26^ Domenica del tempo ordinario
UN CAMMINO SI APRE DAVANTI A NOI
Carissimi,
riprendiamo il nostro cammino pastorale vivendo partecipando alle attività che ci vengono offerte per vivere la vita cristiana con maggiore entusiasmo e fedeltà al Signore. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci incoraggi, ci scuota, ci proponga opportunità per la nostra crescita personale e comunitaria. Lunedì scorso ho incontrato il consiglio pastorale e vari operatori pastorali della nostra parrocchia per riflettere e stilare un programma per questo anno pastorale 2016-17. La vita cristiana ha tre dimensioni importanti:
L’ascolto della Parola di Dio è favorito dalla catechesi per i bambini, i giovani, gli adulti. Sempre è necessario ascoltare il Signore. La sua Parola è parola di vita eterna, è continuo alimento per la nostra vita. Ci illumina, ci conforta, ci sorregge, ci sprona, ci rafforza, ci dona speranza.
La celebrazione dei Sacramenti. La riconciliazione nei momenti di necessità o in occasione della feste liturgiche principali e delle ricorrenze personali o famigliari. È un momento di grazia che ricostruisce o corrobora il nostro rapporto con Dio, comunque è medicina che cura e guarisce le ferite del nostro cuore. Il male commesso innanzitutto fa male a noi stessi e poi a tutta la chiesa. Raccomando la partecipazione all’ Eucaristia che è celebrazione del mistero pasquale di Cristo, nel quale ci ha coinvolti nel giorno del nostro battesimo che è il grande portale della vita cristiana.
L’Eucaristia è un dono di Dio e va testimoniata nella vita. Non dimentico l’Unzione dei malati che dona coraggio nella malattia e nella vecchiaia, è balsamo nella sofferenza e testimonia l’adesione al mistero della croce di Cristo accolta e vissuta nell’amore. E potrei continuare ad illustrare tutti gli altri sacramenti per i quali sono previsti dei percorsi di preparazione perché siano vissuti con fede.
La testimonianza della carità cioè dell’amore di Dio nella nostra vita e nelle nostre relazioni. Un amore testimoniato in famiglia. È il più esigente. Vissuto anche nel mondo del lavoro, con i vicini di casa, i parenti, nella scuola. Ogni realtà è luogo dove l’amore può essere manifestato, ogni stato di vita lo può realizzare in forme concrete. Le possibilità sono numerose, vanno dalle più semplici alle più impegnative. Avremo modo di parlare ancora e di proporre qualche iniziativa di volontariato.
GIOVANI: TESTIMONI NELLA SCUOLA
Vorrei richiamare la testimonianza dei giovani nella scuola. Giovani, non vergognatevi di dire agli amici che voi frequentate gli incontri per la Cresima, che partecipate alla Messa festiva, che vivete la dimensione gratuita del volontariato. Siate forti. Vi esorto a avvalervi dell’ora di religione nella scuola. Vi perdereste un’ora di formazione e di informazione, tanto necessarie nel nostro tempo così complesso e direi confuso. Non solo, ma perderete una occasione per dare testimonianza cristiana davanti ai vostri compagni. Certamente non siete favoriti nella scelta dalle modalità attuali Vi vengono proposte o l’ora di religione o l’ora di studio individuale con assistenza o l’ora di studio individuale senza assistenza oppure l’uscita dalla scuola. Ognuno sceglie. Siete chiamati ad andare contro corrente, manifestando una certa fortezza e convinzione. La testimonianza alle volte costa fatica. È una fatica che vale la pena di assumere responsabilmente. È per la vita.
Ai ragazzi che iniziano gli studi nelle università lontane dalla nostra città o “vanno in Erasmus” e che prima di partire gentilmente mi vengono a salutare, raccomando sempre tre impegni, oltre a non perdere tempo: Preghiera del mattino e della sera, la Messa domenicale, la confessione di tanto in tanto. Devo dire che alle volte ho avuto buoni riscontri. Diversi mi lasciano il numero di cellulare e così posso tenermi ancora in contatto con loro. Devo dire che sono contento di mantenere questa relazione tramite qualche messaggio e penso che possa essere utile anche a loro.
A tutti auguro un buon anno di impegno nella scuola e assicuro la mia preghiera al Signore. Cordialmente.
Don Luciano, parroco