LA FELICE CONCLUSIONE DI UN EVENTO STORICO PARROCCHIALE
Sabato 18 ottobre ore 16.30: “Noi, ministri dell’amore di Dio”
Una mezza giornata bellissima abbiamo vissuto insieme nella chiesa di S. Maria di castello in occasione della celebrazione della S. Messa per i coniugi. Erano presenti oltre 50 coppie che avevano celebrato il matrimonio in questa chiesa negli anni passati oppure stavano festeggiando i lustri di matrimonio. C’erano le coppie che si erano sposate da pochi anni e quelle che ricordavano addirittura 60 anni di matrimonio. È stata animata dal Coro “Jiuvenes Cantore del Duomo” diretti dal M° Andrea Toffolini. Una bicchierata in allegria nella “Casa della contadinanza” ha chiuso l’incontro con soddisfazione di tutti. Ecco il miracolo del “Passaparola”…
Domenica 19 ottobre ore 17.00: Maria, icona della nostra storia.
A chiudere tutta la serie delle celebrazioni per l’inaugurazione della Pieve di S. Maria di castello è stato il Concerto spirituale “Maria, icona della nostra storia”. I canti eseguiti dalla Cappella Musicale della Cattedrale, diretta dal M° Davide Basaldella, accompagnati da giovani organisti, e la calda voce recitante di Francesco Cevàro, che ha proposto poesie mariane di R. M. Rilke e di Dante, hanno elevato lo spirito nella contemplazione della vita della B. V. Maria che coinvolge anche nostra storia. Altri scriveranno più diffusamente su quanto abbiamo vissuto in questi giorni, sul Bollettino Parrocchiale che verrà pubblicato in occasione del prossimo S. Natale.
E ADESSO? SUONANO LE CAMPANE DI SANTA MARIA!
Carissimi, ho già avuto modo di manifestare la mia soddisfazione e la gioia di tante persone, incontrate in questi giorni, a motivo del restauro della Pieve di Udine. Adesso tutti mi chiedono: “Sarà aperta ogni giorno la Pieve? Io rispondo subito con entusiasmo: “Certamente…se mi darete una mano a tenerla aperta!” “ Ah!” E’ la solita risposta che mi viene data, che tante volte fa morire il discorso. Infatti, un “Ah!!!” non apre la porta della chiesa. Tre persone però mi hanno già risposto accogliendo l’invito. Ormai da tanti anni abbiamo dato inizio ad un gruppo chiamato “Gli amici della Cattedrale” che vengono dalla città e anche dai paesi (Zugliano, Tricesimo, Mortegliano, S. Margherita, ecc. e fanno un ottimo servizio di volontariato tenendo aperti il Museo medievale del Duomo e delle sale superiori e la chiesa della Purità, coordinati dalla dott. Maria Beatrice Bertone.
Perché non dare anche alle altre chiese la possibilità di essere visitate per la preghiera e per le opere d’arte che custodiscono, almeno per qualche ora al giorno? Cosa costa dedicare due ore alla settimana a questo scopo? Mi rivolgo in modo particolare ai pensionati. Oltre tutto attraverso le opere che troviamo nelle chiese, si può fare una catechesi anche per far conoscere il Cristo ed il suo mistero. Ci sono anche alcuni ragazzi appassionati d’arte che si dedicano assiduamente oppure saltuariamente a questa attività. Siano benvenuti. Grazie di cuore.
Carissimi, è tempo di rimboccarsi le maniche e non stare a lamentarsi…che è uno sport tanto frequente quanto inutile. Mi rivolgo non soltanto alle persone che frequentano il Duomo ma anche a quelle che partecipano alla S. Messa nelle altre chiese della Parrocchia: S. Pietro martire, S. Giacomo, S. Cristoforo. Nella comunità, chi può deve dare il suo contributo con la collaborazione, con la presenza, con la preghiera. Ho ferma speranza che questo appello porti frutti abbondanti!
Le campane della Pieve chiamano! Chi risponde?
