UN’OCCASIONE DA NON PERDERE!!!

“24 ORE PER IL SIGNORE” 4 – 5 MARZO

Sappiamo che Papa Francesco è appassionato dell’Adorazione Eucaristica. Lo dimostra in ogni circostanza. A Roma ha dato nuovo impulso alla Processione del Corpus Domini che ogni anno si snoda tra le Basiliche di S. Giovanni in Laterano e di S. Maria Maggiore. Lo scorso anno ha indetto per la prima volta, la “24 Ore” per il Signore che si e’ svolta nei giorni 13 – 14 marzo.

Nella nostra Diocesi questa iniziativa è stata raccolta da alcuni laici che hanno organizzato questo momento presso la Chiesa di Santo Spirito con la grande disponibilità offerta dalle Suore Ancelle della Carita’. Molti fedeli hanno aderito a questa iniziativa soprattutto durante le due Celebrazioni Eucaristiche che hanno coronato l’inizio e la fine della “24 ore”. Molti giovani entusiasti e persone che durante la giornata erano impegnate nel lavoro hanno animato le ore serali e soprattutto quelle notturne. Gli intensi momenti sono stati arricchiti dalla lettura di brani tratti dal Nuovo e dal Vecchio Testamento e da preghiere comunitarie.

La nostra Diocesi ha raccolto con entusiasmo l’iniziativa delle “24 Ore” lanciata dal Papa anche quest’anno. Si svolgerà dalle 20.30 di venerdì 4 marzo alle 18.00 del giorno successivo in Cattedrale. L’incontro si aprirà

VENERDI’ 04 MARZO ALLE ORE 20.30

Celebrazione della Riconciliazione presieduta dall’Arcivescovo.

Ci saranno tanti sacerdoti disponibili per le confessioni.

Dalle 23.00 di Venerdì fino alla sera del giorno seguente senza interruzione avrà luogo l’Adorazione eucaristica.

Si alterneranno nell’animare l’incontro diverse realtà della nostra Diocesi: Il gruppo di coordinamento della pastorale giovanile cittadina, gli Universitari, gli Scout, i Movimenti e le Parrocchie, i Religiosi, le Religiose, i Sacerdoti e i Seminaristi, i canonici del Capitolo Metropolitano gli Studenti, i Cresimandi, i Diaconi Permanenti, i rappresentanti della Pastorale Familiare, i Catechisti e i bambini.

Si concluderà sabato 05 marzo alle ore 18.00 con il Canto dei Vespri presieduto dall’Arciprete della Cattedrale.

Questa opportunità, che ci viene proposta dal Santo Padre in questo Anno del Giubileo della Divina Misericordia, rappresenta per noi fedeli un’occasione veramente unica, di sentirsi abitanti del villaggio globale dove tutti insieme possiamo pregare per il Papa, per la pace nel mondo, per le vocazioni e per tutte le intenzioni che la Chiesa ci propone. E’ un momento che ci aiuta a ricordare che Dio è il centro della nostra vita! Le modalità per aderire sono molto semplici: basta entrare in Duomo in uno degli orari indicati oppure dare la propria disponibilità per l’Adorazione in un orario specifico specialmente quello notturno dalle 02.00 alle 06.00, scrivendo il proprio nome o mettendo una semplice croce di presenza sul modulo che troverete in fondo alle Chiese della nostra Parrocchia.

Gesu’ Eucarestia ci aspetta per mostrarci la Sua Misericordia. Non facciamolo attendere invano. A presto.

                               “Il Gruppo Una Luce nella Notte di S. Pietro Martire”

 

TURNI DI ADORAZIONE

ORARIO

ANIMAZIONE

20.30

Celebrazione della Riconciliazione presieduta dall’Arcivescovo

23.00

CONSULTA PG CITTADINA E UNIVERSITARI + SCOUT + Parrocchia del Carmine

00.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE + Comunione e Liberazione

1.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE + Parrocchia di S. Marco

2.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE

3.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE

4.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE

5.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE + Parrocchia di Paderno

6.00

RELIGIOSI

7.00

STUDENTI (pg cittadina) + Giovani appartenenti ai movimenti ecclesiali

8.00

SEMINARISTI

9.00

Canto delle Lodi

9.00

CANONICI DEL CAPITOLO METROPOLITANO

10.00

PASTORALE FAMILIARE

11.00

DIACONI PERMANENTI

12.00

SACERDOTI città

13.00

RELIGIOSI

14.00

CATECHISTI DEGLI ADULTI (dei battezzandi, dei cresimandi adulti)

