“Laetare”

IL PADRE MISERICORDIOSO

Signore Gesù, dove troviamo tra noi / un Padre come quello della parabola? / Sì, perché si tratta di una persona / decisamente strana e eccessiva.

Potrebbe mettere il proprio figlio minore / a quello che stabilisce la legge / Ed invece divide il patrimonio.

Potrebbe, quando ritorna, aspettarlo sull’uscio di casa / e fargli patire l’umiliazione / di ritornare in quello stato. / E invece gli corre incontro / e d’un colpo solo lo ristabilisce / nella condizione e nei privilegi/ di cui godeva prima di andarsene.

Poteva riammetterlo alla sua tavola, / ma fargli pesare tutto il male commesso, tutta la sofferenza che gli aveva procurata. / E invece gli fa addirittura festa, organizza per lui un banchetto /e pretende che il figlio maggiore / si associ di buon cuore alla sua gioia.

Signore, solo il Padre tuo / assomiglia al padre della parabola / e con il cuore smisurato, / spiazza tutti i tuoi figli, e li obbliga a osservare il suo comportamento / con gli occhi diversi e con cuore nuovo / grati per la sua misericordia che non ha limiti.

 

Cari sacerdoti e fedeli tutti,

i mezzi   di   comunicazione continuano   a    proporci  le  atroci   immagini della guerra in Ucraina  e  l’inarrestabile esodo  dei  profughi che arrivano, sempre più numerosi, fino alle nostre case. Come ho più volte ripetuto, abbiamo tre armi per contrastare l’azione del maligno e dei suoi alleati: la solidarietà, la conversione del cuore e la preghiera. Ed è proprio ad una grande alleanza di preghiera che continua ad invitarci Papa Francesco rivolgendosi, in particolare, all’intercessione della Vergine Maria.   Il 2 marzo perveniva  al  Santo Padre questo accorato appello  dei  vescovi cattolici ucraini:  “In queste ore di incommensurabile dolore e di terribile calvario per il nostro popolo noi, vescovi della Conferenza episcopale dell’Ucraina, siamo portavoce della preghiera incessante e accorata che ci viene da tutto il  popolo cristiano per la consacrazione della nostra Patria  e  della  Russia.  Rispondendo  a  questa preghiera,  chiediamo  umilmente  a  Vostra  Santità  di compiere pubblicamente l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’Ucraina e della Russia, come richiesto dalla Beata Vergine a Fatima”.  Il Papa ha  accolto  questo  appello  e  venerdì  25  marzo,  festa  dell’Annunciazione  del  Signore,  consacrerà  l’Ucraina  e  la  Russia a Maria  durante  una  celebrazione penitenziale nella Basilica di San Pietro. E’ un atto di fede e una preghiera di supplica solenne e forte a cui siamo tutti chiamati ad unirci spiritualmente A nome della nostra Chiesa diocesana celebrerò lo stesso venerdì, alle ore 19, la Santa Messa in Cattedrale, che è dedicata a Maria Annunziata, e  la concluderò  con  una preghiera di consacrazione dell’Ucraina e della Russia al Cuore Immacolato di Maria, in sintonia con Papa Francesco. Invito anche tutte le comunità cristiane a riunirsi per elevare la stessa supplica alla misericordia del Padre e di suo Figlio Gesù,  per intercessione di Maria.  Suggerisco una preghiera di affidamento e di consacrazione del popolo ucraino e del popolo russo riprendendo le parole espresse da San Giovanni Paolo II a Fatima nel 1982:

«O Madre degli uomini e dei popoli, tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre,  che scuotono il mondo contemporaneo,  accogli il nostro grido che,  come mossi dallo Spirito Santo,  rivolgiamo direttamente  al tuo Cuore e abbraccia,  con l’amore della Madre e della Serva,  questo nostro mondo  che  ti  affidiamo  e  consacriamo. In modo speciale ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno. “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio!  Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova!” Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento!» Amen.

