DOMENICA 18 DICEMBRE 

NELL’ORATORIO DELLA PURITA’ – PIAZZA DUOMO – UDINE

 

è stato presentato il libro

“BUENAS TARDES”

di Mons. Luciano Nobile

 

È il racconto della sua esperienza pastorale vissuta lungo il

“Cammino Primitivo”

percorso a piedi da Oviedo fino al Santuario di Santiago de Compostela.

 

Le copie sono state distribuite gratuitamente in Cattedrale. Le offerte libere raccolte in 5.000 € sono state versate alla Segreteria della Santa Sede a beneficio della popolazione dell’Ucraina.

 

 

Preghiera in famiglia verso il Natale

 

Papà: Dal Vangelo secondo Matteo (11, 4-5).

Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo».

Mamma: Giovanni il Battista aveva annunciato uno che avrebbe separato i buoni dai cattivi e avrebbe punito questi ultimi col fuoco. Quando dal carcere sente dire che Gesù semina felicità, si domanda: «È lui quello che deve venire? Oppure bisogna aspettarne un altro?». La risposta di Gesù è molto chiara. Grazie a Gesù, quello che gli uomini aspettavano da tanto tempo comincia a realizzarsi: pace, perdono, guarigione, condivisione, felicità per sempre. È questa la Buona novella che è Gesù.

Bambino/a: La terza candela sarà la luce del mio perdono, accordato ogni giorno come una mano tesa, perché tu, Signore, fai scomparire tutte le offese degli esseri umani.

Si accende la terza candela della corona dell’Avvento.

Bambino/a: Eccoci davanti a te, Signore della luce, perché crediamo che insieme a te potremo far crollare tutto ciò che ostacola la tua luce. Insieme a te, Signore della luce, avremo la gioia di accogliere la Buona novella, di essere attenti agli altri, di perdonare, di condividere e di parlarti nella preghiera. Allora si potrà vedere che crediamo in te, allora si potrà vedere la tua luce attraverso la nostra vita e saremo veramente testimoni della tua luce!

Papà: Sii benedetto, Signore nostro Dio, per la luce che fai nascere nei nostri cuori. Sii benedetto per la gioia di questo Natale e per l’amore che continui a donarci.

Mamma: Non spegnete lo Spirito! Talvolta c’è qualcosa che si accende dentro di me. Una piccola scintilla, che potrebbe diventare un fuoco. Lo Spirito è presente in una stretta di mano silenziosa, in una pacca sulla spalla, in un abbraccio di consolazione. Non spegnete lo Spirito, questa scintilla può diventare un fuoco.

Tutti insieme: Padre nostro che sei nei cieli….

Tutti: Il Signore ci benedica e ci accompagni, lui che è Padre, Figlio e Spirito Santo.

 

 

CANDELA DELLA TERZA DOMENICA

 

Questa terza fiamma illumini il nostro cammino verso il Natale!

E’ la fiamma della gioia che offriamo e che riceviamo: la gioia di un sorriso che offro ad un amico, la gioia di un saluto ad una persona cara e alla persona che incontro sulle scale. E’ la gioia che ricevo da chi mi vuol bene, mi aiuta e mi perdona.

Diciamo insieme: Vieni, Signore Gesù, tu sei la luce del mondo

 

Giovedì 15 inizia la Novena di Natale col canto del Missus:

Chiesa di S. Giacomo dopo la S. Messa delle ore 10.00.

Oratorio della Purità dopo la S. Messa delle ore 19.00.

 

 

 

 

 

Cari Fratelli e care Sorelle, 

…“Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra. Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore”. (Isaia 2,4-5)

Dopo tanti secoli, ci ritroviamo ancora davanti a nazioni che alzano armi – ahimè, ancora più micidiali – contro altre nazioni, con uomini addestrati alla guerra.

