FLAMBRO/TALMASSONS (UD)

Carissimi,
ci siamo incontrati in tempo di Quaresima assieme a P. Savino, con il quale abbiamo vissuto un momento molto intenso di preparazione alla settimana santa e alla Pasqua. Mi auguro abbiate trascorso nel migliore dei modi questo periodo, in uno spirito di preghiera e carità, perché la Pasqua rappresenta il centro della nostra vita cristiana, il simbolo della speranza e della salvezza di noi credenti. Ora il tempo di Pasqua continua fino alla Pentecoste, cinquanta giorni durante i quali la liturgia ci aiuta maggiormente a penetrare nel mistero della resurrezione di Gesù.

La nostra attività riprende con una escursione fra il verde, sperando che il meteo sia favorevole, senza le bizze e la pioggia dello scorso mese di marzo.

La meta è la zona delle risorgive, il cosiddetto Biotopo di Flambro.

Di cosa si tratta?

È un’area che si estende su 71 ettari ed è parte integrante del SIC (Sito di Interesse Comunitario) Risorgive dello Stella. Qui si trova il più vasto complesso di vegetazione umida d’acqua dolce della nostra regione. Un percorso attrezzato parte dal Mulino Braida, un antico mulino risalente al XVIII secolo, ora di proprietà della Regione e trasformato in museo, che visiteremo insieme ad Ermanno, appassionato del luogo e del dott. Mario Salvalaggio, agronomo e cultore della storia locale.

Ci guideranno alla scoperta di una zona unica. Infatti, tempo permettendo, faremo anche una passeggiata, per ammirare una varietà di specie vegetali, tra cui l’Armenia delle paludi, la Drosera Rotundifolia (una piccola pianta carnivora), la Primula farinosa, la genzianella e diverse specie di orchidee. La fauna include uccelli come l’Albanella minore e altre specie come la lucertola vivipara e la rana di Lataste.

Un luogo che merita essere visitato per immergersi nella bellezza della natura.

Questo il programma della giornata:

Ore 10:00 – ritrovo presso la Chiesa di S. Lorenzo Martire, via Vittorio Veneto 24 – Talmassons (UD);

Ore 10:30 – S. Messa. Spiegazione della Chiesa parrocchiale e della sua storia;

Ore 12:30 – Pranzo presso l’Agriturismo Pituello a Talmassons, via Sant’Antonio 49;

Dopo pranzato visita al Mulino Braida e passeggiata tra il verde delle risorgive.

Adesioni

Prenotarsi entro e non oltre domenica 23 aprile 2024

E-mail: pastoralenonudenti@cattedraleudine.it

SMS: 347.5212363 – 347.9161101 – 338.8803564

Naturalmente si possono portare anche amici e conoscenti ed usare la gentilezza di avvertire altri sordi che non ricevono questo messaggio perché non hanno la e-mail o perché non conosciamo il loro indirizzo.

Il programma è disponibile anche presso l’ENS.

Un grazie a tutti, con tanta cordialità.

Don Luciano Nobile

Assistente ecclesiastico

Una proposta per il mese di maggio

Carissimi fedeli,
una bella tradizione che giunge da lontano nel tempo, ci viene incontro col mese di maggio dedicato alla Madonna: la preghiera del S. Rosario. So che ci sono persone che nelle loro case ogni giorno recitano il S. Rosario raccordandosi con radio-Maria oppure con TV2000.

Inoltre c’è la possibilità ogni giorno di pregare insieme il Rosario, sempre raccomandato da tutti i Papi, nella chiesa di S. Giacomo dopo la S. Messa delle ore 10:00 e nell’Oratorio della Purità alle 18:30, prima della S. Messa. Propongo di accogliere la proposta che qui di seguito viene indicata dal Rettore del Seminario di Castellerio: Preghiamo per le vocazioni, perché coloro che vengono chiamati sappiano rispondere con sincerità, entusiasmo e generosità al Signore. Vogliate leggere quanto don Daniele scrive in questa lettera pubblicata domenica scorsa.