15.00

BAMBINI ELEMENTARI CITTÀ con i loro catechisti- Lupetti

16.00

RAGAZZI MEDIE CITTÀ con i loro catechisti – Esploratori

17.00

GIOVANI CRESIMANDI con i loro catechisti – Esploratori

18.00

Canto dei Vespri conclusivi presieduto dall’Arciprete della Cattedrale

 

I MARTIRI DEL NUOVO MILLENNIO

CHI VUOLE SALVARE LA PROPRIA VITA, LA PERDERA’, MA CHI PERDERA’ LA PROPRIA VITA PER CAUSA MIA, LA SALVERA’ (Lc 9, 24)

Islamabad, Pakistan. E’ la mattina del 2 marzo 2011. Un gruppo di uomini armati spara contro un uomo, ferendolo mortalmente.

Quell’uomo si chiamava Shahbaz Batthi: cristiano cattolico, all’epoca della sua morte ricopriva l’incarico di ministro per le minoranze nel governo del presidente Zardari. La sua fu una fine ampiamente annunciata. Dal 2009 Bhatti era oggetto di continue minacce: il suo impegno a favore dei cristiani pachistani, spesso oggetto di vessazioni e violenze, la volontà di modificare la “legge sulla blasfemia”, la ricerca di un dialogo interreligioso lo avevano reso bersaglio ideale per i gruppi estremisti islamici, molto forti nel paese asiatico.

Bhatti era consapevole di essere nel mirino: ma non si tirò indietro. Così scriveva nel suo testamento spirituale: “...Molte volte gli estremisti hanno cercato di uccidermi e di imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia. Gli estremisti, qualche anno fa, hanno persino chiesto ai miei genitori, a mia madre e mio padre, di dissuadermi dal continuare la mia missione in aiuto dei cristiani e dei bisognosi, altrimenti mi avrebbero perso…”.

Per lui la cosa più importante era servire Gesù, attraverso il servizio a bisognosi e perseguitati: ”…Mi sono state proposte alte cariche al governo e mi è stato chiesto di abbandonare la mia battaglia, ma io ho sempre rifiutato, persino a rischio della mia stessa vita. La mia risposta è sempre stata la stessa: No, io voglio servire Gesù da uomo comune. Questa devozione mi rende felice. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora – in questo mio sforzo e in questa mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan – Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese.

Servire da uomo comune. E il pensiero corre ad altri uomini comuni: ai cristiani della Nigeria o della Somalia, assassinati in chiesa nella “notte di pace” per eccellenza, la notte di Natale, o bruciati vivi nelle loro case, colpevoli di avere un crocifisso. A quelli di Iraq, Siria, Libia, cacciati dalle loro case e privati di tutti i loro averi, nella migliore delle ipotesi: fucilati, decapitati, torturati, nella peggiore. A quelli della Corea del Nord, che rischiano il campo di concentramento o la morte se non allineati alla “chiesa di stato” creata e tutelata dal regime.

Uomini e donne comuni: che hanno la forza di andare a Messa, pur essendo a conoscenza del rischio di non tornare a casa, la forza di non abiurare la fede in Cristo, pur sapendo che in qualsiasi momento fuori dalla porta potrebbero arrivare gli uomini neri dell’ISIS o di Boko Haram. Esseri umani che come noi hanno affetti ed emozioni, che come noi provano paura, ma hanno il coraggio che viene da Dio. La paura del dolore, della morte, del buio, del passaggio da questa all’altra vita; il coraggio dei martiri del passato, dell’uomo Gesù sulla croce, il coraggio di mettersi totalmente nelle mani del Padre: il coraggio della fede.

Uomini e donne come noi: A noi sembra di fare chissà quale sforzo sovrumano per trovare quei tre quarti d’ora per andare in chiesa la domenica; se qualcuno bestemmia in nostra presenza facciamo finta di non sentire; restiamo passivi di fronte ad una società che vuole vivere senza Dio; di fronte alle miserie del mondo ci giriamo dall’altra parte…

Beati voi quando gli altri vi odieranno, quando parleranno male di voi e vi disprezzeranno come gente malvagia perché avete creduto nel Figlio dell’uomo” (Lc 6,22). I nostri fratelli perseguitati sono già vicini a Dio: e la loro fede, fiamma dell’amore (Papa Francesco) può servire a riscaldare il nostro tiepido credere.

