IN UNA NOTTE COME QUESTA

 

C’è come un vecchio film che continua a girare davanti ai nostri occhi, e non vuole finire. Ci sono carri armati nella neve e nel fango, come sul Fronte russo, nel ’43. E non tanto diversi, a vederli, da allora: il cannone minaccioso, i cingoli sferraglianti come denti che vogliono ingoiare il terreno.

E, i treni? Quei bambini con il viso schiacciato contro i finestrini, in braccio alle madri, le mani tese a salutare un padre che forse non vedranno più? Non sono deportati certo, sono profughi, ma negli occhi sbarrati dei piccoli ucraini non scorgi una simile paura? Treni stracarichi vanno lentamente verso la Polonia. No, non è la Shoah grazie a Dio, ma com’è lugubre questo fuggire, in milioni, infagottati nei cappotti contro il gelo di marzo in Ucraina: abbandonando ogni cosa. Quattordici giorni. E questo maledetto assurdo film non vuole finire. I tg ci angosciano. Cerchi un qualsiasi film già visto, che ti riporti in un mondo normale – per riuscire a dormire. Non puoi escludere nemmeno del tutto quelle apocalittiche realtà che finora andavi a cercare al cinema (tanto poi, fuori, ritrovavi la pace consueta).
«In una notte come questa bisognerebbe solo inginocchiarsi e pregare», scrisse la giovane ebrea Etty Hillesum, vedendo i suoi amici ad Amsterdam salire sui treni. No, non sono gli stessi treni, certo. Ma di nuovo è notte: e forse bisognerebbe solo inginocchiarsi, e pregare.                                Marina Corradi

 

 

GESU’ SALI’ SUL MONTE A PREGARE

 

Carissimi, ai tanti inviti che ci sono stati rivolti alla preghiera, ci sono state risposte entusiaste sia da parte dei giovani che degli adulti, sia a livello personale che comunitario. La preghiera per la pace nel mondo diventa più fervorosa quando si sentono i venti gelidi della guerra e si toccano con mano le conseguenze. Ma ci sono state anche obbiezioni e pareri contrari: “Ma cosa vuol pregare, non serve a niente!” E’ facile parlare della preghiera, più difficile è pregare; è più facile parlare di Dio che parlare a Dio. La preghiera è un incontro con Dio stesso, in qualsiasi momento della giornata, Dio è sempre disponibile all’incontro. Abbiamo sempre poco tempo per Lui. Abbiamo sempre altro da fare. Così facciamo fatica non solo a pregare ma anche a comprendere il senso della preghiera nella vita.

Perché pregare? Perché siamo figli di Dio. I figli dialogano con il Padre, ascoltano e interpellano il Padre. Ma cosa ci dà la preghiera? Ci dona lo Spirito Santo. Dio ci dona cioè sé stesso, il suo amore, la sua forza per attraversare le prove della vita, la sua presenza che illumina, il suo sguardo che aiuta a considerare gli altri come fratelli, la sua Parola che incoraggia. E’ questa Parola che ci accompagna sempre nella vita e che illumina la nostra strada. Qualora ci fidassimo soltanto delle nostre forze, il legame con Dio si allenterebbe. La sua Parola porta speranza, consola ed anche rimprovera affinché ricordiamo il suo amore ed i suoi comandi, per la nostra felicità. La Parola accolta nel cuore con fede trasfigura la nostra esistenza.

Carissimi, vi invito ad intensificare la preghiera in questa Quaresima. Oltre alla preghiera personale ci sono altre occasioni che vi richiamo: L’ascolto della Parola di Dio al giovedì nell’Oratorio della Purità alle ore 18.00, la Via Crucis il venerdì, la fedeltà alla Messa domenicale, le opere comunitarie di carità sono preghiera o espressioni della nostra fede in Gesù.

In particolare mi rivolgo ai genitori dei bambini: Abbiate il coraggio e l’umiltà di pregare insieme in famiglia, di testimoniare che anche gli adulti e soprattutto gli adulti sentono la necessità di dialogare con Dio. Buon cammino di Quaresima.

Cordialmente.                                                                                                                                                                          Il Parroco don Luciano Nobile

 

PUNTO DI RACCOLTA AL CITTA’ FIERA

Dove? Piano terra dell’area blu.