Sono contento che il tema di quest’anno per la pastorale delle vocazioni sia “Creare casa”, così ci mettiamo in sintonia con quanto vi ho scritto durante la Quaresima commentando l’atteggiamento di Gesù che entrava nelle case, perché anche la chiesa sia “come Casa”. Su questo tema proseguirò nelle prossime domeniche.

Auguro a tutti una bella domenica

don Luciano Nobile, parroco

Le nostre comunità pregano incessantemente per le vocazioni

“Il Monastero visibile”

Carissimi sacerdoti, religiosi e laici,
nella quarta Domenica di Pasqua, anche chiamata tradizionalmente “Domenica del Buon Pastore”, si celebra da sessantuno anni la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Il tema di quest’anno, proposto dall’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni è “Creare casa”, richiamando il n. 217 dell’Esortazione apostolica “Christus vivit” che Papa Francesco ha dedicato ai giovani nel 2019.
Il Santo Padre nel suo messaggio annuale ci ricorda che questa Giornata è dedicata, in particolare, alla preghiera per invocare dal Padre il dono di sante vocazioni per l’edificazione del suo Regno: «Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!» (Lc 10,2). E la preghiera – lo sappiamo – è fatta più di ascolto che di parole rivolte a Dio.
Il Signore parla al nostro cuore e vuole trovarlo aperto, sincero e generoso. La sua Parola si è fatta carne in Gesù Cristo, il quale ci rivela e ci comunica tutta la volontà del Padre. In quest’anno 2024, dedicato proprio alla preghiera in preparazione al Giubileo, siamo chiamati a riscoprire il dono inestimabile di poter dialogare con il Signore, da cuore a cuore, diventando così pellegrini di speranza”.

(Dal Messaggio di Papa Francesco per la 61ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni 2024).

Come Arcidiocesi di Udine desideriamo lanciare un ulteriore segno attraverso una preghiera corale, che possa contribuire al bene della vita della Chiesa, in particolare per i nostri giovani, perché scoprano qual è il sogno d’amore che Dio ha pensato per loro e possano rispondere con gioia a questa chiamata. Questo è un compito non destinato solo ad alcuni, ma a tutti i cristiani, in quanto comunità riunite nel Suo nome. Probabilmente siete già a conoscenza che da alcuni anni esiste il “Monastero invisibile”, un’iniziativa che coinvolge più di 600 adulti che, nella preghiera personale, desiderano dedicare un po’ di tempo alla preghiera per le vocazioni.

“Il Monastero visibile”

Quest’anno, in questa speciale domenica di preghiera per le vocazioni, lanciamo a livello diocesano una nuova proposta, che abbiamo voluto chiamare “Monastero visibile” (in assonanza con la preghiera personale per le vocazioni del Monastero invisibile): si tratta del desiderio di creare una “mappa” della nostra Arcidiocesi, segnalando tutte le esperienze di preghiera comunitaria – in particolare le ore di Adorazione Eucaristica settimanali, ma anche Veglie di preghiera o Rosari – che si svolgono con regolarità e secondo questa speciale intenzione nelle nostre parrocchie.

Attraverso questa mappatura diocesana – che inizialmente sarà visibile sul sito internet del Seminario1 ma successivamente potrà avere anche degli ulteriori sviluppi cartacei – ciascun fedele potrà conoscere le proposte della propria zona decidendo così di potervi partecipare. La speranza è che in futuro questa mappa susciti nuovi appuntamenti settimanali di preghiera comunitaria su tutto il nostro territorio diocesano.

Inoltre, all’inizio del prossimo anno pastorale, forniremo agli organizzatori dei momenti di preghiera alcuni materiali annuali specifici, come spunto per una comune proposta di preghiera. In questa speciale Giornata desideriamo soltanto lanciare questa proposta, speriamo gradita. Nei prossimi mesi, in vista dell’inizio del nuovo anno pastorale proporremo a tutte le Collaborazioni pastorali un modulo che consentirà di segnalare le varie iniziative già in atto, proponendo anche dei semplici materiali spirituali da poter utilizzare a seconda delle necessità.

La preghiera è luogo originario e vitale per chiedere nuove vocazioni per tutti gli stati di vita – sponsale, religioso, missionario, monastico – e particolarmente quello sacerdotale. Questa nostra preghiera incessante possa divenire fonte di benedizione per tutta la Chiesa che è in Udine.

