Una piccola esperienza di ospitalità

 

Carissimi fedeli, vi voglio raccontare una storia, non è una fiaba, che riguarda fatti accaduti sotto i nostri occhi.

Anni addietro mi accorsi che in chiesa venivano, sparsi nelle varie celebrazioni, alcuni giovani africani. Conobbi alcuni, in particolare Nathalie, Rodrigue e Simon, quest’ultimo mi chiese di poter servire all’altare. Non ero abituato a sentire una tale proposta da parte un giovane universitario e naturalmente gli diedi il benvenuto. Con l’andar del tempo sorse l’idea di formare un piccolo coro che potesse animare, con canti africani, la liturgia domenicale una volta al mese, alternandosi con gli altri cori che fanno servizio in cattedrale.  Altri giovani, femmine e maschi, si aggregarono in seguito per questo servizio. E così iniziò una attività che, già buona in sé, nascondeva qualche felice sorpresa. L’organo, il tamburo, ecc… le voci, i ritmi, accolti dalla gente inizialmente con qualche meraviglia poi con simpatia, arricchirono la nostra liturgia, sotto la direzione di Rodrigue. I bambini per primi imitavano le movenze dei cantori seguendo il ritmo dei canti. Erano giovani universitari che si radunavano il venerdì sera per provare i canti, concordare la lingua, adattarsi ai vari dialetti. Animati dalla leadership di Nathalie, mi chiesero un ritiro spirituale all’inizio dell’anno pastorale. Ci trovavamo nella chiesa di Godia dove avevamo animato la S. Messa di quella comunità. Io stesso restai sorpreso e con piacere trattai l’argomento richiesto: Il sacramento della penitenza. Avevamo già vissuto due ritiri spirituali con don Michel, sacerdote africano a quel tempo in servizio nella parrocchia di S. Marco-Chiavris.

Ma fu in questo ritiro vissuto a Godia che successe qualcosa di particolare. Uno studente, di nome Dominique del Togo, si avvicinò e mi confidò di sentire una certa attrazione per la vita sacerdotale. Aveva già frequentato il primo anno di ingegneria nella Università di Udine. Lo consigliai di frequentare ancora un anno gli studi, di partecipare alla Messa domenicale, di celebrare il sacramento della confessione, di pregare ogni giorno. Così poteva prendere tempo per discernere circa il suo desiderio. Trascorso un anno, decidemmo insieme che frequentasse un periodo di prova, cioè l’anno propedeutico a Gorizia con altri giovani che erano in ricerca circa la loro vita. Intanto aveva iniziato a vivere con me in canonica. Superati gli esami previsti e col parere favorevole del delegato che l’aveva seguito e mio, ha incontrato l’arcivescovo il quale l’ha ammesso a frequentare il biennio storico-filosofico nel Seminario interdiocesano di Castellerio. Ora ha terminato il biennio ed è stato ammesso al triennio di teologia sempre nel medesimo Seminario. L’anno pastorale e il baccalaureato (primo grado accademico) chiuderanno il curriculum di formazione alla vita sacerdotale. Dopo il biennio è previsto che i seminaristi vengano inviati in un’altra parrocchia per una esperienza pastorale diversa, finalizzata alla loro crescita. Pertanto Dominique, dopo tre anni di convivenza con me in canonica, si è già trasferito presso il Parroco di Pagnacco, dove la comunità lo ha accolto con tanta cordialità domenica scorsa. Oggi ci saluta durante la S. Messa delle 10.30. Noi gli auguriamo di proseguire con entusiasmo il suo cammino di formazione e lo accompagniamo con la nostra preghiera in attesa di poter godere con lui il giorno della sua Ordinazione sacerdotale e di partecipare in cattedrale alla celebrazione di una delle prime sante Messe che presiederà.

Ma non è finita qui la storia. Ho altro da raccontare, pur brevemente, perché è interessante.