Il tempo dell’Avvento, che abbiamo iniziato, ci invita, però, a non lasciarci avvolgere da un diffuso clima di pessimismo e di rassegnazione, considerato che le parole di speranza scritte da Isaia si sono realizzate. L’Inviato di Dio che il profeta annunciava è realmente venuto in mezzo a noi. È Gesù, l’Emmanuele (il “Dio con noi”), nato dalla Vergine Maria. Da Betlemme dove è nato e da Gerusalemme dove è morto in croce ed è risorto, Egli ha rivelato una legge nuova che gli uomini avevano dimenticato: la legge dell’amore. Questa è l’unica legge che può illuminare le menti offuscate da interessi egoistici e purificare i cuori induriti in smanie di potere e di possesso. Può risvegliare in noi la coscienza che, come non si stanca di ripetere Papa Francesco, le armi e la violenza non risolvono alcun problema e sono solo e sempre male. Solamente l’amore che Gesù ha vissuto e insegnato può convincere a non investire capitali nell’industria e nel commercio delle armi per destinarli in attività che possono assicurare una vita dignitosa a tutti, iniziando dai più poveri.

Alla vittoria della legge nuova dell’amore su quella diabolica dell’odio, del possesso e del potere ognuno di noi può e deve contribuire. Forse possiamo avere l’impressione di riuscire a fare poco, eppure tante piccole fiammelle messe assieme creano un incendio, l’incendio dell’amore.

Vi invito perciò, cari Fratelli e care Sorelle, a valorizzare questo tempo di Avvento per accogliere Gesù e la sua legge dell’amore; per imparare non l’arte della violenza e della guerra ma quella della solidarietà, della compassione e del perdono. A cominciare dalle nostre relazioni interpersonali.

Accompagniamo verso Gesù anche i nostri bambini e i nostri ragazzi, appassionandoli ai simboli tradizionali dell’Avvento e del Natale. Crescano con il gusto di trasformare «le spade in aratri e le lance in falci». Come ci invita Isaia «camminiamo tutti nella luce del Signore».

                                                                                                                                                                                +Andrea Bruno Mazzocato

 

 

 

ACCENSIONE DELLA SECONDA CANDELA DI AVVENTO

 

Questa seconda fiamma illumini il nostro cammino verso il Natale!

È la fiamma del mio impegno a volgere lo sguardo verso Gesù,

a togliere dalla mia strada tutto ciò che mi impedisce di accoglierlo e di seguirlo.

 

Ripetiamo tutti insieme:

Vieni, Signore Gesù, Tu sei la Luce del mondo!

 

“Dai loro frutti li riconoscerete”

 

Ragazzo/a

Tu lo sai bene, Signore, ci sono delle cose che non vedo o che forse non voglio vedere. Cose semplici, di tutti i giorni. Non ho più tempo, non trovo più il tempo per fermarmi, per mettermi in ascolto dell’altro, di chi mi è vicino. Signore, non ho più il tempo di vedere gli altri. Quando troverò il tempo di incontrarti? Eppure tu sei vicino!

Papà

Eccoci riuniti di nuovo, Signore, dopo una settimana di lavoro e di scuola. Questo momento per noi è prezioso, perché il nostro ritrovarci manifesta l’amore che proviamo gli uni per gli altri, ma anche il desiderio di accoglierti nella nostra vita.

Mamma

Il tempo dell’attesa non è tempo di inattività. Anzi, è un tempo che ci è offerto perché facciamo fruttificare i talenti che Dio ci ha affidati. Oggi noi ci prepariamo a ricevere qualcuno a cui vogliamo tanto bene. L’atteso è un bambino, che è il Figlio di Dio. Viviamo bene questo incontro, che è vicino. Prepariamoci nel più profondo di noi stessi per essere trasformati nella nostra vita, nei comportamenti e nel cuore.

 

Sulla corona di Avvento la prima candela è accesa. Un vaso, possibilmente trasparente, senz’acqua, con accanto un ramo nudo, è collocato accanto alla corona.