Chi gestisce? L’Associazione culturale Ucraina – Friuli.

Quando? Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 20.30.

Cosa è possibile portare?

  • Medicinali per uso ospedaliero (bende, garze, antidolorifici, antibiotici e lacci emostatici).

  • Alimentari a lunga scadenza (pasta, riso, biscotti).

Raccomandazione: Consegnare i prodotti all’interno di scatole e divisi per tipologia per facilitare il lavoro dei volontari.

Chi consultare? Sito dell’Associazione: www.ucraina-friuli.it oppure tel. 351 964 4976

 

Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti.

Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti.

Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia.

Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza; fai cessare questa guerra, minaccia per le tue creature, in cielo, in terra ed in mare.

In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro tempo giorni di pace.

Mai più la guerra. Amen.                                                                                                                                        (San Giovanni Paolo II)

 

 

PREGHIERA A MARIA REGINA DELLA PACE

O Maria, Regina della pace, soffiano nuovamente venti di guerra che rischiano di far scorrere fiumi di sangue nella nostra Europa. Due terribili guerre mondiali hanno sconvolto l’Europa, ma non abbiamo imparato la lezione: il ricorso assurdo alle armi ancora tiene campo in Europa.

Regina della Pace, intercedi per noi affinché la Misericordia di Dio mandi in frantumi l’orgoglio che contrappone i popoli e muove le decisioni degli stolti capi delle Nazioni. Non siamo degni di essere ascoltati perché Dio ci ha dato tanta energia e noi l’abbiamo trasformata in bombe.

Addirittura, abbiamo arsenali pieni di bombe atomiche!

Tutto questo denaro poteva essere impiegato per costruire scuole, ospedali e strade e per aiutare i popoli del terzo mondo. Regina della pace, invoca tu per noi il dono della Pace! Non la meritiamo ma il tuo Cuore Immacolato accolga la voce di tutti coloro che soffrono le conseguenze della guerra appena iniziata che potrebbe diventare una vera catastrofe. Ci impegniamo a santificare le nostre famiglie e a moltiplicare gesti di perdono e di pace per controbilanciare il peso dell’odio e dell’orgoglio che fa nascere le guerre. Regina della pace. Prega per noi.

(Mons. Angelo Comastri)

 

Ogni venerdì:

Ore 17.00 nella Chiesa di S. Giacomo.

Ore 18.30 nella Chiesa della Purità.

Animatori i vari gruppi presenti in parrocchia: 11 marzo: Lettori; 18 marzo: Ministri della Comunione Eucaristica; 1° aprile: Catechisti, genitori e bambini; 8 aprile: cresimandi e cresimati.

 

Un aiuto all’Ucraina.

La Caritas diocesana ha proposto di vivere un gesto di fraternità, accanto a quello della preghiera e del digiuno per la pace proposto da Papa Francesco. Si è costituito un fondo che sarà utilizzato, in rete con Caritas italiana ed europea, in favore della Caritas ucraina. Sarà questa ultima che aiuterà la gente e i poveri presenti sul suo territorio. L’equivalente della spesa di un pranzo o come meglio si crede, potrà essere devoluto alla Caritas diocesana per questa finalità, tramite la Parrocchia.

 

Un sostegno al progetto “Do Kyaung”.

di Padre Livio Maggi, missionario del PIME originario di Teor, per l’avvio di una scuola primaria per bambini e ragazzi sfollati nella città di Taunggyl in Myanmar. (Birmania). Al progetto è stato dato il titolo “Do Kyaung” che significa “la nostra scuola”, nome scelto direttamente dai bambini che saranno beneficiari della nostra attenzione di fraternità.
La scuola è stata avviata durante il mese di febbraio e accoglie già 189 studenti.

 

Coloro che desiderano partecipare a queste iniziative di solidarietà, possono lasciare la loro offerta nella cassetta in fondo alla chiesa:

UN PANE PER AMOR DI DIO.

 

Da domenica 13 a giovedì 17 marzo

Tema: “Gesù edifica la sua chiesa”.

Ore 18.00: Chiesa di Gesù Buon Pastore – Via Riccardo Di Giusto.

Ore 20.30: Chiesa di S. Pio X – Via Mistruzzi.

