VESCOVO E CLERO: UN LEGAME DI COMUNIONE

 

Due decreti del Concilio Vaticano II: “Christus Dominus” sulla missione pastorale dei Vescovi, e “Apostolicam actuositatem” sull’apostolato dei laici, credo possano illuminare questa circostanza della Visita del Vescovo alla Collaborazione Pastorale di Udine-Centro. È necessario tornare alle fonti per non correre invano e per non cadere in personalismi autoreferenziali e di comodo. Ecco oggi qualche testo del primo e la prossima domenica del secondo decreto che possano aiutare ad interpretare e condividere la missione della chiesa.

Qual è il rapporto tra il Vescovo ed i sacerdoti? Leggiamo con calma e attenzione.

Clero diocesano

28. Tutti i sacerdoti, sia diocesani che religiosi, partecipano in unione col vescovo, all’unico sacerdozio di Cristo e lo esercitano con lui; pertanto essi sono costituiti provvidenziali cooperatori dell’ordine episcopale. Nell’esercizio del sacro ministero il ruolo principale spetta ai sacerdoti diocesani, perché, essendo essi incardinati o addetti ad una Chiesa particolare, si consacrano tutti al suo servizio, per la cura spirituale di una porzione del gregge del Signore. Perciò essi costituiscono un solo presbiterio ed una sola famiglia, di cui il vescovo è come il padre. Questi, per poter meglio e più giustamente distribuire i sacri ministeri tra i suoi sacerdoti, deve poter godere della necessaria libertà nel conferire gli uffici…

Le relazioni tra il vescovo e i sacerdoti diocesani devono poggiare principalmente sulla base di una carità soprannaturale, affinché l’unità di intenti tra i sacerdoti e il vescovo renda più fruttuosa la loro azione pastorale. A tale scopo, perché se ne avvantaggi sempre più il servizio delle anime, il vescovo chiami i sacerdoti a colloquio, anche in comune con altri, per trattare questioni pastorali; e ciò non solo occasionalmente, ma, per quanto è possibile, a date fisse…

 

I parroci

30. Ma i principali collaboratori del vescovo sono i parroci: ad essi, come a pastori propri, è affidata la cura delle anime in una determinata parte della diocesi, sotto l’autorità dello stesso vescovo.

1) Nell’esercizio della loro missione i parroci con i loro cooperatori devono svolgere il compito di insegnare e di governare in modo che i fedeli e le comunità parrocchiali si sentano realmente membri non solo della diocesi, ma anche della Chiesa universale. Collaborino perciò sia con gli altri parroci, sia con i sacerdoti che esercitano il ministero parrocchiale in quel territorio (quali sono, per esempio, i vicari foranei e i decani) o sono addetti ad opere di carattere super-parrocchiale affinché la cura pastorale abbia la dovuta unità e sia resa più efficace. La cura delle anime deve inoltre essere animata da spirito missionario, cosicché si estenda, nel modo dovuto, a tutti gli abitanti della parrocchia. Se i parroci non possono raggiungere alcuni ceti di persone, ricorrano all’opera di altri, anche laici, perché li aiutino nell’apostolato…

2) Per quanto riguarda il ministero di insegnare, i parroci devono predicare la parola di Dio a tutti i fedeli, perché essi, radicati nella fede, nella speranza e nella carità, crescano in Cristo, e la comunità cristiana renda quella testimonianza di carità che il Signore ha raccomandato inoltre, con un’istruzione catechistica appropriata all’età di ciascuno, devono condurre i fedeli alla piena conoscenza del mistero della salvezza. Nell’impartire questa istruzione si servano non solo dell’aiuto dei religiosi, ma anche della collaborazione dei laici, istituendo pure la confraternita della dottrina cristiana.

Nel campo del ministero della santificazione, i parroci abbiano di mira che la Santa Messa diventi il centro ed il culmine di tutta la vita della comunità cristiana; si sforzino inoltre perché i fedeli alimentino la loro vita spirituale accostandosi devotamente e frequentemente ai santi sacramenti e partecipando consapevolmente ed attivamente alla liturgia. I parroci inoltre si ricordino che il sacramento della penitenza è di grandissimo giovamento per la vita cristiana; quindi si mostrino sempre disposti e pronti ad ascoltare le confessioni dei fedeli…Nel compiere il loro dovere di pastori, i parroci si studino di conoscere il loro gregge. E poiché sono i servitori di tutti i fedeli, si adoperino a sviluppare la vita cristiana in ogni fedele, sia nelle famiglie, sia nelle associazioni, soprattutto in quelle dedite all’apostolato, sia in tutta la comunità parrocchiale. Pertanto visitino le case e le scuole, secondo le esigenze del loro compito pastorale; provvedano con ogni premura agli adolescenti ed ai giovani; circondino di una carità paterna i poveri e gli ammalati; rivolgano una particolare cura agli operai e stimolino i fedeli a portare il loro concorso alle opere di apostolato. (Dal decreto conciliare “Christus Dominus”)

 

Il Parroco ringrazia di cuore quanti hanno partecipato al funerale del fratello Antonio o lo hanno accompagnato con la preghiera.