Ragazzo/a

«Dice il Signore Dio: sarò come rugiada per Israele». «Fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano». «Si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’olivo». «Venite a sedervi alla mia ombra, dice il Signore Dio». «Faremo crescere il frumento». «Coltiveremo vigne il cui vino sarà rinomato in tutto il paese».

 

Tutti si avvicinano all’albero di Natale, per appendere palline colorate o frutti disegnati.

Mamma

In questi giorni è un rito addobbare l’albero di Natale, simbolo dell’albero della Vita che porta frutti magnifici. Oggi ognuno di noi appenderà a un ramo di quest’albero un frutto o una pallina colorata, segno del nostro impegno in preparazione a questo Natale.

 

Durante questo gesto, i bambini presenti a turno leggono:

 – Vieni, Signore, accendi in mezzo a noi la luce della tua presenza. – Vieni, Signore, rischiara la nostra vita con la gioia della tua grazia.

– Vieni, Signore, fa’ brillare in mezzo a noi la tua promessa di pace e di giustizia per tutti gli uomini. – Vieni, Signore, illumina la nostra vita con la bellezza dell’amore, ricevuto e offerto.

Ragazzo/a

(Os 14, 6-9) Gesù, tu hai spezzato il pane alla folla affamata e ci hai insegnato che il pane basta per tutti se siamo disposti a condividerlo con chi ne ha bisogno. Gesù, tu hai invitato ognuno di noi a essere un albero che porta frutti di bontà per la felicità del prossimo. Che questo ramo ci ricordi che ognuno di noi è chiamato a portare frutto, a compiere gesti di solidarietà e di accoglienza.

 

A questo punto si può accendere la seconda candela della corona dell’Avvento.

Ragazzo/a

La seconda candela sarà la luce della mia preghiera rivolta a te, ogni giorno, come uno sguardo di amore, perché tu, Signore, parli ad ognuno di noi nel profondo dell’animo.

Papà

Il Signore, che ama abitare tra gli uomini, ci venga incontro ogni giorno. Rimanga in mezzo a noi come una luce che ci illumina. Così potremo inventare percorsi di bontà e di pace.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen.

 

Carissimi, oggi inizia il tempo di Avvento e mi è gradito invitare tutti alla preghiera in famiglia con le persone che vivono con noi. La nostra fede ha bisogno di respiro nell’incontro col Signore e nella testimonianza della vita. Questo respiro è la preghiera, l’incontro ed il dialogo con Dio. Piccoli e grandi ci sosteniamo a vicenda nella fede. So che c’è un certo pudore nel manifestare i nostri sentimenti religiosi a chi vive insieme con noi ma la preghiera giova alla unità famigliare e la famiglia può diventare una scuola di preghiera che ci conduce a Dio.

Perché non trovarsi al sabato sera o alla domenica in famiglia per pregare insieme?

La preghiera, preparata bene e vissuta insieme, è la garanzia che Gesù è in mezzo a noi e dona il suo amore. So che vari dissidi, piccoli o grandi in famiglia, si risolvono con l’aiuto del Signore, invocato ed accolto. Mi rivolgo in particolare ai genitori: fate un atto di coraggio per rompere la crosta iniziale, poi la pace entra nei cuori e i vostri figli ricorderanno sempre che avete insegnato loro a incontrare Dio. È il più bel regalo che fate loro nella vita. Buon cammino verso il Natale di Gesù.                                                                                      Don Luciano, parroco

 

 

 

ACCENSIONE DELLA PRIMA CANDELA DI AVVENTO

 

Questa prima candela, Signore, è la luce della speranza che tu accendi nel cuore di ciascuno di noi.

Tu ci ridesti e ci chiedi di tenere gli occhi aperti perché tu ci visiti ogni giorno.

Vieni, Signore Gesù, Tu sei la luce del mondo!

 

Vigilate! State svegli!