Ringraziandovi per la cortese attenzione, vi salutiamo fraternamente.

Castellerio, 21 aprile 2024 IV domenica del tempo di Pasqua

Don Daniele Antonello

Maggio è il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna.

Siamo invitati a recitare il S. Rosario nelle nostre famiglie oppure:

Ore 10:30: Chiesa di S. Giacomo (dopo la S. Messa)

Ore 18:0: Oratorio della Purità (prima della S. Messa)

 

MANDI A DUÇ

 

Cari fratelli e sorelle, ho accettato volentieri di celebrare con voi questa eucaristia a conclusione dei miei più di 14 anni di ministero episcopale nella nostra Arcidiocesi di Udine. L’ho accettata con gioia perché quando una Chiesa ricorda un tratto della sua lunga storia è giusto che questo ricordo si trasformi in una eucaristia. vogliamo, cioè, volgere gli occhi e i cuori in alto (diremo fra poco: “in alto i nostri cuori) per offrire a Dio Padre una comunitaria preghiera di lode e di ringraziamento.

Il brano evangelico che abbiamo ascoltato ci assicura che in questo momento non siamo da soli ad innalzare il rendimento di grazie al Padre perché c’è in mezzo a noi Gesù risorto. Egli, racconta Luca, già la sera di Pasqua “in persona stette in mezzo a loro”; si pose stabilmente in mezzo alla comunità dei discepoli con il suo corpo segnato dalle ferite della passione.

Anche in questa celebrazione lui sta in mezzo a noi; è lui il principale protagonista e non il vescovo. Gesù offre il suo sacrificio di lode al Padre che lo ha risuscitato dai morti e noi ci uniamo a lui con il nostro rendimento di grazie per i doni ricevuti dalla sua morte e risurrezione. In questa celebrazione abbiamo dei doni particolari per i quali vogliamo unire le voci e i cuori e cantare un grazie corale a Dio: sono per i frutti buoni, i segni di fede e di carità, che sono sbocciarti e cresciuti nella nostra Chiesa duranti gli anni del mio servizio di vescovo. Per questo tra poco canteremo il solenne inno del “Te Deum laudamus”, “O Dio ti lodiamo”.

Cantare il Te Deum in questa celebrazione ci riempirà il cuore di consolazione e di speranza perché ci invita a riconoscere che la nostra Chiesa non ha solo deludenti debolezze e fatiche ma è ricca anche di doni e di. grazie ricevuti da Gesù con l’opera del suo Santo Spirito. Canteremo con gioia “O Dio noi ti lodiamo” per il cammino di questi anni perché riconosciamo i segni dell’amore fedele di Gesù crocifisso e risorto per la sua Sposa che ha a Udine. Non solo si è stancato di lei a causa delle sue e nostre debolezze infedeltà ma, anzi, ha continuato ad amarla e arricchirla di frutti preziosi di fede, di comunione, di carità.

Possiamo anche aggiungere che Gesù non ha operato da solo per il bene della nostra Chiesa ma ha chiamato anche noi a lavorare nella sua vigna. In questi anni di ministero a Udine ho constatato che molti hanno risposto generosamente alla chiamata a servire la loro Chiesa. Vorrei solo accennare a qualche esempio. Ho incontrato sacerdoti, religiosi e laici animati da una fede viva e da una profonda sete di vivere un rapporto con Gesù; nella visita pastorale ho ascoltato la testimonianza di migliaia di operatori pastorali nei quali lo Spirito Santo ha acceso un forte amore per il Signore e per la loro Chiesa; sono apparsi in mezzo a noi giovani pronti a dire il loro “si” alla chiamata al sacerdozio; l’esempio del buon samaritano è vivo in tanti volontari che si dedicano a chi è più povero e debole. L’elenco potrebbe continuare. Cantiamo, allora, “Te Deum Laudamus” anche per tutti queste persone che chiamerei “collaboratori dello Spirito Santo”. A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: e il vescovo ha fatto qualcosa per la vigna del Signore che gli è stata affidata quasi quindici anni fa? Forse non toccherebbe a me rispondere. Con semplicità, però, confesso che mi hanno colpito in questi giorni varie (e a volte inattese) espressioni di riconoscenza che mi sono sembrate sincere. Se, pur con tutti i miei limiti, qualche opera buona ho fatto per l’amata Chiesa di Udine, ringrazio in questo momento davanti a voi lo Spirito Santo che ho sentito costantemente presente nel mio animo e nella mia mente con tante ispirazioni anche imprevedibili. Ringrazio, poi, i tanti fratelli e sorelle che hanno avuto un ricordo costante nella preghiera per il loro vescovo. Ho la certezza che questa preghiera sia stata un aiuto decisivo per il mio ministero.