Due giovani venendo a cantare mi hanno rivelato che non erano cristiani ed hanno chiesto il battesimo. Dopo la preparazione durata 2 anni, hanno iniziato la vita cristiana. Tre studenti hanno chiesto la Cresima… e vi sono giunti dopo un anno di preparazione. Ora questi giovani si sono laureati, hanno spiccato il volo, hanno trovato lavoro, qui in Friuli, a Palermo, in Spagna… ed il coro si è sciolto ma ha dato i suoi frutti, perché non c’è stato un ricambio dei componenti. Non importa, tutto è funzionale a scopi più alti che il Signore, solo il Signore conosce. Lui conduce la storia ed è sempre a fin di bene. Di Lui ci fidiamo. A noi spetta seminare, qualcuno raccoglierà ciò che noi abbiamo seminato come noi raccogliamo il frutto di una precedente semina.

Sono contento di quanto il Signore ha operato e concludo con una domanda che mi fa riflettere insieme con voi: l’ospitalità fraterna, che sia la strada della missione che il Signore ci affida per generare ancora figli alla chiesa? A ciascuno di voi la risposta.

Cordialmente.                                                                                                                         Mons. Luciano Nobile, parroco.

VENITE AL SIGNORE CON CANTI DI GIOIA

 Carissimi genitori, bambini e giovani,

                   è questo l’invito che mi sale dal cuore mentre mi accingo a scrivervi queste righe, all’inizio di un nuovo anno catechistico. So che non ci siamo allontanati dal Signore e ancor di più sono certo che il Signore non ci ha abbandonati, anzi ci ha accompagnati ovunque noi siamo stati nel periodo estivo, come sempre. Invece non ci siamo visti tra noi. Agli inizi di marzo abbiamo dovuto sospendere gli incontri di catechesi, poi sono giunte le vacanze, adesso ci è caro incontrarci nuovamente.

Devo ringraziare i genitori e i bambini che durante questo tempo mi hanno inviato saluti e auguri, scritto riflessioni, risposto alle domande. I vostri disegni sono ancora esposti in fondo al duomo e tante persone, venendo in chiesa per una preghiera, sostano davanti alle bacheche per guardare, riflettere, apprezzare semplici espressioni che rivelano gioia, preoccupazione, sentimenti o altro. È una ricchezza umana che si manifesta nella sua realtà e con fantasia, illuminata anche dalla fede.

In questa settimana abbiamo iniziato ad incontrarci nuovamente. È stato un po’ faticoso riprendere a causa delle iscrizioni, del patto di responsabilità, la distanza, l’igienizzazione delle mani e degli ambienti, la suddivisione dei gruppi… sono tutte attenzioni che dobbiamo osservare per il bene di tutti. Nonostante questa iniziale fatica, vi invito: Venite al Signore con canti di gioia! Perché?

La comunità cristiana da secoli e secoli custodisce un tesoro che desidera comunicare alle generazioni future, proprio a voi, perché questo tesoro non è una sua proprietà ma è un bene di cui essa gode e desidera far partecipi anche voi tutti. Questo tesoro è la fede in Gesù, morto e risorto, che tutti abbiamo ricevuto nel Battesimo, ma che deve crescere per permeare tutta la nostra vita per produrre frutti buoni con le opere carità, la quale a sua volta attinge la sua forza nella liturgia eucaristica.

Cari genitori, venite al Signore con canti di gioia, perché vi ha fatto dono di questi bambini da educare alla vita cristiana, coadiuvati anche dai catechisti che condividono con voi questa missione. Gesù vi ripete: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite perché di essi è il Regno dei cieli”. La catechesi ai bambini non sia l’ultima preoccupazione ma la prima perché incide positivamente nel cuore, apre solchi nei quali seminare il bene che darà i suoi frutti. Ricordate le promesse fatte pubblicamente nel giorno del battesimo dei vostri figli. Vi siete impegnati ad educarli nell’amore di Dio e del prossimo.

Cari bambini, venite al Signore con canti di gioia perché Gesù si rivela a voi e vi assume come segno del Regno di Dio. Vi aspetta anche alla Messa domenicale per donarvi la sua Parola e la sua luce. La preghiera del mattino e della sera sia l’incontro giornaliero con Gesù. La vostra famiglia e i vostri amici di scuola vi danno l’occasione di vivere l’amore del prossimo. Si cresce insieme nella fede, nella speranza e nella carità.