Non stanchiamoci di pregare, cari fratelli e sorelle, anche tenendo tra le mani la corona del Rosario come hanno fatto i nostri antenati in tanti momenti difficili della storia. La benedizione di Dio, per intercessione della Beata Vergine delle Grazie, ci sostenga e rinnovi in noi la speranza.

Udine, 18 marzo 2022                        + Andrea Bruno Mazzocato Arcivescovo di Udine

 

 

Santa Maria Annunziata Patrona della parrocchia

venerdì 25 marzo 2022

 

CATTEDRALE

Ore 7.30: S. Messa.

Ore 9.00: Canto delle Lodi insieme ai Canonici.

Ore 18.30: S. Rosario.

Ore 19.00: S. Messa presieduta dall’Arcivescovo e Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, in comunione con Papa Francesco.

 

                           

L’ANNUNCIAZIONE VISTA DAI BAMBINI

 

Il gruppo dei bambini di quinta che l’anno scorso ha partecipato alla S. Messa di Prima Comunione, guidato dalla catechista suor Valentina, si impegna in un lavoro particolare: fa un “giornalino” tratteggiando alcune figure di persone che sono esemplari. In questo ultimo periodo ha voluto riflettere sulla vita della Beata Vergine Maria. Qui vengono pubblicate le riflessioni che riguardano l’Annunciazione, Solennità che celebreremo venerdì prossimo. Il “giornalino” viene poi corredato dalle immagini appropriate che la signora Dora, che ringraziamo, escogita arricchendo così il testo.

Ecco le riposte dei bambini alle domande della catechista

Che atteggiamento ha tenuto Maria di fronte ad un annuncio così strepitoso?
Maria è come colta da una vertigine,  ha compreso il significato delle parole schiette e dirette,  ha avuto timore, ma è stata disponibile.   Si è proclamata serva del Signore. (Thomas, Jacopo F.) Maria, di fronte ad un annuncio così strepitoso ha un sentimento di grande fiducia verso Dio: mette tutta la sua vita nelle sue mani buone. (Benedetta, Davide) Maria si è molto stupita, è rimasta come senza fiato. (Giovanni) Maria viene dapprima colta da una grande, incredibile sorpresa, ma poi,  quando capisce che si tratta di obbedire  a  Dio risponde  subito:   ”Eccomi, sono la serva del Signore!”.  (Lavinia)   E’ rimasta  molto  meravigliata  perché le sembrava  troppo  incredibile.  (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone)  Maria  ascolta  l’angelo  Gabriele che le  dice  delle cose profonde  e  molto importanti.  Una vertigine  è  la sua reazione,  un po’ turbata e impaurita quando ascolta le parole sacre e di preghiera  che  le  vengono rivolte da Dio attraverso l’angelo Gabriele. Però la parola di  Dio  ci  rasserena  sempre  e  ci accompagna  nella  vita,  quindi lei risponde senza esitare:  ”Sì”.  (Sofia) Maria, all’arrivo dell’angelo ha provato timore.  Poi si  è  fatta coraggio  e  con grande umiltà ha ascoltato ciò che Dio le ha detto.  Penso  che  subito  non  abbia compreso realmente le grandi cose che si sarebbero manifestate in lei ma si è completamente affidata a Dio. (Sveva)

Credi che Dio abbia un grande progetto anche per te?   Sì, credo che Dio mi abbia dato una  famiglia  c on  tanti  fratelli  per rendermi  un  bambino responsabile, pronto all’aiuto degli altri, tesi verso il bene. A volte è difficile vivere con tre fratelli perché parliamo tutti insieme e vogliamo tutti contemporaneamente vedere la TV o stare con i nostri genitori.  Trovare un equilibrio non è facile,  ma se ci riesco da piccolo potrò farcela ancora meglio da grande. (Thomas) Credo che Dio abbia un progetto speciale anche per me, perché a Lui non manca la fantasia. Lui ha disegni grandi per tutti, basta guardare le cose del creato per esserne certi. (Giovanni,  F. Jacopo,  Davide,  Benedetta)  Si,  Dio,  oltre  ai  progetti  che  mi  presenta  la  vita  quotidiana,  desidera  avermi  vicina anche  la  domenica  come chierichetta e per riceverlo nella Comunione. Ed io di questo sono strafelice. (Lavinia) Credo che Dio abbia una fantasia tale che certamente di ognuno di noi sa fare un capolavoro unico, proprio esclusivo, originale. (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone).