                                                                                                    Carmelo Intersimone

Approfondimenti: “Morte di un blasfemo”, Francesca Milano, Edizioni San Paolo.

VENERDI’ 4 – SABATO 5 MARZO

Tutta la chiesa cattolica è invitata dal Papa ad una grande preghiera di Adorazione davanti al SS. Sacramento. Nella nostra cattedrale alle ore 20.30 di venerdì 4 marzo avrà luogo una solenne Liturgia Penitenziale guidata dall’Arcivescovo durante la quale diversi sacerdoti saranno disponibili per le confessioni. Alle 23.00 verrà esposto il SS. mo Sacramento per l’adorazione comunitaria che si chiuderà col canto dei Vesperi alle ore 18.00 di sabato 5 marzo.

Un invito: Se ci sono delle persone disposte a trascorrere durante la notte un’ora in preghiera davanti al Santissimo, son pregate di porre il proprio nome o anche una semplice crocetta nello spazio dell’ ora prescelta, sul foglio disposto sul tavolino in fondo alla chiesa.

TURNI DI ADORAZIONE

ORARIO

ANIMAZIONE

20.30

Celebrazione della Riconciliazione presieduta dall’Arcivescovo

23.00

CONSULTA PG CITTADINA E UNIVERSITARI + SCOUT + Parrocchia del Carmine

00.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE + Comunione e Liberazione

1.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE + Parrocchia di S. Marco

2.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE

3.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE

4.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE

5.00

MOVIMENTI E PARROCCHIE + Parrocchia di Paderno

6.00

RELIGIOSI

7.00

STUDENTI (pg cittadina) + Giovani appartenenti ai movimenti ecclesiali

8.00

SEMINARISTI

9.00

Canto delle Lodi

9.00

CANONICI DEL CAPITOLO METROPOLITANO

10.00

PASTORALE FAMILIARE

11.00

DIACONI PERMANENTI

12.00

SACERDOTI città

13.00

RELIGIOSI

14.00

CATECHISTI DEGLI ADULTI (dei battezzandi, dei cresimandi adulti)

15.00

BAMBINI ELEMENTARI CITTÀ con i loro catechisti- Lupetti

16.00

RAGAZZI MEDIE CITTÀ con i loro catechisti – Esploratori

17.00

GIOVANI CRESIMANDI con i loro catechisti – Esploratori

18.00

Canto dei Vespri conclusivi presieduto dall’Arciprete della Cattedrale

Quaresima, un tempo per…

Con il Mercoledì delle Ceneri, appena trascorso, è iniziato il nuovo periodo spirituale che la Chiesa, di anno in anno, ci offre: La Quaresima. Un tempo di purificazione. Un momento forte nella vita dei cristiani. Un’opportunità per metterci in ascolto della Parola di Dio, e scorgere cosa Egli chiede a ciascuno di noi. Un itinerario di crescita e di conversione. Tre i pilastri su cui poggia il tempo di Quaresima: la preghiera (“da non identificare con l’emozione personale”), l’elemosina (“da non confondere con i pochi spiccioli o con le somme che diamo solo per allontanare una persona fastidiosa”), il digiuno (“ da non scambiare con la “dieta” richiesta per motivi di estetica o di salute”). Essi sono, come dire, “il bagaglio” o “ il bastone del pellegrino”, ricevuto nel giorno delle Ceneri, senza il quale nessun cammino spirituale è possibile. Abbiamo, quindi, capito subito “quali devono essere le scelte per iniziare un autentico percorso di conversione, e con quale spirito viverlo”.

Scrive san Pietro Crisologo: “Il digiuno è l’anima della preghiera, e la misericordia la vita del digiuno, perciò chi prega digiuni. Chi digiuni abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge la domanda. Chi vuole trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica”.

Il cardinale Francesco Montenegro, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Papa per la Quaresima, ha detto tra l’altro: A volte si tende a pensare che la fede la si possa vivere solo partecipando ai Sacramenti o pregando nelle forme più svariate, escludendo dalla vita spirituale i bisogni dell’uomo e soprattutto dei più poveri. Il risultato è che quel tipo di fede presto o tardi diventa sterile e insipida. Invece, quando ci si apre a una dimensione più completa che, se ci pensiamo bene, è quella evangelica – quella che esige che si ascolti e si metta in pratica – allora la fede diventa esperienza gioiosa e contagiosa, arricchente e stimolante […]”. E a una domanda riguardante la validità di alcuni gesti, tipicamente quaresimali, lo stesso cardinale ha così risposto: “Tante volte si dice: il problema non è ‘faccio il fioretto’, ma devo scegliere uno stile di vita. La Quaresima mi accompagna perché io possa cambiare stile e vivere quelle attenzioni che anche le opere di misericordia corporale e spirituale indicano, per poter rendere anche la nostra fede un po’ frizzante. Allora, non è ‘mi privo di qualcosa’, perché non avrebbe senso, ma ‘mi tolgo qualcosa’ per dare vita all’altro e per far mangiare l’altro, bere l’altro’…”.

