Prima Domenica di Avvento

Carissimi fedeli,

mi è gradito pubblicare su questo foglietto in queste domeniche di Avvento, una riflessione di Mons. Pietro Romanello che vive nell’ambito della nostra parrocchia ed è prezioso collaboratore pastorale perché ci sostiene con la sua preghiera e, come canonico, è disponibile per ascoltare le confessioni ogni giovedì e sabato dalle 9.30 alle 11.30 in cattedrale.

Inoltre durante questo tempo di Avvento detterà la Lectio Divina sul Vangelo di Luca, ogni mercoledì sera alle ore 20.30 nella sala della casa canonica, via di Prampero,6.

È un incontro di riflessione e di preghiera, aperto a tutti, che ci prepara al S. Natale. Invito caldamente alla partecipazione. Si tratta di dedicare a se stessi un’ora di tempo, per volersi bene e per voler bene agli altri. Auguro a tutti un buon cammino di Avvento nella comunità parrocchiale di S. Maria Annunziata: ”…alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.

                                                                                                                                                                                          Il Parroco Mons. Luciano Nobile

 

 

IL VANGELO DI LUCA

 

 

Carissimi, ci sono esperienze, esempi, letture….. che ti segnano la vita. Mi ha sempre affascinato “la visione profetica della storia” di Giorgio La Pira – il santo sindaco di Firenze -. In ogni situazione, occasione, vedeva la volontà ben espressa di Dio. Mi sono chiesto: «Può essere un segno profetico che in questo Anno Liturgico ci venga proposto nelle liturgie domenicali il Vangelo di Luca?» Penso di sì. L’evangelista Luca si pone con acutezza i problemi che ci poniamo anche noi: cosa significa che Cristo ci ha salvati e quale salvezza ci ha portato, se vediamo ancora tanto male in noi e intorno a noi? Come mai la storia sembra continuare ancora come prima? Perché il male c’è ancora e sembra dominare il mondo? Quale è il senso del tempo presente e delle cose – belle e buone, brutte e cattive – nei confronti del futuro definitivo dell’uomo? E potremmo continuare. In un mondo perduto, che sembra scivolare sempre più velocemente nell’abisso, egli presenta la misericordia di un Dio che, nel Figlio, è solidale con ogni suo figlio. Perché nessuno si perda, lui stesso si è perduto per incontrare tutti e ricondurli alla casa del Padre. Ora il Padre invita tutti alla festa del Figlio perduto e ritrovato, anche quelli che non ammettono di essersi perduti. La verità è che Dio è Padre di tutti e non ha figli in più, che possa buttare via o sprecare. Non abbiamo forse vera necessità di speranza e di fiducia? Luca annuncia che la chiave di lettura della nostra storia è la vicenda di Gesù: in lui si compie il futuro della salvezza aperta a tutta l’umanità. Si apre il cuore alla speranza e alla fiducia – fede; di Dio e Gesù abbiamo bisogno e ci fidiamo.

            Luca è l’evangelista che non ha incontrato Gesù, non lo ha visto. Il desiderio struggente di poter vedere Gesù lo troviamo in alcune frasi del suo vangelo: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete» (10,23). «Ma lui non l’hanno visto» (24,24). Il suo desiderio deve essere anche il nostro. Cammineremo bene assieme.

            Dante Alighieri chiama Luca «scriba mansuetudinis Christi» il suo è il vangelo della misericordia. «Diventate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (6,36) è il tema di tutto il suo vangelo. Egli vive e canta l’amore folle di un Dio innamorato dell’uomo sua creatura.

            La missione, di Gesù e quindi la nostra, è quella del samaritano (10,29-37). Egli è l’escluso perché si fa carico di ogni esclusione. Il suo cammino passa necessariamente per la via della povertà, dell’umiliazione e dell’umiltà del Figlio dell’uomo che si dona in mano agli uomini. E così vince l’egoismo che divide i fratelli. E solo così è rivelata la sapienza del Padre che è amore.

BREVI NOTE BIOGRAFICHE DI SAN LUCA

Pagano di nascita (Col 4,11), medico di professione (4,14), proveniente, secondo una tradizione, da Antiochia di Siria. L’apostolo Paolo (2, Tm 4,11) lo considera suo compagno che lo avrebbe accompagnato nel suo secondo e terzo viaggio e lo avrebbe seguito nella sua prigionia a Roma. Luca oltre al Vangelo ha scritto anche gli Atti degli apostoli.

                                                                                                                                                                      Mons. Pietro Romanello, Canonico del Capitolo Metropolitano