1^ Domenica di Avvento

ATTENDIAMO O SIAMO ATTESI?

Carissimi fedeli,

                          inizia il nuovo anno liturgico con il Tempo di Avvento (anno C). Sappiamo che è un tempo di attesa. Attendiamo il Signore. Certamente. E non è una finta. Ma direi che questo avviene in seconda battuta. Prima di tutto è il Signore che attende noi come comunità di fede. E attende ciascuno di noi. Perché ci attende? Perché ci vuole bene, come un fratello. Attende tutti e ciascuno. Attende chi è abituato ad incontrarlo, chi lo cerca con passione sincera, chi fa fatica a trovarlo, chi è malato nel corpo o nello spirito, chi ha sentito il suo richiamo dopo tanto tempo, chi è cieco, chi è sordo, chi zoppica, chi non lo cerca per niente. Il Signore attende sempre e trasalisce di gioia quando il tempo dell’incontro si avvicina e si avvera. Come uno sposo attende con emozione la sposa. Sa che arriva ma finché non la vede arrivare, sente tremare il cuore. Non è fantasia. È il cuore di Dio.

Cosa attende da noi? Ha bisogno di noi come ha avuto bisogno di Maria per poter entrare in questo mondo. Attende che noi, pur increduli, condividiamo il progetto del Padre che Egli è venuto a realizzare: la nostra felicità, la felicità di tutti, il Regno di Dio.

E noi chi attendiamo? Attendiamo Lui, attendiamo che il Figlio di Dio si chini verso di noi e guardi il nostro mondo, le nostre miserie, le genti che soffrono a causa delle guerre, le povertà di ogni tipo, lo spaesamento di tanti giovani lasciati soli alla mercé di ogni vento.

Il Signore Gesù ha preso sul serio le attese di chi incontrava in Palestina durante la sua vita terrena. Però ha invitato tutti a convertire i cuori e a saper attendere non delle cose ma Lui stesso. Si attendeva un re forte che sgominasse il potere di Roma ed invece nasce un bambino, debole, indifeso, che dopo 30 anni di vita sulla terra viene crocifisso. Così ha dato una risposta a tutte le attese di ieri, di oggi e di domani. Diventando uomo, ci ha insegnato a passare attraverso le prove e le attese. L’attesa vera si realizza in una relazione di amore con Lui perché è lì che troviamo la felicità, la realizzazione della vita. “At-tendiamo”, tendiamo verso, andiamo incontro, usciamo dalla nostra situazione, dalla nostra mentalità, dai nostri comportamenti. Ci convertiamo a Lui. E questo richiede impegno, un impegno che si vive con la sua forza che già nel Battesimo abbiamo ricevuto e che ci coinvolge nella costruzione del suo Regno, dove ognuno di noi porta il suo mattone.

Ci saranno utili anche le proposte che presentiamo in Parrocchia: la preghiera, le opere di carità, il coinvolgimento delle nostre famiglie, il volontariato ecc… Sul foglio domenicale potremo trovare delle proposte che ci aiutano a vivere insieme il cammino di Avvento che è la metafora del cammino della vita che corre verso l’incontro definitivo con Dio che sempre viene.

                                                                                        Buon cammino!

                                                                                    Don Luciano Nobile

Canto delle Lodi e dei Vesperi durante l’Avvento

Ogni giorno al mattino e alla sera nell’Oratorio della Purità