La solidarietà

Pochi giorni addietro, alla soglia proprio della Quaresima, dono di Dio e occasione propizia per tornare a Lui, il nostro parroco, supportato dal Consiglio Pastorale Parrocchiale, ha voluto dare concretezza al desiderio di creare un fondo di solidarietà, destinato alle famiglie bisognose (sempre più numerose in questo periodo di crisi economica), attraverso libere, finalizzate offerte di tutti noi fedeli, ed eventuali possibili elargizioni da parte di aziende e altri soggetti. Trattasi di una raccolta di offerte perenne, senza alcun limite temporale e senza giorni predeterminati. Nelle chiese della nostra Parrocchia (Duomo, S. Giacomo, S. Pietro Martire, S. Cristoforo, S. Maria di castello, Oratorio della Purità), troveremo, quindi, da oggi in poi, delle apposite cassette, dove poter depositare il nostro contributo. Certamente, quanti preferissero partecipare con modalità diverse alla iniziativa potranno rivolgersi direttamente al Parroco.

La colletta, è bene rammentarlo, riveste anche un forte valore pedagogico perché, nel concreto, “educa alla solidarietà e alla condivisione, all’apertura del cuore e alla generosità”.   Farsi carico dei poveri riguarda tutti i cristiani, nessuno escluso. Le famiglie in difficoltà, destinatarie degli aiuti economici, saranno individuate dal Parroco, coadiuvato dagli operatori della carità ed eventualmente dalla Caritas Diocesana. Vogliamo sempre tenere presente, tutti, in ogni nostra azione, come ci ricorda S. Paolo nella sua prima lettera ai Corinti, che qualunque gesto noi compiamo, anche il più generoso, ha senso e valore se suggerito dall’amore, altrimenti non serve a nulla. Mi pare opportuno e doveroso informare che alla fine di ogni anno solare sarà dato un rendiconto della gestione del costituendo fondo, senza rivelare il nome delle famiglie che hanno ricevuto un sostegno dalla comunità.

A tutti Voi un grazie di cuore, da parte mia e di tutto il CPP, per il vostro contributo, grande o piccolo che sia, e auguri di una fruttuosa Quaresima.

                                                                            Sebastiano Ribaudo (referente ambito carità)

 


 

    INIZIATIVA DI CARITA’

 

Il consiglio Pastorale Parrocchiale, venuto a conoscenza di alcuni casi di perdita del lavoro da parte di qualche capo-famiglia della nostra parrocchia, promuove la costituzione di

           “Un fondo di sostegno alle famiglie in difficoltà

a favore di queste famiglie in temporanea difficoltà economica. Chi desidera può deporre il suo contributo nella cassetta in fondo alla chiesa.

GIORNATA DELLA VITA.

 

LA MISERICORDIA FA FIORIRE LA VITA

“Siamo noi il sogno di Dio che, da vero innamorato, vuole cambiare la nostra vita”. Con queste parole Papa Francesco invitava a spalancare il cuore alla tenerezza del Padre, “che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati” (1Pt 1,3) e ha fatto  fiorire la nostra vita.

La vita è cambiamento.

L’Anno Santo della misericordia ci sollecita a un profondo cambiamento. Bisogna togliere “via il lievito vecchio, per essere pasta nuova” (1Cor 5,7), bisogna abbandonare stili di vita sterili, come gli stili ingessati dei farisei. Di loro il Papa dice che “erano forti, ma al di fuori. Erano ingessati. Il cuore era molto debole, non sapevano in cosa credevano. E per questo la loro vita era – la parte di fuori – tutta regolata; ma il cuore andava da una parte all’altra: un cuore debole e una pelle ingessata, forte, dura”. La misericordia, invero, cambia lo sguardo, allarga il cuore e trasforma la vita in dono:si realizza così il sogno di Dio.

La vita è crescita.