Cari giovani, venite al Signore con canti di gioia perché il Signore vi prospetta mete importanti, impegnative, è vero, ma che realizzano la vita. La vostra vita è ricca di domande che attendono risposte. Non accontentatevi delle risposte imparate da bambini. Come si cresce in statura ed in età così si cresce nella fede e nella comunione con Gesù. Venti anni fa, ai numerosi giovani radunati a Tor Vergata-Roma per la Giornata Mondiale della Gioventù, il Papa Giovanni Paolo II° rivolgeva con forza e ad alta voce una domanda che vorrei risuonasse oggi anche nei vostri cuori: “Chi cercate? Voi cercate la felicità. La felicità è Cristo Risorto.”

Carissimi tutti, questi tempi di emergenza ci fanno comprendere che siamo in missione, che dobbiamo cercare di stare uniti, di aiutarci vicendevolmente, di sostenerci nella fede. Non abbiamo paura di riprendere a frequentare la chiesa per vivere insieme il momento apice della nostra fede che è l’Eucaristia domenicale.

A tutti lascio questo messaggio, con la speranza che venga raccolto e vissuto. Per questo prego.

Un cordiale saluto a tutti.                                                                                                                                     Il Parroco Don Luciano.

Per le celebrazioni del Centenario della proclamazione della Madonna di Loreto quale “Santa Patrona degli Aeronauti”, la Sacra Effige della Madonna, rappresentata da una statua contenuta in una teca di rovere e benedetta da Papa Francesco, verrà accolta ed esposta alla devozione dei fedeli anche nella nostra Cattedrale.

A bordo di un elicottero dell’Aeronautica Militare è atterrata all’Aeroporto di Rivolto mercoledì 9 settembre. Questo il calendario completo delle celebrazioni:

-Domenica 13 settembre: ore 15.00 Santa Messa presso il Santuario del Monte Lussari;

-Mercoledì 16 settembre: ore 10.30 Santa Messa presso il Duomo di Udine, celebrata  dall’Arcivescovo Mons. Andrea Bruno Mazzocato; ore 18.30 recita del S. Rosario, prima della S. Messa delle ore 19.00;

-Giovedì 17 settembre: venerazione della Sacra Effige presso il Duomo di Udine durante i consueti orari di apertura; ore 18.30 recita del S. Rosario, prima della S. Messa delle ore 19.00;

-Martedì 22 settembre: ore 10.30 Santa Messa presso il Sacrario Militare di Redipuglia.

Per la solennità dell’evento, è stato indetto dal Papa un Anno Giubilare che si protrarrà fino a dicembre 2021 ed è possibile ricevere l’indulgenza plenaria rispettando le condizioni previste: confessione, comunione, recita del Credo e del Padre Nostro e di una preghiera secondo le intenzioni del Papa.

«CATECHISTA LUCE DI VERITÀ»: LA FORMAZIONE AUTUNNALE 2020

Si intitola «Catechista luce di verità – Annunciare Cristo risorto nella cultura odierna» il corso diocesano di formazione che, a partire dal 10 settembre, l’Ufficio di Pastorale Giovanile e L’Ufficio catechistico propongono all’inizio dell’anno pastorale 2020-2021.

L’appuntamento si inserisce all’inizio di un anno pastorale in cui la Chiesa udinese dovrà coniugare la prosecuzione del progetto diocesano delle Collaborazioni Pastorali con un annuncio di fede reso più difficoltoso dall’insorgenza della pandemia.

Il corso sarà diviso in vari momenti, organizzati su base territoriale, in calendario a settembre 2020.

Per maggiori informazioni, calendario e iscrizioni, clicca QUI

Domenica 6 settembre 2020

Ore 16.00 in Cattedrale

ordinazione di due presbiteri:

 

Michele Frappa di Camino al Tagliamento

Christian Machica di Pradamano

 

Si potrà seguire la cerimonia anche  all’esterno, in modalità audio dalla Piazza del Duomo.

IN CATTEDRALE

martedì 13.10.2020 ore 20.30:

confessioni per i cresimandi adulti, genitori, padrini e madrine e breve prova del rito.

sabato 17.10.2020 ore 19.00:

conferimento da parte dell’Arcivescovo del Sacramento della Cresima

 

Il corso di preparazione si è svolto per la quasi totalità per via telematica a causa del lock down. Chi volesse richiamare alla memoria gli argomenti trattati, può farlo accedendo ai video registrati QUI