Un cordiale saluto a tutti. Don Luciano, parroco
SANTE MESSE
1) Cattedrale di S.Maria Annunziata
Sabato: 19.00
Giorni festivi: Ore 7.30 – 9.00 – 10.30 – 12.00 – 19.00
2) Oratorio della Purità
da Lunedì a venerdì: Ore 7.30 e 19.00
Sabato: Ore 7.30; Ore 17.30 S. Messa in lingua friulana
3) Chiesa di S. Giacomo
Giorni feriali: Ore 10.00 S. Messa – Ore 10.30 S. Rosario o Adorazione.
Giorni festivi: Le Messe temporaneamente sono celebrate nella Chiesa di S. Pietro martire.
4) Chiesa di S. Pietro martire
Giorni festivi: Sabato ore 17.00 S. Rosario – Ore 17.30 S. Messa.
Domenica: ore 10.00 – Ore 11.30 S. Messa
Trasmissione della S. Messa domenicale:
Nel mese di luglio Telefriuli (canale 11) non trasmetterà la S. Messa delle 10.30 dalla Cattedrale di Udine ma dalla Basilica di Aquileia e sarà presieduta a turno da uno dei vescovi della nostra Regione FVG.
Si avverte però che tutte le sante Messe celebrate in Cattedrale (7.30-9.00-10.30-12.00-19.00) vengono sempre trasmesse in streaming da questo sito CLICCA QUI
Si precisa che queste celebrazioni vengono trasmesse soltanto col fine di favorire la partecipazione di coloro che sono malati o anziani o impediti da motivi gravi. Agli altri si raccomanda la presenza in chiesa.
Domenica 12 ottobre 2025, in occasione dell’apertura dell’anno catechistico, la S. Messa delle ore 12.00 sarà celebrata in S. Maria di Castello anziché in Cattedrale.
SS. Messe feriali:
Da lunedì 1° settembre riprende la celebrazione delle SS. Messe feriali nell’Oratorio della Purità alle ore 7.30 e 19.00.
CONFESSIONI
| Lunedì (ore 9:30 – 11:30) | Mons. Mariano Linossi |
| Martedì (ore 9:30 – 11:30) | Mons. Davide Larice |
| Mercoledì (ore 9:30 – 11:30) | don Cristiano Cavedon |
| Giovedì (ore 9:30 – 11:30) | Mons. Gianni Fuccaro |
| Venerdì (ore 9:30 – 11:30) | don Cristiano Cavedon |
| Sabato (ore 9:30 – 11:30) | Mons. Giampaolo d’Agosto |
| Domenica (ore 7:30 – 8:30 / 9:00 – 10:00) | Mons. Luciano Nobile |
| Lunedì (ore 16:00 – 18:30) | Mons. Sandro Piussi |
| Martedì (ore 16:00 – 18:30) | Mons. Mariano Linossi |
| Mercoledì (ore 16:00 – 18:30) | Mons. Giuseppe Peressotti |
| Giovedì (ore16:00 – 18:30) | Mons. Sandro Piussi |
| Venerdì (ore 16:00 – 18:30) | Mons. Giampaolo d’Agosto |
| Sabato (ore 16:00 – 18:30) | Mons. Giuseppe Peressotti |
| Domenica (ore 18:00 – 19:00) | Mons. Luciano Nobile |
Carissimi,
con gioia vi annuncio che domenica 5 ottobre alle 18.00, dopo lunghi lavori di restauro, verrà benedetta la Pieve di Santa Maria di Castello (Ecclesia Sanctae Mariae de castro), prima e più antica chiesa di Udine. Ci prepareremo a questa festa con una settimana di animazione spirituale nella nostra parrocchia, con il servizio pastorale del Padri della Missione di Udine (Padri Vincenziani).
È anche una felice coincidenza con l’anno giubilare che stiamo vivendo e pertanto abbiamo scelto questo tema:
“Con Maria, pellegrini di speranza”
Vi invito a partecipare agli incontri di preghiera, in modo particolare ad aprire le vostre case per la visita e la benedizione delle famiglie che avverrà nella settimana precedente (29 settembre-4 ottobre).