 

Giovedì 20 ottobre 2022
Inizia la Scuola di Politica e di Etica Sociale (SPES) aperta a tutti gratuitamente, in particolare ai giovani che vogliono mettersi al servizio delle proprie comunità, amministratori locali, sindacalisti, persone impegnate nel volontariato e nella cooperazione.

Iscrizione online: www.spes.diocesiudine.it

Sede degli incontri: Palazzo Toppo Wassermann (aula T9)
Via Gemona, 92, Udine.

1° incontro: Ore 18.15 “La tragedia della guerra, le vie della pace”. Scavo Nello, giornalista, inviato speciale di Avvenire.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

 

VENGO PER INVIARE

Cari fratelli e sorelle,

da quattro anni in tutta l’Arcidiocesi di Udine abbiamo avviato il progetto delle “Collaborazioni pastorali”. Esse sono formate da parrocchie che, grazie anche alla vicinanza territoriale, sono invitate a intessere tra loro dei rapporti sempre più stretti e stabili di comunione e di collaborazione.

Mentre stiamo proseguendo l’attuazione di questo progetto, ci convinciamo sempre di più che questa è la strada sulla quale lo Spirito Santo sta chiamando la nostra Chiesa.

Risuonano nel nostro animo le parole della preghiera con cui il Signore Gesù concluse la sua ultima cena. Rivolto al Padre, egli chiede una sola grazia: che i suoi discepoli «siano una cosa sola perché il mondo creda».

Noi oggi desideriamo e speriamo di esaudire il grande desiderio di Gesù anche grazie alle Collaborazioni pastorali, le quali dovrebbero favorire tra i cristiani e tra le comunità una maggiore unità di fede, di preghiera e di reciproco servizio. Grazie a questa comunione, la nostra Chiesa esprimerà una contagiosa attrattiva missionaria. L’elogio che veniva fatto alla prima comunità cristiana sorta a Gerusalemme, dopo la Pentecoste, era: «Guarda come si amano!». La fede condivisa e l’amore fraterno che mostravano quei primi cristiani faceva breccia nel cuore delle persone e le attirava verso la Chiesa e verso Gesù.

Anche oggi tante persone e di ogni età soffrono la solitudine, nutrita da paure, insicurezze, abbandoni. Come assetati avrebbero bisogno di sentirsi accolti dentro una comunità in cui si vivono una fraternità e una solidarietà sincere e affidabili. Essere questa comunità è la missione della Chiesa.

Resta sempre attuale quella preghiera di Gesù: Se diventeremo “una cosa sola”, “il mondo crederà”. Tanti uomini e donne si sentiranno attirati verso la Chiesa e verso Gesù e il suo Vangelo.

Questo è l’obiettivo vero che ci spinge ad attuare le Collaborazioni pastorali. Questa la strada per essere una Chiesa “missionaria” e “sinodale”, come ci chiede Papa Francesco. Tra i vari modi con cui stiamo sostenendo e accompagnando il nostro progetto diocesano, ho pensato che poteva essere utile anche una mia visita, come Vescovo e Pastore, alle 54 Collaborazioni pastorali. Da questa settimana inizierò, perciò, il mio “pellegrinaggio” che mi porterà di Collaborazione in Collaborazione. In ognuna sarò presente il sabato pomeriggio e la domenica mattina.

Dedicherò spazio, in particolare, agli operatori pastorali, cioè tutti coloro che stanno offrendo gratuitamente un po’ del loro tempo e delle loro capacità per un servizio nelle parrocchie e nella Collaborazione pastorale. Desidero sostenerli e incoraggiarli, perché la loro opera è veramente preziosa. Desidero che si sentano inviati dal Vescovo come i 72 discepoli inviati da Gesù dei quali ho parlato nella mia ultima Lettera pastorale: «Designò altri 72 e li inviò» (Lc 10,1). Alla domenica mattina celebrerò una Santa Messa, nel Giorno del Signore, invitando a partecipare tutti i fedeli delle parrocchie che formano la Collaborazione pastorale.

In attesa di incontrarci nelle vostre comunità, vi invito a preparare questa mia visita pastorale affidandola all’intercessione di Maria e invocando lo Spirito Santo.

Il Signore vi benedica tutti.                                                                                      +Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine

 

VISITA DELL’ARCIVESCOVO

ALLA COLLABORAZIONE PASTORALE UDINE CENTRO

15 – 16 ottobre 2022

 

L’Arcivescovo verrà a promuovere ed incoraggiare la collaborazione pastorale tra le cinque Parrocchie del centro città:

S. Maria Annunziata nella Metropolitana, San Giorgio maggiore, San Quirino, SS. Redentore, B. V. delle Grazie.

Sabato 15 ottobre

Ore 15.30 nella sala Madrassi, via Gemona:

L’Arcivescovo incontra tutti gli operatori pastorali. In un clima di preghiera verrà presentata la Collaborazione nei suoi aspetti positivi e nelle difficoltà che incontra, alcuni operatori daranno la loro testimonianza. L’arcivescovo terrà la Lectio divina sul brano di Vangelo: “Designò altri 72 e li inviò” (Lc 10,1-20).