Penso che Dio abbia progetti per ognuno di noi. Lui ci conosce e sa quali sono i nostri pregi e i nostri difetti. Noi dobbiamo imparare ad ascoltarlo ed a fidarci di lui  e  del suo aiuto.  (Sveva).  Dio ama e ha un progetto per tutti i suoi figli.  Ci segue  e  ci consiglia  il  modo per  affrontare  al  meglio  la  vita  ascoltando  i  suoi insegnamenti. (Sofia)

Perché, secondo te, Maria ha accettato di diventare la mamma di Gesù?  Perché  aveva  lo  stesso  desiderio  di  Dio. (Thomas) Perché crede in Lui e si fida di Lui. (Benedetta) Perché lei era molto credente. (Giovanni) Perché gliel’ha chiesto Dio a cui lei ha sempre detto “SI’”. (Davide, F. Jacopo) Maria sapeva che suo figlio avrebbe salvato tutti gli uomini.  (Lavinia)  Perché Maria trovava la sua gioia nel dare gioia a Dio, dire di sì a Lui non si sbaglia mai.  (Giovanna Lidia, Iacopo B., Simone). Secondo me Maria ha accettato di diventare la mamma di Gesù perché si è fidata di quanto Dio le ha detto per mezzo dell’angelo. La sua grande fede e la sua  umiltà  le  hanno permesso di accettare  questo  compito importante  e  di essere per tutti noi  un esempio  da  seguire.  (Sveva) Secondo me Maria accetta di diventare  la  mamma  di  Gesù  perché  capisce che  il  desiderio di  Dio è anche  il  suo e quindi vuole impegnarsi  per esaudirlo con una gioia immensa.  Sarebbe diventata la mamma del Messia, cioè del figlio di Dio che ha portato la parola del Signore in mezzo a noi. (Sofia).

A cura di Suor Valentina

 

 Pazienza e speranza camminano insieme

 

Da tre anni il padrone attende invano dei frutti  ed  allora vuol tagliare l’albero,  invece il contadino    sapiente     invita alla pazienza.  Ancora un anno di lavoro e gusteremo il frutto”. Dio è così: ancora un anno, ancora un giorno, ancora sole, pioggia, cure perché quest’albero è buono; quest’albero darà frutto. Dio crede in ciascuno di noi: Nessuno è da scartare o da buttare: Il tempo di Dio è l’anticipo, Dio ama per primo, ama in perdita, ama senza condizioni. Amore che conforta e incalza: “Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio di ciò che puoi diventare”. Anche a noi Gesù chiede di aver cura delle sorelle e dei fratelli, soprattutto dei più vicini:  in famiglia,  nel lavoro,  nella scuola,  nelle relazioni coi parenti,  coi vicini di casa.   Costa fatica zappare,  curare,  irrigare, concimare, cambiare il terreno, ma forse è l’unico modo per cambiare le sorti di un albero seriamente minacciato. E le opere di misericordia spirituali e corporali che cosa sono, se non alcuni esempi di cura del prossimo, senza tagliare l’albero alle radici?                                                       Marson e Tomasz A. Gradzki

 

 

 

 

IN UNA NOTTE COME QUESTA

 

C’è come un vecchio film che continua a girare davanti ai nostri occhi, e non vuole finire. Ci sono carri armati nella neve e nel fango, come sul Fronte russo, nel ’43. E non tanto diversi, a vederli, da allora: il cannone minaccioso, i cingoli sferraglianti come denti che vogliono ingoiare il terreno.

