MESSAGGIO DELL’ARCIPRETE

monsignor Luciano Nobile

PER IL SANTO NATALE 2017

 

 

VANGELO (Lc 1,26-38)

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

VANGELO (Gv 1,6-8.19-2)

In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.

  • Dal Vangelo secondo Giovanni

    Venne un uomo mandato da Dio:
    il suo nome era Giovanni.
    Egli venne come testimone
    per dare testimonianza alla luce,
    perché tutti credessero per mezzo di lui.
    Non era lui la luce,
    ma doveva dare testimonianza alla luce.
    Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
    Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
    Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
    Parola del Signore

Vi invitiamo a visitare i nostri presepi: nella cattedrale ed in piazza del Duomo, nella chiesa di S. Giacomo, nella chiesa di S. Pietro martire. Un grazie a quanti si sono impegnati per far rivivere questa tradizione cristiana, con gusto, arte e fantasia. Tutti sono belli perché nascono dalla fede che ricorda l’Incarnazione del Figlio di Dio in mezzo a noi affinché noi siamo come Lui.

“IN QUEL SUPERBO E NOBILE TEATRO DELLA PIAZZA SAN GIACOMO”

Da una settimana riprende splendore, e soprattutto sicurezza, il balcone antistante l’ingresso della Chiesa di San Giacomo. I lavori sono stati svolti dalla ditta Del Bianco grazie all’intervento finanziario della Fondazione Friuli e della nostra Parrocchia di S. Maria Annunziata nella chiesa metropolitana. Gli interventi sulla facciata che nel 1990 avevano permesso di ridare luce alle superfici lapidee, non comprendevano lavori strutturali, poiché non si erano evidenziati necessari. Ma il tempo trascorso ha evidenziato la precarietà statica del manufatto.

Si è provveduto a risanare e consolidare un manufatto lapideo non privo di interesse per gli aspetti storico-artistici, dei riti e delle tradizioni. Il balcone sporge dalla candida facciata cinquecentesca della chiesa così amata e ammirata dagli udinesi e non solo, sulla piazza che più li accoglie e in cui maggiormente, sembra, si condivida la quotidianità. Piace qui ricordare che sulla facciata nella zona delimitata del balcone è collocato un piccolo altare e all’interno è la piccola scultura della Vergine col Bambino. Tale balcone fu realizzato in luogo a un precedente portico, demolito quando fu commissionato (1525) all’architetto Bernardino Bortolini da Morcote il progetto per la nuova facciata comprendente la torre con l’orologio.

Già in quel portico era posto un “altarolo” da cui la Confraternita dei Pellicciai officiava fin dal 1405 la messa ogni sabato, veniva benedetta la categoria degli operanti nel mercato per non interromperne il lavoro, rito che fu mantenuto a lungo ma abbandonato nel corso del Settecento. Così pure l’11 novembre 1585 il patriarca Giovanni Grimani confermò il rito dei patriarchi di poter officiare da lì la prima volta, cantando la prima Messa pontificale dal poggiolo sulla piazza quasi fosse un teatro: un superbo e nobile teatro  (la descrive così Lucrezio Palladio degli Olivi nelle sue Historie della chiesa aquileies ),  il patriarca Francesco Barbaro abolì questa usanza per gli inconvenienti che ne potevano derivare.                                           Maria Beatrice Bertone

GIOVANNI BATTISTA E IL DESERTO


Giovanni Battista si presenta dinanzi a noi, pellegrini tra tempo ed eternità, per indicarci l’Atteso, Colui che sempre deve venire. Giovanni è nel deserto perché trova questo paesaggio congeniale alla sua vita, nella solitudine, nell’aridità, dove gli spazi sono sconfinati e dove regna il silenzio. Essenziali gli indumenti e povera la dieta, forte la sua voce: “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”(Mc.1,3). Parole che raggiungono anche i nostri deserti: quelli della malattia e della morte, dei rapporti e delle relazioni difficili, delle preoccupazioni e delle incertezze del futuro, in particolare: i deserti della dignità , nei quali donne, bambini, uomini vengono trattati come schiavi e vittime di turpi commerci, i deserti della solitudine, attraversati da giovani che bruciano il gusto del vivere e dalle persone prive di relazioni affettive, amicali e sociali, i deserti d’amore, causati dalla durezza del cuore, dalla fragilità delle famiglie, dall’infedeltà e dal piacere ricercato come fine a se stesso, i deserti della povertà materiale e morale, provocati dall’ingiustizia sociale e da una ricchezza avidamente accumulata, posseduta e goduta.
In questa ‘babele’ , nella quale gli uomini non si comprendono e non si sopportano, riusciremo a cogliere il messaggio del Battista, che ci invita a scrollarci di dosso torpore e noia? Potremmo attraversare questi deserti e predisporre qualche oasi salutare per una pausa di preghiera e di silenzio, per uno spazio di dialogo e di amicizia, per ascoltarci e dirci parole vere, ritrovare pace e quiete…. E Lui, l’Atteso, Colui che deve venire, al quale sono legati i nostri giorni, potrebbe trovar posto tra noi. Il futuro sarebbe già iniziato. Il presente non basta a nessuno.                                                                                                                                   Mons. Giulio Gherbezza

 

MESSAGGIO DELL’ARCIPRETE

monsignor Luciano Nobile

PER L’AVVENTO 2017

 

 

In diretta da Radio Spazio l’Ave Maria in Lis (lingua dei segni) realizzato da alcuni rappresentanti della pastorale diocesana dei sordi.