Ore 18.00 nella chiesa di S. Quirino

Celebrazione della S. Messa animata dai giovani cresimandi.

Domenica 16 ottobre

Ore 10.30 in Cattedrale

S. Messa presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata dai Parroci della Collaborazione Pastorale.

 

APRIAMO LA PORTA A CRISTO E DIAMOCI UNA MANO

 

Carissimi, mi rivolgo a tutta la comunità ed in particolare a voi genitori che inviate in parrocchia i vostri figli, piccoli o grandi, per il catechismo settimanale per accompagnarli lungo il cammino di crescita nella vita cristiana. È un cammino che vogliamo percorrere insieme, condividendo i vari passi che sono richiesti. È molto importante l’impegno che ci prendiamo insieme nei confronti dei vostri figli. Si tratta di aiutarli a costruire la casa della loro vita. Tutti siamo bene intenzionati: genitori, parroco, catechisti, comunità di credenti. Ma ci chiediamo: su quali basi vogliamo costruire, su quale terreno?  Sulla roccia o sulla sabbia? Cosa fa la differenza? Qual è il nostro modo di vedere?

Costruisce sulla sabbia chi impara solo alcune formule, infarina la vita con un po’ di cultura religiosa, ascolta la Parola di Dio di tanto in tanto, pensa alla Prima Comunione o alla Cresima come ad una semplice tappa da raggiungere e poi… Il catechismo così corre un pericolo: serve a ben poco o a nulla se è sganciato da ciò che pensiamo, diciamo e facciamo. Costruisce sulla roccia chi ascolta sempre la Parola di Dio e la unisce alla vita concreta di ogni giorno in modo che la Parola diventi realmente vita. Allora la casa diventa stabile. Non accontentiamoci di un’ora di catechismo alla settimana. Lasciamo che Cristo entri nelle nostre case, ogni giorno. A fare che cosa? A pregare ogni sera il Padre con noi, a dialogare con noi, a fare luce sul nostro cammino. Lui sia “di casa” nella nostra casa. Ci chiama a celebrare l’Eucaristia ogni domenica per donarci la sua vita, per aiutarci ad assumere il suo stile di vita. Ci dà la forza di volerci bene nelle vostre famiglie, di superare le varie difficoltà, di perdonarci a vicenda qualora fosse necessario.

Non siamo soli in questo cammino. C’è una comunità di credenti che accompagna con la preghiera ogni domenica la vita delle famiglie, che offre esempi di carità fraterna, che chiede perdono al Signore e ai fratelli e sorelle, riconoscendo i propri limiti, cattiverie e fragilità.

Cari genitori, anche noi, parroco e catechisti, entreremo nelle vostre case come vostri collaboratori. Cosa faremo? Vi daremo una mano nella vostra opera educativa e faremo sentire il respiro della parrocchia che cerca di essere una famiglia di famiglie. Staremo al vostro fianco, in contatto costante con voi per esservi di aiuto nell’opera più bella che il Signore vi ha affidato: la crescita dei figli nella vita, sull’immagine di Cristo, figlio di Dio, nel quale anche noi siamo figli, grazie al battesimo che abbiamo ricevuto. La fede, la speranza, la carità sono il vero nostro patrimonio, non conquistato ma ricevuto in dono da Dio.

Affido tutti al Signore ed auguro ogni bene. Buon cammino!                                                                    Il Parroco Don Luciano Nobile

 

VISITA DELL’ARCIVESCOVO ALLA COLLABORAZIONE PASTORALE UDINE CENTRO

15 – 16 ottobre 2022

 

L’Arcivescovo verrà ad incoraggiare la collaborazione pastorale tra le cinque Parrocchie del centro città.

Sabato 15 ottobre ore 15.30 nella sala Madrassi, via Gemona:

L’Arcivescovo incontra tutti gli operatori pastorali della Collaborazione.

Domenica 16 ottobre ore 10.30 in Cattedrale:

S. Messa presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata dai Parroci della Collaborazione Pastorale.

 

CELEBRAZIONI IN ONORE DI SAN LUIGI SCROSOPPI

SACERDOTE E FONDATORE

 

Il giorno 5 ottobre, la chiesa diocesana celebra la festa di S. Luigi Scrosoppi, il santo friulano della carità e fondatore delle Suore della Provvidenza.

il Santo verrà onorato nei seguenti tre momenti:

  • 5 ottobre 2022, ore 18.00

Celebrazione Eucaristica presso le Suore della Provvidenza, via P. Luigi Scrosoppi, 2, Udine.

  • 8 ottobre 2022, ore 19.15

Veglia di preghiera presso la chiesa di Gesù Buon Pastore, via Riccardo di Giusto, 74, Udine.

  • 9 ottobre 2022, ore 10.30

Celebrazione Eucaristica presso la Chiesa di Gesù Buon Pastore. In questa celebrazione, la comunità parrocchiale festeggerà il 70.mo anniversario di consacrazione al Signore di suor Natalia Favro, una suora della Provvidenza che da 30 anni opera in quella parrocchia.

                                                                                                                                                         Sr. Lilian e la comunità Casa madre, Udine