SI ACCETTANO LE ISCRIZIONE ANCHE DURANTE LA SETTIMANA ENTRANTE
Maggio è il mese tradizionalmente dedicato alla preghiera del S. Rosario. Siamo invitati a pregare la Vergine Santissima nelle nostre case oppure a partecipare alla recita del S. Rosario in chiesa:
Ore 17.00: Chiesa di S. Giacomo
Ore 18.30: Oratorio della Purità
Carissimi fedeli, parrocchiani, amici e conoscenti,
mi accingo a scrivervi mentre ancora ho davanti agli occhi le immagini che ci vengono trasmesse e che ci portano in Ucraina. Non credo ci siano parole per esprimere quello che si prova vedendo questa immane tragedia: case distrutte, famiglie in fuga dalle loro abitazioni, tanti morti a causa della guerra. Davvero è notte per chi vive direttamente questa tremenda esperienza di tenebra profonda ed anche per noi che vi assistiamo impotenti, mentre credevamo, superata l’epidemia del covid-19, di poter vivere giornate serene, ritornando alle nostre consuete attività. Ci sembra di dover condividere lo smarrimento del popolo ucraino e la preoccupazione che questo conflitto si allarghi e diventi più grave generando ulteriori odi, violenze, vendette, disastri.
Sono le notti dei fallimenti della storia e nostri personali. L’opera del maligno si fa sentire: lui è il divisore, lui è omicida.
Come far fronte a queste notti?
Lasciamoci condurre dalla Maddalena che al mattino di Pasqua vede il sepolcro scoperchiato ma riconosce Gesù soltanto quando si sente chiamare per nome. Prendiamo per mano Pietro che osserva le bende per terra, ma ancora non comprende con chiarezza ciò che è avvenuto. Entriamo nella notte con Giovanni che contempla e crede in Cristo risorto.
Il tempo che viviamo, può essere anche per noi un’esperienza graduale, che passa attraverso la partecipazione al dolore, poi l’attenzione a ciò che è accaduto e quindi l’acquisizione della verità. Passaggi che dicono una relazione con Cristo e con il prossimo che diventa sempre più intima.
Dalla notte nasce la luce. Anche Gesù attraversò le sue notti confidando fino all’ultimo respiro nella solidarietà del Padre. La notte di Natale quando nacque come uomo in mezzo a noi. La notte del Calvario quando “ si fece buio su tutta la terra” e nel suo cuore. La notte di Pasqua quando vinse le tenebre della morte per sé e per noi. Sono notti di grande amore per il Padre e per noi, sfociate nella luce piena della resurrezione.
Dalle notti attuali che l’Ucraina vive, è nata la preghiera di tanti giovani raccolti in Cattedrale per una veglia sulla pace.
È nata una Messa molto partecipata con l’affidamento della Russia e dell’ Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
È nata la solidarietà di tutta l’ Europa e non solo, segno di amore, germe di resurrezione. Infatti abbiamo visto la solidarietà di tante persone che si è espressa attraverso l’offerta di mezzi sanitari, di generi alimentari, di disponibilità all’accoglienza, di aiuti umanitari.
È questa la luce del primo mattino, quando era ancora buio, che sostiene la speranza, in attesa che il sole ritorni ad illuminare pienamente l’orizzonte di Kiev, Mariupol, Odessa, Leopoli.
Ce lo auguriamo e lo auguriamo soprattutto ad ogni ucraino e ad ogni russo che attende di sentire la bella notizia: Cristo è risorto.
Risorgerà questa umanità martoriata come sbocciano i fiori ai piedi del Crocefisso, grazie al suo immenso amore per noi.
Non cessi la nostra preghiera per la pace nel mondo intero.
Buona Pasqua. Cordialmente. Il Parroco, Mons. Luciano Nobile
PAPA FRANCESCO
Piazza San Pietro Domenica, 27 marzo 2022
Cari fratelli e sorelle! È passato più di un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, dall’inizio di questa guerra crudele e insensata che, come ogni guerra, rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi. C’è bisogno di ripudiare la guerra, luogo di morte dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono. La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego! La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia. Prego per ogni responsabile politico di riflettere su questo, di impegnarsi su questo! E, guardando alla martoriata Ucraina, di capire che ogni giorno di guerra peggiora la situazione per tutti. Perciò rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace! P reghiamo ancora, senza stancarci, la Regina della pace, alla quale abbiamo consacrato l’umanità, in particolare la Russia e l’Ucraina, con una partecipazione grande e intensa, per la quale ringrazio tutti voi.