Da sinistra i seminaristi Gabriele Pighin, Matteo Lanaro, Dominique Mandjami, poi l’assistente spirituale mons. Luciano Nobile, infine Tiziana Benedetti e Roberta Zanier.

Sintonizzatevi su Radio Spazio Mercoledì 6 dicembre alle 11, Venerdì 8 dicembre alle 15 e Domenica 10 dicembre alle 17.30.

PRENOTA-SAN-BIAGIO-1

PRENOTAZIONI:

Sacrestia del Duomo: 0432.505302 tasto 3

museo@cattedraleudine.it

«ABBIAMO LA PRONTEZZA DI DIRE “SI” AL SIGNORE COME HA FATTO MARIA?»

Oltre 900 ragazzi, accompagnati dai catechisti, hanno affollato la cattedrale di Udine la scorsa domenica – 3 dicembre – per il tradizionale incontro di preghiera assieme all’Arcivescovo, all’inizio del cammino di Avvento. Mons. Andrea Bruno Mazzocato, nonostante il recente infortunio, non ha voluto mancare l’appuntamento con i giovanissimi, i quali hanno partecipato con grande attenzione e profondità all’impegnativo pomeriggio udinese, stringendosi anche attorno al Vescovo nel momento in cui, simpaticamente, mons. Mazzocato ha posto a tutti quanti una domanda sul brano evangelico proclamato nel pomeriggio di preghiera.


«Andata e ritorno» era il tema della veglia, ricordando la visita che la giovane Maria fece all’anziana cugina Elisabetta. Entrambe le donne erano in attesa dei rispettivi figli – Gesù e Giovanni Battista -: la visita di Maria è stato quindi un autentico momento di gioia per entrambe. Commentando il brano evangelico della “visitazione”, il Vescovo Andrea Bruno ha colto l’occasione per chiedere ai partecipanti: «abbiamo la prontezza di dire “si” al Signore come ha fatto Maria? Come il Signore ha parlato a Maria tramite l’Angelo, così anche a noi il Signore continua a parlare tramite alcune persone a noi vicine. Ma noi le ascoltiamo e diciamo davvero il nostro “si” con disponibilità, come Maria?» Soffermandosi sul momento di gioia vissuto da Maria ed Elisabetta, mons. Mazzocato ha poi proseguito chiedendo se anche noi proviamo gioia quando siamo insieme a Gesù: «Giovanni Battista, nel grembo di Elisabetta, “sussultò di gioia” davanti a Gesù. Ma è la stessa gioia che proviamo anche noi quando siamo vicino al Signore? Ci è mai capitato?»

Durante la veglia è stata portata in Cattedrale l’antica statua della “Madonna con il bambino” presente nella chiesetta di San Zaccaria, a Lignano Sabbiadoro. Davanti a questa icona di Maria “vestita a festa”, ciascun ragazzo hanno depositato un fiore di carta realizzato nelle proprie Parrocchie, dando vita a un singolare omaggio floreale a Maria. Al termine della celebrazione, i fiori di carta sono stati mescolati e ri-distribuiti per essere portati davanti alle immagini di Maria custodite nelle varie Parrocchie di provenienza dei ragazzi. Fiori portati e riportati, «Andata e ritorno», come il tema della veglia.

E «Andata e ritorno» è anche il movimento che tutti i ragazzi sono invitati a compiere in questo tempo di Avvento: dopo essere “andati” in Cattedrale, è bene “ritornare” nelle nostre comunità e visitare gli anziani della nostra comunità, persone malate o diversamente abili, nello stesso modo in cui Maria visitò l’anziana cugina Elisabetta. Per chi partecipa alla MagicAvventura KEYngdom, la “visita” è una delle missioni che la Regina Miriam consegna per l’Avvento 2017. In occasione della veglia di Avvento è stato pubblicato il terzo filmato della serie.

Un ringraziamento di cuore va all’Arcivescovo, che ha insistito per presiedere e guidare la celebrazione. Grazie anche alla Parrocchia di Lignano, per aver reso disponibile la bellissima e delicata “Madonna con il bambino”. Proprio Lignano, tra l’altro, ospiterà il prossimo appuntamento diocesano per ragazzi: la Festa diocesana dei Ragazzi, in calendario domenica 15 aprile 2018. Grazie, infine, ai numerosi catechisti e animatori che hanno seguito i ragazzi alla veglia e che, con tenacia e dedizione, continuano ad accompagnarli passo-dopo-passo lungo l’intricato percorso della crescita umana e cristiana. A tutti loro un augurio per uno speciale cammino di Avvento sotto la luce del Signore!

Articolo tratto da: www.diocesiudine.it


Per approfondire:

 

Madonnina Lignano

 

 

 

 


Assemblea

 

 

 

 

 


 

Madonnina con fiori