Nelle giornate precedenti vi giungerà l’avviso con l’indicazione della data e dell’orario della visita. Se qualche famiglia non potesse essere presente, potrà concordare la data e l’ora più opportuna, telefonando all’Ufficio Parrocchiale ogni mattina dalle 10.00 alle 12.00 (Tel. 0432-505302) oppure scrivendo una mail a info@cattedraleudine.it
Grazie per l’accoglienza cordiale dei Padri della Missione.
Auguro a tutti ogni bene.
Il Parroco, Mons. Luciano Nobile
Domenica 05 ottobre ore 18.00
Benedizione della Pieve, presiede l’Arcivescovo S.E. Mons. Riccardo Lamba
Processione aux flambeaux, accompagnata dai canti della Cappella Musicale della Cattedrale e dalla Filarmonica di Colloredo di Prato. Partecipa la croce della Chiesa-Madre di Aquileia seguita da alcune croci delle Pievi storiche dell’Arcidiocesi e delle Parrocchie della città di Udine.
S. Messa in Cattedrale
Mercoledì 08 ottobre ore 20.30
Mercoledì dell’Angelo
“I giovani incontrano un uomo cambiato da uno sguardo” intervento di Pietro Sarubbi, attore interprete di Barabba nel film “The Passion” di Mel Gibson.
Domenica 12 ottobre
ore 12.00: S. Messa con i genitori e i fanciulli del catechismo. Canta il Coro dei Pueri Cantores. Pranzo al sacco.
ore 14.30: l’Angelo scende ad incontrare i bambini: lettura teatrale con la Compagnia del Teatro del Silenzio (da un’idea di Maria Beatrice Bertone. Interpreti: Federica Sansevero, Gioele Lodolo)
ore 15.30: giochi sul prato del piazzale del castello.
Martedì 14 ottobre dalle ore 18.00 alle ore 19.00
Veglia di preghiera alla Regina Pacis, presieduta dall’Arcivescovo S.E. Mons. Riccardo Lamba
Chi desidera potrà restare in preghiera fino alle 20.00, quando la chiesa verrà chiusa.
Giovedì 16 ottobre ore 10.30
Incontro per i sacerdoti: ” La Pieve di S. Maria di Castello, madre delle chiese di Udine” (relazione di Mons. Sandro Piussi)
Sabato 18 ottobre ore 16.30
“Noi ministri dell’amore di Dio”
S. Messa con le coppie che in questa chiesa si sono sposate o celebrano i lustri di matrimonio (5-10-15-…60 anni). Presiede S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo Emerito di Udine, canta il coro dei Juvenes Cantores del Duomo.
Non potendo rintracciare le coppie interessate, tutti sono pregati di diffondere questa iniziativa. Le coppie che vi aderiscono sono pregate di inviare un cenno di partecipazione a questa mail info@cattedraleudine.it oppure di telefonare all’Ufficio parrocchiale 0432-505302 ogni giorno dalle 10.00 alle 12.00, oppure scrivere il proprio nome e numero di telefono sul foglio nella sagrestia del Duomo, al fine di poter preparare la festa. Grazie a quanti vorranno collaborare a questa iniziativa.
Domenica 19 ottobre ore 17.00
Concerto musicale per organo e coro della Cappella Musicale della Cattedrale diretta dal M° Davide Basaldella:
“Maria, icona della nostra storia”
VISITE GUIDATE ALLA CHIESA
Venerdì 10 ottobre ore 11.00
Venerdì 17 ottobre ore 17.00
Venerdì 24 ottobre ore 17.00
Chiesa aperta per restauri:
VISITE AL CANTIERE DI RESTAURO DELLE OPERE LIGNEE
Martedì 11 novembre ore 11.00
Martedì 18 novembre ore 15.00
(si chiede di comunicare la presenza scrivendo una email a: museo@cattedraleudine.it)
Lunedì 15 dicembre ore 19.00
Inizio della Novena del S. Natale presieduta dall’Arcivescovo S.E. Mons. Riccardo Lamba.