Animatori: D. Daniele Antonello, D. Marcin Gazzetta, D. Daniele Morettin, D. Michele Frappa.

 

IN CAMMINO VERSO LA GLORIA DEL SIGNORE

 

“Fratelli carissimi, la Gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno. Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza. Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocefisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua.” Questo è l’annuncio che abbiamo ascoltato nel giorno dell’Epifania, una formula antica che proclama la solennità di quel cammino di fede che ha nella Pasqua la sua meta.

Il tempo della Quaresima, che comincia oggi, ci dona la possibilità di riorientare i nostri passi sulle orme di Gesù Cristo, per vivere degnamente il grande Mistero della Resurrezione. La CEI, per aiutarci a comprendere meglio il senso di questo periodo privilegiato, ci invita allora a meditare sul versetto scritto da Paolo nella lettera ai Galati “nella pienezza del tempo” (Galati 4,4). Siamo noi, con i nostri propositi di conversione, a dover rendere pieno e opportuno non solo questo momento che ci è offerto, ma anche ogni altro istante della nostra vita, vivendo e stando sempre nel mondo come persone già risorte con Cristo.

Il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima ci propone la pagina misteriosa delle “tentazioni”. I tanti “no” pronunciati da Gesù ci ricordano che non potremmo mai dire il nostro “sì” al Vangelo senza riflettere sulle personali tentazioni che la nostra vita ogni giorno ci mette di fronte: la tentazione di possedere più di quanto ci serva, di sentirci invincibili, di crederci più meritevoli degli altri per le nostre azioni. Seguire il Signore in questa sua parola e in questo esempio è difficile, ma è ciò che la Quaresima ci invita a fare nella quotidianità: superare gli egoismi, i rancori e non cedere alle lusinghe del nostro orgoglio, genererà i frutti più preziosi per vivere una vera festa di Pasqua in Gesù Cristo. (V. L.)

 

Ogni domenica in Cattedrale: Ore 17.00 

Canto dei Vesperi con catechesi dell’Arcivescovo sulla conversione.

Ogni giovedì presso l’Oratorio della Purità: Ore 18.00 

Leggiamo insieme il Vangelo di Luca, con la guida di don Federico Grosso, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze religiose in Udine.

Un approccio narrativo-letterario ad alcuni testi del vangelo di Luca

La syncrisis del vangelo delle origini (Lc 1,1-2.52)

Il buon samaritano (Lc 10,25-37) – Marta e Maria (Lc 10,38-42)

Il padre misericordioso e i suoi due figli (Lc 15,11-32)

Zaccheo (Lc 19,1-10)

Crocifissione e morte (Lc 23,33-49)

I due discepoli di Emmaus (Lc 24,13-33)

 

INIZIA IL TEMPO DI QUARESIMA

2 MARZO – MERCOLEDI’ DELLE CENERI

 

È giornata di digiuno ed astinenza. Ci viene donato un tempo per:

Riposizionare il nostro cuore: Il profeta Gioele ci invita a ”lacerare il cuore non le vesti”. Ci sprona ad entrare nel nostro intimo, per esaminare i nostri desideri e così allineare il nostro cuore con quello del Signore.

Riordinare la mente: Questo è il tempo per ritornare a Dio, anche con tutta la mente. Siamo invitati a rinnovarci nei pensieri e nei progetti, per vivere e testimoniare i valori che confessiamo.

Riorganizzare la vita: I punti di appoggio sono l’elemosina, la preghiera ed il digiuno. Attenzione però al pericolo dell’ipocrisia e della ostentazione che danneggiano il desiderio di fare il bene.

Sante Messe con l’imposizione delle ceneri

Cattedrale: Ore 7.30 – 16.30 Ore 19.00. Celebra l’Arcivescovo. Canta la Cappella Musicale.

Chiesa di S. Giacomo: Ore 10.00



CAMMINO SINODALE

Incontrare – ascoltare – discernere

 

Carissimi fedeli,

riprendo il discorso iniziato domenica circa il cammino della chiesa, di cui prendiamo maggiormente coscienza anche perché sollecitati da Papa Francesco che ha dato un indirizzo con tre semplici verbi: Incontrare – ascoltare – discernere.