 Ragazzo/a

Signore Gesù, tu sei colui che viene. E dove tu arrivi, uomini e donne sono trasformati, colmati di fede, di amore e di speranza. Noi ti preghiamo: vieni anche da noi!

Mamma

Siamo qui riuniti per entrare insieme nel tempo di Avvento, per prepararci al Natale, ma anche per essere pronti ad accogliere meglio, ogni giorno, Gesù, il Signore che viene.

Papà

La corona di Avvento, con le sue quattro luci, sarà il segno visibile del nostro cammino verso il Natale. Attorno a noi vediamo già i segni della preparazione del Natale. Credenti o no, stiamo per vivere questo periodo dell’anno come un tempo di speranza: il mondo è capace di bontà e di fraternità. Attraverso Gesù, Dio bussa alla porta del cuore dell’uomo. Accogliamo il Signore che domanda di entrare nella nostra vita.

(Se possibile, a questo punto un ragazzo porta la corona dell’Avvento oppure quattro belle candele ancora spente e le dispone al centro di una composizione fatta di rami di abete e di palline natalizie).

Insieme

Signore, siamo impazienti di festeggiare il Natale! Aiutaci a preparare il nostro cuore. Insegnaci ad agire a modo tuo. Allora, quando arriverà Natale, ti presenteremo come regalo tutto ciò che di bello e di buono avremo fatto durante l’Avvento.

Mamma

Ascoltiamo la parola di Dio: Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (13,11-12)

Fratelli, è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

(Un momento di silenzio in cui ognuno dei presenti sceglie un impegno personale per la prima settimana di Avvento).

 

Lettore 1

Sono potenti le tenebre e hanno numerosi alleati: la violenza di chi vuol vincere a qualsiasi costo, il rifiuto di parlare per mettersi d’accordo, lo sfruttamento del prossimo per essere sempre serviti, Abbiamo bisogno di una luce, per crede[1]re che non siamo abbandonati a noi stessi e per riconoscere le tracce che Dio ci offre.

Lettore 2

Abbiamo bisogno di luce, ma la luce è già venuta ed è in mezzo a noi! È Gesù Cristo questa luce che ha brillato in mezzo alle tenebre del mondo. Ecco la ragione del Natale! Con la sua nascita Gesù ha portato la luce di Dio nella nostra storia e ha offerto a ognuno di noi la splendida possibilità di abbandonare per sempre le tenebre e di diventare i figli della luce.

Bambino/a

Accendiamo la prima candela dell’Avvento, perché la sua fiamma scacci la pigrizia e la stanchezza, per[1]ché la sua luce ci tenga svegli lungo il cammino verso il Na[1]tale. Mentre si accende la prima candela, tutti insieme diciamo:

 L’Avvento è il tempo della luce di Dio che rischiara i no[1]stri cuori.

Bambino/a

Gesù viene, ma non può entrare nella nostra vita se ci dimentichiamo di accendere la luce del nostro cuore.

Bambino/a

Gesù viene, ma non può abitare in mezzo a noi se non gli facciamo posto.

Bambino/a

La prima candela sarà la luce del mio sorriso offerto a tutti, ogni giorno, come un regalo, perché tu, Signore, vieni per la gioia di tutti!

Papà

Dio ci benedica tutti e le tenebre non invadano mai la nostra vita. Arda dentro di noi la speranza, come un fuoco, da tenere sempre acceso. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen

ACCENSIONE DELLA PRIMA CANDELA DI AVVENTO

Questa prima candela, Signore, è la luce della speranza che tu accendi nel cuore di ciascuno di noi. Tu ci ridesti e ci chiedi di tenere gli occhi aperti perché tu ci visiti ogni giorno.

Vieni, Signore Gesù, Tu sei la luce del mondo!