Preghiamo insieme. Ave Maria
SIMONE DI CIRENE AIUTA GESU’ A PORTARE LA CROCE
I giovani della Collaborazione Pastorale Udine-Centro hanno partecipato alla Via Crucis presso l’Ospedale Civile con questa riflessione su questo piccolo tratto di Vangelo.
“Mentre uscivano, trovarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la croce di Gesù.”
Sulla via verso il Golgota viene scelto Simone per aiutare il Cristo a portare la croce. In un solo versetto, una riga soltanto, si può però comprendere la sofferenza e la tensione di quel momento: Simone viene costretto, non è un gesto spontaneo. Dopo una giornata di duro lavoro, al Cireneo viene chiesto un ultimo sforzo… quello più gravoso. Nel rinunciare al suo andare, al suo meritato riposo, egli incontra un Compagno di strada che, pur nella sofferenza, gli converte il cuore e la vita. Il peso della costrizione, della sua umana libertà, lascia spazio al sollievo di quell’incontro, alla speranza di un nuovo cammino. Anche noi oggi possiamo fare la stessa esperienza di Simone di Cirene… nel rinunciare a qualcosa di nostro, per accogliere le croci di tanti nostri fratelli e sorelle che si trovano in difficoltà, sentiremo il sollievo che a sopportare quel peso assieme a noi ci sarà certamente Gesù, via di speranza e di amore per la nostra vita.
Intenzioni di Preghiera
Diciamo assieme: Aiutaci ad aiutare, Signore
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Signore, fa’ che coloro che stanno attraversando tempi di guerra possano scoprire in ognuno di noi una porta aperta e un luogo sicuro in cui trovare rifugio e aiuto, non permettere che la rinuncia a una patria e a una casa fisica sia motivo di esclusione, ma diventi un’occasione per riscoprirci tutti fratelli. Preghiamo.
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Signore, sostieni, supporta e conforta coloro che si prendono cura dei malati e dei sofferenti, perché, come Simone di Cirene, siano a loro volta un aiuto nel portare la croce di molti e diano speranza anche a chi si sente perso. Preghiamo
Preghiamo: Signore Gesù, donaci occhi per vedere le necessità degli altri; donaci cuore per aiutare tutti; donaci forza per pagare di persona il prezzo per il bene dei fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
“Laetare”
IL PADRE MISERICORDIOSO
Signore Gesù, dove troviamo tra noi / un Padre come quello della parabola? / Sì, perché si tratta di una persona / decisamente strana e eccessiva.
Potrebbe mettere il proprio figlio minore / a quello che stabilisce la legge / Ed invece divide il patrimonio.
Potrebbe, quando ritorna, aspettarlo sull’uscio di casa / e fargli patire l’umiliazione / di ritornare in quello stato. / E invece gli corre incontro / e d’un colpo solo lo ristabilisce / nella condizione e nei privilegi/ di cui godeva prima di andarsene.
Poteva riammetterlo alla sua tavola, / ma fargli pesare tutto il male commesso, tutta la sofferenza che gli aveva procurata. / E invece gli fa addirittura festa, organizza per lui un banchetto /e pretende che il figlio maggiore / si associ di buon cuore alla sua gioia.
Signore, solo il Padre tuo / assomiglia al padre della parabola / e con il cuore smisurato, / spiazza tutti i tuoi figli, e li obbliga a osservare il suo comportamento / con gli occhi diversi e con cuore nuovo / grati per la sua misericordia che non ha limiti.