Ma prima voglio richiamare gli atteggiamenti con cui procedere nel cammino accogliendo le sfide della storia. Umiltà: per riconoscere i pregi e l’esperienza spirituale di ognuno. Mitezza: per sapersi rapportare con tutti specialmente con i più fragili. Misericordia: per far conoscere la bontà del cuore di Dio. Capacità di sopportare: per condividere i pesi altrui. Impegno concreto: per mantenere la concordia e la pace al fine di instaurare relazioni interpersonali fondate sulla capacità di riconciliazione. Ed ora sentiamo cosa ci dica il Papa. Non fa giri di parole, il Papa è immediato, va al cuore, con arguzia ed intelligenza perché conosce il cuore degli uomini.

INCONTRARE

“La Chiesa tutta è chiamata a fare i conti con il peso di una cultura impregnata di clericalismo, che eredita dalla sua storia, e di forme di esercizio dell’autorità su cui innestano i diversi tipi di abuso (di potere, economici, di coscienza, sessuali). E’ impensabile ‘una conversione dell’agire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dio’ (Francesco, Lettera al Popolo di Dio – 20 agosto 2018 – proemio)”. È una mentalità da cambiare. È necessario del tempo.

Ma dice il proverbio: “Chi ha tempo non aspetti tempo”. Bisogna iniziare subito, se vogliamo dare luce alla nostra fede, se vogliamo rileggere il Vangelo per renderlo attuale, viverlo ed annunciarlo. Se restiamo chiusi nelle nostre chiese, impauriti o annacquati, certamente non siamo sale e luce. Il Papa ci invita ad “uscire” per incontrare chi pensa diversamente, chi agisce diversamente, chi propone strade diverse nel cammino della vita. “La rigidità, la più ostinata nemica del discernimento”. “Uscire dalla comoda presunzione del già saputo, mettersi in movimento, andare a vedere, stare con le persone, ascoltarle, raccogliere le suggestioni della realtà che sempre ci sono” (dal messaggio di papa Francesco per la Giornata delle Comunicazioni 2020).

ASCOLTARE

È importante andare incontro a tutti, credenti e non credenti, camminare insieme con loro, entrare nelle loro case,” nessun essere umano è indegno agli occhi di Dio”. In questi due anni, e non solo, abbiamo il tempo per “far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani…” (papa Francesco, Discorso all’inizio del Sinodo dedicato ai giovani – 3 ottobre 2018). Per ascoltare è necessario abbandonare pregiudizi, ignoranza, condanne, rigidità. Occorre la pazienza del dialogo.

DISCERNERE

Mettiamoci a discernere, a cercare chi è in cammino per altre strade, si avvia ad altri lidi. È una conversione per noi. Certamente siamo invitati a parlare con coraggio, schiettezza e franchezza per costruire, non per condannare e demolire. La secolarizzazione tocca anche le nostre comunità. C’è un allontanamento dalla vita della Chiesa. Stiamo vivendo un tempo difficile. Va forse ripensata l’immagine della Chiesa perché abbia i tratti della freschezza, della comprensibilità, dell’affabilità, che dica veramente qualcosa alla vita della gente? Dobbiamo lasciarci interrogare dalla crisi, come avvenuto durante la pandemia, ma anche dalle difficoltà che la gente incontra. Cercare nuove forme di contatto e di relazione con la gente. Far sentire la vicinanza della Chiesa alla vita, alla sofferenza delle persone. Questa è stata una esperienza molto positiva, riscontrata in molte realtà. Veramente la Chiesa ha saputo essere vicino alla gente. Dobbiamo avere il coraggio di cercare strade nuove, di metterci in cammino, di interrogarci e di lasciarci interrogare, con coraggio, dalla realtà, da quello che accade. E’ sempre tempo fecondo quello che si vive durante le crisi perché si è interrogati in maniera radicale.

Carissimi, fedeli, vorrei farvi una domanda: Quale chiesa sogniate voi? Io lo confesso, ho una simpatia per la chiesa fatta di gente comune, ordinaria, popolare. Ma quale chiesa è nel sogno di Dio?

Lascio aperta questa domanda, perché ognuno possa riflettere e rispondere. Lo Spirito Santo suggerisce, aiuta a discernere ed è fonte di comunione.

Un cordiale saluto con l’augurio di ogni bene, “sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore”.                         Mons. Luciano Nobile. Parroco.