Una vera crescita in umanità avviene innanzitutto grazie all’amore materno e paterno: “la buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell’umanesimo”. La famiglia, costituita da un uomo e una donna con un legame stabile, è vitale se continua a far nascere e a generare. Ogni figlio che viene al mondo è volto del “Signore amante della vita” (Sap 11,26), dono per i suoi genitori e per la società; ogni vita non accolta impoverisce il nostro tessuto sociale. Ce lo ricordava Papa Benedetto XVI: “Lo sterminio di milioni di bambini non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà l´eliminazione dei più poveri tra gli esseri umani”. Il nostro Paese, in particolare, continua a soffrire un preoccupante calo demografico, che in buona parte scaturisce da una carenza di autentiche politiche familiari. Mentre si continuano a investire notevoli energie a favore di piccoli gruppi di persone, non sembra che ci sia lo stesso impegno per milioni di famiglie che, a volte sopravvivendo alla precarietà lavorativa, continuano ad offrire una straordinaria cura dei piccoli e degli anziani. “Una società cresce forte, cresce buona, cresce bella e cresce sana se si edifica sulla base della famiglia” . È la cura dell’altro – nella famiglia come nella scuola – che offre un orizzonte di senso alla vita e fa crescere una società pienamente umana.

                                                                                             Il Consiglio permanente della CEI

Tempo di preghiera

Canto dei Vesperi

Ogni sera alle ore 19.00 nell’Oratorio della Purità si recita la preghiera dei vesperi cui segue la celebrazione della S. Messa.

Via Crucis : Ogni venerdì

Ore 17.00 Chiesa di S. Giacomo

Ore 18.30 Oratorio della Purità

Ora di adorazione: Ogni sabato alle ore 22.00 nella chiesa di S. Pietro martire

Tempo di meditazione

Ogni lunedì Ore 20.30 nella casa canonica via di Prampero, 6:

“Lectio divina” sulla Parola di Dio.

Tempo di Penitenza

Il mercoledì delle Ceneri e il Venerdì santo siamo chiamati al digiuno.

Ogni venerdì di quaresima è giorno di astinenza dalle carni (dolci, fumo, televisione ecc…..)

Tempo di solidarietà

Partecipiamo a due iniziative:

Famiglie solidali: Le offerte si raccolgono nella cassetta in fondo alla chiesa per creare un fondo di solidarietà con le famiglie che si trovano in difficoltà economiche.

La cesta della carità: Ogni terza domenica del mese si raccolgono generi alimentari a favore della mensa della caritas diocesana – Via Ronchi.

SENSO E SCOPO DEL DIGIUNO QUARESIMALE

Il digiuno quaresimale ha certamente una dimensione fisica, oltre l’astinenza dal cibo, può comprendere altre forme, come la privazione del fumo, di alcuni divertimenti, della televisione,… Tutto questo però non è ancora la realtà del digiuno; è solo il segno esterno di una realtà interiore; è un rito che deve rivelare un contenuto salvifico, è il sacramento del santo digiuno. Il digiuno rituale della Quaresima:

–   è segno del nostro vivere la Parola di Dio. Non digiuna veramente chi non sa nutrirsi della Parola di Dio, sull’esempio di Cristo, che disse: “Mio cibo è fare la volontà del Padre”;

– è segno della nostra volontà di espiazione: “Non digiuniamo per la Pasqua, né per la croce, ma per i nostri peccati, … ” afferma san Giovanni Crisostomo;

– è segno della nostra astinenza dal peccato: come dice il vescovo sant’Agostino: “Il digiuno veramente grande, quello che impegna tutti gli uomini, è l’astinenza dalle iniquità, dai peccati e dai piaceri illeciti del mondo, …”.

In sintesi: la mortificazione del corpo è segno della conversione dello spirito.

INDICAZIONI PRATICHE DEL DIGIUNO E DELL’ASTINENZA

– il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo sono giorni di digiuno dal cibo, di astinenza dalla carne e dai cibi ricercati o costosi.

– i venerdì di Quaresima sono giorni di astinenza dalla carne e dai cibi ricercati o costosi.

– negli altri venerdì dell’anno, i fedeli possono sostituire l’astinenza dalla carne con altre opere di carattere penitenziale.

– al digiuno sono tenuti i fedeli dai diciotto anni compiuti ai sessanta incominciati; all’astinenza dalla carne i fedeli che hanno compiuto i quattordici anni.

– anche coloro che non sono tenuti all’osservanza del digiuno, i bambini e i ragazzi, vanno formati al genuino senso della penitenza cristiana.