E, i treni? Quei bambini con il viso schiacciato contro i finestrini, in braccio alle madri, le mani tese a salutare un padre che forse non vedranno più? Non sono deportati certo, sono profughi, ma negli occhi sbarrati dei piccoli ucraini non scorgi una simile paura? Treni stracarichi vanno lentamente verso la Polonia. No, non è la Shoah grazie a Dio, ma com’è lugubre questo fuggire, in milioni, infagottati nei cappotti contro il gelo di marzo in Ucraina: abbandonando ogni cosa. Quattordici giorni. E questo maledetto assurdo film non vuole finire. I tg ci angosciano. Cerchi un qualsiasi film già visto, che ti riporti in un mondo normale – per riuscire a dormire. Non puoi escludere nemmeno del tutto quelle apocalittiche realtà che finora andavi a cercare al cinema (tanto poi, fuori, ritrovavi la pace consueta).
«In una notte come questa bisognerebbe solo inginocchiarsi e pregare», scrisse la giovane ebrea Etty Hillesum, vedendo i suoi amici ad Amsterdam salire sui treni. No, non sono gli stessi treni, certo. Ma di nuovo è notte: e forse bisognerebbe solo inginocchiarsi, e pregare.                                Marina Corradi

 

 

GESU’ SALI’ SUL MONTE A PREGARE

 

Carissimi, ai tanti inviti che ci sono stati rivolti alla preghiera, ci sono state risposte entusiaste sia da parte dei giovani che degli adulti, sia a livello personale che comunitario. La preghiera per la pace nel mondo diventa più fervorosa quando si sentono i venti gelidi della guerra e si toccano con mano le conseguenze. Ma ci sono state anche obbiezioni e pareri contrari: “Ma cosa vuol pregare, non serve a niente!” E’ facile parlare della preghiera, più difficile è pregare; è più facile parlare di Dio che parlare a Dio. La preghiera è un incontro con Dio stesso, in qualsiasi momento della giornata, Dio è sempre disponibile all’incontro. Abbiamo sempre poco tempo per Lui. Abbiamo sempre altro da fare. Così facciamo fatica non solo a pregare ma anche a comprendere il senso della preghiera nella vita.

Perché pregare? Perché siamo figli di Dio. I figli dialogano con il Padre, ascoltano e interpellano il Padre. Ma cosa ci dà la preghiera? Ci dona lo Spirito Santo. Dio ci dona cioè sé stesso, il suo amore, la sua forza per attraversare le prove della vita, la sua presenza che illumina, il suo sguardo che aiuta a considerare gli altri come fratelli, la sua Parola che incoraggia. E’ questa Parola che ci accompagna sempre nella vita e che illumina la nostra strada. Qualora ci fidassimo soltanto delle nostre forze, il legame con Dio si allenterebbe. La sua Parola porta speranza, consola ed anche rimprovera affinché ricordiamo il suo amore ed i suoi comandi, per la nostra felicità. La Parola accolta nel cuore con fede trasfigura la nostra esistenza.

Carissimi, vi invito ad intensificare la preghiera in questa Quaresima. Oltre alla preghiera personale ci sono altre occasioni che vi richiamo: L’ascolto della Parola di Dio al giovedì nell’Oratorio della Purità alle ore 18.00, la Via Crucis il venerdì, la fedeltà alla Messa domenicale, le opere comunitarie di carità sono preghiera o espressioni della nostra fede in Gesù.

In particolare mi rivolgo ai genitori dei bambini: Abbiate il coraggio e l’umiltà di pregare insieme in famiglia, di testimoniare che anche gli adulti e soprattutto gli adulti sentono la necessità di dialogare con Dio. Buon cammino di Quaresima.

Cordialmente.                                                                                                                                                                          Il Parroco don Luciano Nobile

 

PUNTO DI RACCOLTA AL CITTA’ FIERA

Dove? Piano terra dell’area blu.

Chi gestisce? L’Associazione culturale Ucraina – Friuli.

Quando? Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 20.30.

Cosa è possibile portare?

  • Medicinali per uso ospedaliero (bende, garze, antidolorifici, antibiotici e lacci emostatici).

  • Alimentari a lunga scadenza (pasta, riso, biscotti).