Cari sacerdoti e fedeli tutti,
i mezzi di comunicazione continuano a proporci le atroci immagini della guerra in Ucraina e l’inarrestabile esodo dei profughi che arrivano, sempre più numerosi, fino alle nostre case. Come ho più volte ripetuto, abbiamo tre armi per contrastare l’azione del maligno e dei suoi alleati: la solidarietà, la conversione del cuore e la preghiera. Ed è proprio ad una grande alleanza di preghiera che continua ad invitarci Papa Francesco rivolgendosi, in particolare, all’intercessione della Vergine Maria. Il 2 marzo perveniva al Santo Padre questo accorato appello dei vescovi cattolici ucraini: “In queste ore di incommensurabile dolore e di terribile calvario per il nostro popolo noi, vescovi della Conferenza episcopale dell’Ucraina, siamo portavoce della preghiera incessante e accorata che ci viene da tutto il popolo cristiano per la consacrazione della nostra Patria e della Russia. Rispondendo a questa preghiera, chiediamo umilmente a Vostra Santità di compiere pubblicamente l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’Ucraina e della Russia, come richiesto dalla Beata Vergine a Fatima”. Il Papa ha accolto questo appello e venerdì 25 marzo, festa dell’Annunciazione del Signore, consacrerà l’Ucraina e la Russia a Maria durante una celebrazione penitenziale nella Basilica di San Pietro. E’ un atto di fede e una preghiera di supplica solenne e forte a cui siamo tutti chiamati ad unirci spiritualmente A nome della nostra Chiesa diocesana celebrerò lo stesso venerdì, alle ore 19, la Santa Messa in Cattedrale, che è dedicata a Maria Annunziata, e la concluderò con una preghiera di consacrazione dell’Ucraina e della Russia al Cuore Immacolato di Maria, in sintonia con Papa Francesco. Invito anche tutte le comunità cristiane a riunirsi per elevare la stessa supplica alla misericordia del Padre e di suo Figlio Gesù, per intercessione di Maria. Suggerisco una preghiera di affidamento e di consacrazione del popolo ucraino e del popolo russo riprendendo le parole espresse da San Giovanni Paolo II a Fatima nel 1982:
«O Madre degli uomini e dei popoli, tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, come mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al tuo Cuore e abbraccia, con l’amore della Madre e della Serva, questo nostro mondo che ti affidiamo e consacriamo. In modo speciale ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno. “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova!” Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento!» Amen.
Non stanchiamoci di pregare, cari fratelli e sorelle, anche tenendo tra le mani la corona del Rosario come hanno fatto i nostri antenati in tanti momenti difficili della storia. La benedizione di Dio, per intercessione della Beata Vergine delle Grazie, ci sostenga e rinnovi in noi la speranza.
Udine, 18 marzo 2022 + Andrea Bruno Mazzocato Arcivescovo di Udine
Santa Maria Annunziata Patrona della parrocchia
venerdì 25 marzo 2022
CATTEDRALE
Ore 7.30: S. Messa.
Ore 9.00: Canto delle Lodi insieme ai Canonici.
Ore 18.30: S. Rosario.
Ore 19.00: S. Messa presieduta dall’Arcivescovo e Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, in comunione con Papa Francesco.
L’ANNUNCIAZIONE VISTA DAI BAMBINI
Il gruppo dei bambini di quinta che l’anno scorso ha partecipato alla S. Messa di Prima Comunione, guidato dalla catechista suor Valentina, si impegna in un lavoro particolare: fa un “giornalino” tratteggiando alcune figure di persone che sono esemplari. In questo ultimo periodo ha voluto riflettere sulla vita della Beata Vergine Maria. Qui vengono pubblicate le riflessioni che riguardano l’Annunciazione, Solennità che celebreremo venerdì prossimo. Il “giornalino” viene poi corredato dalle immagini appropriate che la signora Dora, che ringraziamo, escogita arricchendo così il testo.
Ecco le riposte dei bambini alle domande della catechista
Che atteggiamento ha tenuto Maria di fronte ad un annuncio così strepitoso?
