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All’età di 88 anni, appena compiuti, il giorno 10 ottobre ci ha lasciati Mons. Ottavio Belfio.

Lo vogliamo ricordare così:

Era presbitero della Chiesa di Udine, nato a Forgaria del Friuli il 29 settembre 1934, ha frequentato gli studi nel seminario diocesano ed ha conseguito la laurea in teologia dogmatica a Roma all’Università del Laterano.

 Ha insegnato nel seminario diocesano; è stato parroco a San Daniele del Friuli; poi vicario episcopale per la Vita Consacrata dell’arcidiocesi e presidente dei canonici del capitolo metropolitano della Cattedrale.

Per noi, era semplicemente Don Belfio, il Don Ottavio di tutti. Riporto le impressioni che di lui hanno avuto coloro che lo hanno ascoltato frequentando sia le celebrazioni in cattedrale sia il sacramento della Penitenza.

Chi ha conosciuto Don Belfio ha ammirato la sua umanità, la sua umiltà, il suo aiuto dettati dalla profonda Fede in Gesù Cristo. Uomo buono, semplice, tempra da montanaro: era nato a Forgaria e ci raccontava spesso delle sue montagne, dei fiori che da piccolo raccoglieva con sua madre che gli spiegava come fossero anch’essi dono di Dio e di quando partì ancora piccolo per il seminario salutando il suo Paese. Era rimasto però legato alla sua terra, alle sue tradizioni, alla sua lingua: tutti i suoi saluti e tutte le sue registrazioni quotidiane terminavano sempre con il suo MANDI!

Sacerdote integerrimo, forte di una Fede salda e convinta, vissuta, insegnata sempre a scuola e fuori, non solo con le sue parole, ma anche con gli scritti che si possono trovare in fondo alla Chiesa o richiederli in sagrestia.

Tutti abbiamo pertanto apprezzato la sua dote di profonda conoscenza della Sacra Scrittura. Ogni giorno dopo la celebrazione delle 7,30 del mattino presso la Cattedrale o in Purità, restava ad ascoltarci per chiarire i dubbi che potevamo avere sulle letture, aiutandoci ad entrare e ad avvicinarci alla parola di Dio con semplicità ed amore.

Sempre al passo con i tempi, seppe cogliere e adattare il nuovo alle esigenze del momento, riferendosi sempre alla parola di Dio, e quando a causa del Covid, non poté più essere presente alle celebrazioni, continuò a commentare i testi sacri con noi attraverso i mezzi multimediali, creando un gruppo di ascolto, per non lasciarci soli. Di animo umile, la sua semplicità, il suo spirito, il suo sacrificio e la sua testimonianza di gioia, coraggio sono per noi un esempio da imitare nella nostra vita. Ecco, questo è quello che don Ottavio è stato per noi e che tutti noi cerchiamo. Ha accolto indistintamente.

Ora che don Ottavio non è più qui sulla terra, con noi, ci sono rimasti i suoi scritti che non sono il Vangelo, ma sono una mediazione del Vangelo quotidiano, sono le sue riflessioni, illuminate dallo Spirito Santo, che continuano ad aiutarci nella conversione per avere la sua stessa fede. In un suo libro ha riportato quanto detto da Gesù: ”Cielo e terra passeranno, le mie parole non passeranno” e don Belfio ancora oggi ci chiarisce che la Parola di Dio vissuta realizza la vita, la fa felice e la apre alla speranza che non delude.                                               Marina Cabai