. Dio crede in ciascuno di noi: Nessuno è da scartare o da buttare: Il tempo di Dio è l’anticipo, Dio ama per primo, ama in perdita, ama senza condizioni. Amore che conforta e incalza: “Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio di ciò che puoi diventare”. Anche a noi Gesù chiede di aver cura delle sorelle e dei fratelli, soprattutto dei più vicini:  in famiglia,  nel lavoro,  nella scuola,  nelle relazioni coi parenti,  coi vicini di casa.   Costa fatica zappare,  curare,  irrigare, concimare, cambiare il terreno, ma forse è l’unico modo per cambiare le sorti di un albero seriamente minacciato. E le opere di misericordia spirituali e corporali che cosa sono, se non alcuni esempi di cura del prossimo, senza tagliare l’albero alle radici?                                                       Marson e Tomasz A. Gradzki