
Secondo la tradizione, a metà del I secolo, probabilmente tra il 50 e il 60 d.C., San Marco evangelista, su incarico di San Pietro, giunse ad Aquileia per evangelizzare la città. Marco avrebbe scelto Ermacora come vescovo e lo avrebbe condotto a Roma per essere consacrato da Pietro stesso. Tornato ad Aquileia, Ermacora predicò il Vangelo, battezzò nuovi fedeli e fondò una comunità cristiana. Fortunato lo affiancò come diacono e collaboratore nella missione.
Durante una persecuzione sotto il preside Sebasto, i due furono arrestati per aver diffuso il cristianesimo e rifiutato di sacrificare agli dei pagani. Dopo torture e prigionia, furono giustiziati ad Aquileia.
La loro morte è ricordata come un atto di fede e e coraggio che ispirò la comunità cristiana locale. Entrambi sono venerati come protomartiri di Aquileia, uccisi per la loro fede attorno all’anno 70 d.C..
Le loro reliquie furono inizialmente custodite ad Aquileia, poi trasferite a Grado nel VI secolo, e successivamente divise tra Udine e Gorizia. La Basilica Patriarcale di Aquileia, oggi Patrimonio dell’Umanità, fu dedicata a loro nel 1031 dal patriarca Poppone.
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