Maria è come colta da una vertigine, ha compreso il significato delle parole schiette e dirette, ha avuto timore, ma è stata disponibile. Si è proclamata serva del Signore. (Thomas, Jacopo F.) Maria, di fronte ad un annuncio così strepitoso ha un sentimento di grande fiducia verso Dio: mette tutta la sua vita nelle sue mani buone. (Benedetta, Davide) Maria si è molto stupita, è rimasta come senza fiato. (Giovanni) Maria viene dapprima colta da una grande, incredibile sorpresa, ma poi, quando capisce che si tratta di obbedire a Dio risponde subito: ”Eccomi, sono la serva del Signore!”. (Lavinia) E’ rimasta molto meravigliata perché le sembrava troppo incredibile. (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone) Maria ascolta l’angelo Gabriele che le dice delle cose profonde e molto importanti. Una vertigine è la sua reazione, un po’ turbata e impaurita quando ascolta le parole sacre e di preghiera che le vengono rivolte da Dio attraverso l’angelo Gabriele. Però la parola di Dio ci rasserena sempre e ci accompagna nella vita, quindi lei risponde senza esitare: ”Sì”. (Sofia) Maria, all’arrivo dell’angelo ha provato timore. Poi si è fatta coraggio e con grande umiltà ha ascoltato ciò che Dio le ha detto. Penso che subito non abbia compreso realmente le grandi cose che si sarebbero manifestate in lei ma si è completamente affidata a Dio. (Sveva)
Credi che Dio abbia un grande progetto anche per te? Sì, credo che Dio mi abbia dato una famiglia c on tanti fratelli per rendermi un bambino responsabile, pronto all’aiuto degli altri, tesi verso il bene. A volte è difficile vivere con tre fratelli perché parliamo tutti insieme e vogliamo tutti contemporaneamente vedere la TV o stare con i nostri genitori. Trovare un equilibrio non è facile, ma se ci riesco da piccolo potrò farcela ancora meglio da grande. (Thomas) Credo che Dio abbia un progetto speciale anche per me, perché a Lui non manca la fantasia. Lui ha disegni grandi per tutti, basta guardare le cose del creato per esserne certi. (Giovanni, F. Jacopo, Davide, Benedetta) Si, Dio, oltre ai progetti che mi presenta la vita quotidiana, desidera avermi vicina anche la domenica come chierichetta e per riceverlo nella Comunione. Ed io di questo sono strafelice. (Lavinia) Credo che Dio abbia una fantasia tale che certamente di ognuno di noi sa fare un capolavoro unico, proprio esclusivo, originale. (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone).
Penso che Dio abbia progetti per ognuno di noi. Lui ci conosce e sa quali sono i nostri pregi e i nostri difetti. Noi dobbiamo imparare ad ascoltarlo ed a fidarci di lui e del suo aiuto. (Sveva). Dio ama e ha un progetto per tutti i suoi figli. Ci segue e ci consiglia il modo per affrontare al meglio la vita ascoltando i suoi insegnamenti. (Sofia)
Perché, secondo te, Maria ha accettato di diventare la mamma di Gesù? Perché aveva lo stesso desiderio di Dio. (Thomas) Perché crede in Lui e si fida di Lui. (Benedetta) Perché lei era molto credente. (Giovanni) Perché gliel’ha chiesto Dio a cui lei ha sempre detto “SI’”. (Davide, F. Jacopo) Maria sapeva che suo figlio avrebbe salvato tutti gli uomini. (Lavinia) Perché Maria trovava la sua gioia nel dare gioia a Dio, dire di sì a Lui non si sbaglia mai. (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone). Secondo me Maria ha accettato di diventare la mamma di Gesù perché si è fidata di quanto Dio le ha detto per mezzo dell’angelo. La sua grande fede e la sua umiltà le hanno permesso di accettare questo compito importante e di essere per tutti noi un esempio da seguire. (Sveva) Secondo me Maria accetta di diventare la mamma di Gesù perché capisce che il desiderio di Dio è anche il suo e quindi vuole impegnarsi per esaudirlo con una gioia immensa. Sarebbe diventata la mamma del Messia, cioè del figlio di Dio che ha portato la parola del Signore in mezzo a noi. (Sofia).
A cura di Suor Valentina
Pazienza e speranza camminano insieme
Da tre anni il padrone attende invano dei frutti ed allora vuol tagliare l’albero, invece il contadino sapiente invita alla pazienza. Ancora un anno di lavoro e gusteremo il frutto”. Dio è così: ancora un anno, ancora un giorno, ancora sole, pioggia, cure perché quest’albero è buono; quest’albero darà frutto. Dio crede in ciascuno di noi: Nessuno è da scartare o da buttare: Il tempo di Dio è l’anticipo, Dio ama per primo, ama in perdita, ama senza condizioni. Amore che conforta e incalza: “Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio di ciò che puoi diventare”. Anche a noi Gesù chiede di aver cura delle sorelle e dei fratelli, soprattutto dei più vicini: in famiglia, nel lavoro, nella scuola, nelle relazioni coi parenti, coi vicini di casa. Costa fatica zappare, curare, irrigare, concimare, cambiare il terreno, ma forse è l’unico modo per cambiare le sorti di un albero seriamente minacciato. E le opere di misericordia spirituali e corporali che cosa sono, se non alcuni esempi di cura del prossimo, senza tagliare l’albero alle radici? Marson e Tomasz A. Gradzki
Parrocchia di S. Maria Annunziata
nella Chiesa Metropolitana
Piazza del Duomo
33100 Udine (UD)
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