Per tutti questi motivi cantiamo allora: “O Dio, noi ti lodiamo” e guardiamo con speranza al futuro della nostra Chiesa.

Concludo con un ultimo pensiero rivolto proprio al mio e nostro futuro. Mi sono chiesto cosa possa significare per me diventare vescovo “emerito” dell’Arcidiocesi di Udine. Ho capito che, anche se non avrò più responsabilità di governo, la Chiesa di Udine resterà comunque la mia Chiesa da amare e da aiutare, pur con una certa distanza fisica. Prometto che lo farò con la preghiera e con l’offerta dei sacrifici. Al mio successore, poi, ho assicurato la mia piena disponibilità ad aiutarlo

come crederà meglio. Quanti, infine. vorranno tenere un rapporto con me saranno fratelli e sorelle bene accolti. Fino al giorno, deciso dal Signore, nel quale desidererei essere riportato in questa cattedrale per riposare in pace accanto ai miei predecessori in attesa della risurrezione finale.

Cjars fradis e sûrs, gracie di cûr pai agns che le providence nus à regalât di vivi insieme e mandi a duç, tal non dal Signôr.

                                                                                                                  + Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo

La Chiesa di Udine accoglie con gioia l’annuncio della nomina del nuovo Arcivescovo, monsignor Riccardo Lamba, da parte della Santa Sede, avvenuto nella mattinata di venerdì 23 febbraio 2024. Questa nomina segue la presentazione della rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi da parte di monsignor Andrea Bruno Mazzocato, accolta con benevolenza da Papa Francesco. La notizia è stata resa pubblica durante un incontro tenutosi a Udine, dove monsignor Mazzocato ha annunciato personalmente la nomina del suo successore, circondato dai suoi collaboratori più stretti.

L’arrivo del nuovo Arcivescovo Lamba nella diocesi è atteso con grande attesa e anticipa un periodo di transizione e di speranza per la comunità cattolica locale. Nonostante la data ufficiale dell’ingresso non sia stata ancora fissata, ci si aspetta che avvenga nella stagione primaverile.

Monsignor Riccardo Lamba, originario di Caracas, in Venezuela, è nato il 30 novembre 1956 da una famiglia di emigrati italiani. Dopo aver completato gli studi in Medicina e Chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nel 1982 e aver ottenuto una specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente, ha abbracciato la vita sacerdotale. È stato ordinato presbitero per la diocesi di Roma il 6 maggio 1989 e ha proseguito i suoi studi presso la Pontificia Università Gregoriana, ottenendo il Baccalaureato in Teologia e la Licenza in Psicologia nel 1991.

Il suo ministero sacerdotale ha visto diverse tappe significative, tra cui l’incarico di assistente del Pontificio Seminario Romano Maggiore e l’assistenza spirituale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha anche servito come parroco in varie parrocchie romane, compresa la Parrocchia di Gesù Divino Lavoratore per sedici anni fino al 2018.

La sua dedizione al servizio ecclesiale lo ha portato a essere nominato vescovo ausiliare della Diocesi di Roma nel 2022, con responsabilità specifiche nel settore Roma est, e a essere delegato per il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. La sua vasta esperienza pastorale e il suo impegno per il bene della Chiesa lo preparano a guidare con fede e amore la comunità di Udine.

 

S. MESSA DI INSEDIAMENTO DOMENICA 5 MAGGIO 2024 ORE 16.00 IN CATTEDRALE

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