Raccomandazione: Consegnare i prodotti all’interno di scatole e divisi per tipologia per facilitare il lavoro dei volontari.

Chi consultare? Sito dell’Associazione: www.ucraina-friuli.it oppure tel. 351 964 4976

 

Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti.

Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti.

Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia.

Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza; fai cessare questa guerra, minaccia per le tue creature, in cielo, in terra ed in mare.

In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro tempo giorni di pace.

Mai più la guerra. Amen.                                                                                                                                        (San Giovanni Paolo II)

 

 

PREGHIERA A MARIA REGINA DELLA PACE

O Maria, Regina della pace, soffiano nuovamente venti di guerra che rischiano di far scorrere fiumi di sangue nella nostra Europa. Due terribili guerre mondiali hanno sconvolto l’Europa, ma non abbiamo imparato la lezione: il ricorso assurdo alle armi ancora tiene campo in Europa.

Regina della Pace, intercedi per noi affinché la Misericordia di Dio mandi in frantumi l’orgoglio che contrappone i popoli e muove le decisioni degli stolti capi delle Nazioni. Non siamo degni di essere ascoltati perché Dio ci ha dato tanta energia e noi l’abbiamo trasformata in bombe.

Addirittura, abbiamo arsenali pieni di bombe atomiche!

Tutto questo denaro poteva essere impiegato per costruire scuole, ospedali e strade e per aiutare i popoli del terzo mondo. Regina della pace, invoca tu per noi il dono della Pace! Non la meritiamo ma il tuo Cuore Immacolato accolga la voce di tutti coloro che soffrono le conseguenze della guerra appena iniziata che potrebbe diventare una vera catastrofe. Ci impegniamo a santificare le nostre famiglie e a moltiplicare gesti di perdono e di pace per controbilanciare il peso dell’odio e dell’orgoglio che fa nascere le guerre. Regina della pace. Prega per noi.

(Mons. Angelo Comastri)

 

Ogni venerdì:

Ore 17.00 nella Chiesa di S. Giacomo.

Ore 18.30 nella Chiesa della Purità.

Animatori i vari gruppi presenti in parrocchia: 11 marzo: Lettori; 18 marzo: Ministri della Comunione Eucaristica; 1° aprile: Catechisti, genitori e bambini; 8 aprile: cresimandi e cresimati.

 

Un aiuto all’Ucraina.

La Caritas diocesana ha proposto di vivere un gesto di fraternità, accanto a quello della preghiera e del digiuno per la pace proposto da Papa Francesco. Si è costituito un fondo che sarà utilizzato, in rete con Caritas italiana ed europea, in favore della Caritas ucraina. Sarà questa ultima che aiuterà la gente e i poveri presenti sul suo territorio. L’equivalente della spesa di un pranzo o come meglio si crede, potrà essere devoluto alla Caritas diocesana per questa finalità, tramite la Parrocchia.

 

Un sostegno al progetto “Do Kyaung”.

di Padre Livio Maggi, missionario del PIME originario di Teor, per l’avvio di una scuola primaria per bambini e ragazzi sfollati nella città di Taunggyl in Myanmar. (Birmania). Al progetto è stato dato il titolo “Do Kyaung” che significa “la nostra scuola”, nome scelto direttamente dai bambini che saranno beneficiari della nostra attenzione di fraternità.
La scuola è stata avviata durante il mese di febbraio e accoglie già 189 studenti.

 

Coloro che desiderano partecipare a queste iniziative di solidarietà, possono lasciare la loro offerta nella cassetta in fondo alla chiesa:

UN PANE PER AMOR DI DIO.

 

Da domenica 13 a giovedì 17 marzo

Tema: “Gesù edifica la sua chiesa”.

Ore 18.00: Chiesa di Gesù Buon Pastore – Via Riccardo Di Giusto.

Ore 20.30: Chiesa di S. Pio X – Via Mistruzzi.

Animatori: D. Daniele Antonello, D. Marcin Gazzetta, D. Daniele Morettin, D. Michele Frappa.