 

SOLENNITA’ DI GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

 

IL NOSTRO SEMINARIO DI CASTELLERIO

Sono 28 i seminaristi che vivono e studiano al Seminario interdiocesano di Castellerio di Pagnacco, afferenti alle tre Diocesi di Gorizia (4 seminaristi), Trieste (6 seminaristi) e Udine (18 seminaristi). 19 sono italiani, mentre 6 seminaristi sono equamente divisi tra Ghana, Nigeria e Sri Lanka. A Castellerio studiano anche un giovane colombiano, un togolese e un croato. Sono ben 7, quindi, le nazionalità rappresentate.

Nuovo Rettore: don Daniele Antonello (diocesi di Udine). Vicerettore: don Paolo Greatti (diocesi di Udine). Nuovo Padre spirituale: don Antonio Bortuzzo (diocesi di Trieste).

La Giornata del Seminario viene celebrata in tutte le Parrocchie dell’Arcidiocesi di Udine domenica 20 novembre, nella solennità di Cristo Re. Contestualmente, peraltro, la Chiesa universale celebra la Giornata mondiale della Gioventù diocesana: due occorrenze che si intrecciano in modo fecondo e significativo.

 

Come possiamo dimostrare la nostra stima e l’amore verso il nostro Seminario?

Con la preghiera: “Monastero invisibile” è una iniziativa, lanciata dal Papa Giovanni Paoli II, che tutti possono accogliere. Mezz’ora, un’ora di tempo dedicata alla preghiera, in solitudine o con altre persone, partecipando alla S. Messa o all’ Adorazione Eucaristica o al S. Rosario. Come aderire? Consulta il sito Web del seminario, oppure ritira il dépliant alle bacheche in fondo al duomo oppure chiedi al parroco.

Con l’adozione di un seminarista: Chi si sente di sostenere concretamente un seminarista, voglia prendere contatto col retore don Daniele Antonello. (347 914 8446).

Ci sono ancora giovani che si interrogano sulla propria vita? Sì.

A questi viene offerta una possibilità, un percorso che potrà sbocciare su strade diverse ma sempre nell’ambito della chiesa come disponibilità a vivere una vita di servizio nell’amore di Dio e del prossimo. Occorre un discernimento che avviene nel tempo, nella riflessione e nella preghiera con l’aiuto di un sacerdote. È un percorso per adolescenti e giovani alla ricerca della propria vocazione.

Rivolgersi al parroco o a don Daniele Antonello (347 914 8446).

 

 

PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

 

O Gesù, divino Pastore, che hai chiamato gli apostoli per farne pescatori di uomini, attrai a te cuori ardenti e generosi di giovani, per renderli tuoi discepoli e tuoi ministri. Tu, o Signore, sempre vivo ad intercedere per noi, dischiudi gli orizzonti del mondo intero, ove la silenziosa e sofferta supplica di tanti fratelli e sorelle chiede luce di fede e benedizione di speranza. Rispondendo alla tua chiamata, posano essere sale della terra e luce del mondo, per annunciare la vita buona del Vangelo. Estendi, o Signore, la tua amorosa chiamata a tanti cuori disponibili e generosi: infondi in loro il desiderio della perfezione evangelica e la dedizione al servizio della chiesa e dei fratelli. Amen.

 

DUE INCONTRI APERTI A TUTTI

QUALE CHIESA PER IL FUTURO?  QUALE FUTURO PER LA CHIESA?

 

SALA MADRASSI – VIA GEMONA, 66 ORE 18.00

 

VENERDI 25 NOVEMBRE: LA CHESA, TUTTI FRATELLI.

Intervento di don Gianfranco Calabrese, teologo e vicario episcopale della Diocesi di Genova. Docente di ecclesiologia e di catechetica generale presso la facoltà teologica dell’Italia settentrionale.

MERCOLEDI 30 NOVEMBRE: LA LUNGA STRADA DELLA SINODALITA’.

Riflessioni proposta da Paul M. Zulehner, professore emerito di teologia pastorale presso l’Università di Vienna.