Canto del “Missus” a tre voci di Jacopo Tomadini. Cappella Musicale della Cattedrale, diretta dal M° Davide Basaldella.
Mercoledì 24 dicembre ore 22.00
Notte Santa del Natale di Gesù
S. Messa della notte. Cantano i Pueri Cantores, Direttrice M^ Anna Maria Dell’Oste.
NB. Si ricorda che per salire al piazzale del castello è disponibile l’ascensore in Via Sottomonte, vicino alla piazza Marconi.
La Pieve restituita alla città
Carissimi, mi è gradito pubblicare questo intervento che ho avuto l’onore di leggere nel giorno della inaugurazione della Pieve di Udine, domenica 5 ottobre alle ore 18.00.
Reverendissimo Padre Arcivescovo, sacerdoti, diaconi, Autorità, Benefattori, quanti a vario titolo hanno operato qui in questi anni, parrocchiani e cittadini di Udine e del Friuli, è con gioia ed una certa emozione che oggi, assieme alla comunità di S. Maria Annunziata nella Chiesa Metropolitana, dopo lunghi e radicali lavori di restauro, mi è gradito salutarvi e presentarvi questo gioiello di fede e di complessa arte che è la Pieve di S. Maria di Castello, prima e più antica chiesa di Udine.
La nostra parrocchia, dopo aver portato a termine la torre campanaria con l’angelo nel 2011, si è impegnata, in questi anni, a restituire questo monumento alla città, incontrando certamente difficoltà, alle volte impreviste, ma anche il sostegno profuso da enti, istituzioni pubbliche e private, da aziende del territorio, privati cittadini, che desidero qui ricordare e ringraziare di cuore: la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che ha erogato una somma proveniente dall’ 8X1000 che, immagino, sia frutto anche della vostra scelta circa la chiesa cattolica nella dichiarazione dei redditi, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Danieli & C. Officine Meccaniche Spa di Buttrio, la Fondazione Friuli, la Fondazione Gruppo Pittini, la Solari spa, la Glp srl Famiglia Petraz, il Comune di Udine, i benefattori privati. la Soprintendenza ai Beni culturali, l’ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici, il Consiglio parrocchiale per gli affari economici, la direzione del Museo del nostro Duomo assieme agli Amici della cattedrale che faranno un servizio di volontariato e di accoglienza tenendo aperta questa chiesa per la preghiera e per i numerosi visitatori. Non poteva restare solitaria la torre con l’angelo Gabriele che ormai da secoli fa parte integrante del panorama di Udine, con la chiesa di s. Maria chiusa.
Non abbiamo coperto tutte le ingenti spese ma ho piena fiducia che la generosità della città e del territorio si esprima ancora in futuro anche con piccole offerte che contribuiscano al completamento dei restauri, all’arredo e alla cura della chiesa, che resterà a memoria della fede dei secoli passati e del presente, come testimonianza di un popolo che ancora annuncia il Vangelo con la semplice nobiltà della liturgia che qui si continuerà a celebrare e a vivere e con la bellezza dell’arte religiosa che presenta i misteri della nostra fede.
Infine, ma in primis, ringraziamo il Signore per quest’opera portata a termine perché resti una “dignitosa casa di Dio tra gli uomini” di questo tempo, così complesso, e della comunità che qui si ritrova per accogliere la forza della “speranza che non delude” come abbiamo meditato e meditiamo in questo anno giubilare mentre contempliamo Colei che è chiamata “Máter spéi, et máter grátiæ, máter pléna sanctæ lætítiæ. O María!” e che oggi ammiriamo nell’abside centrale, Madre tornata bambina, portata in braccio dal Figlio e da Lui incoronata regina del cielo e della terra. Vorremmo lodarla in coro con la musica del nostro caro don Oreste Rosso e con le parole di don Antonio Rossitti, sacerdoti della nostra diocesi che ho conosciuto da giovane: “Sei celeste creatura che portavi in te la vita quando fosti concepita risplendente di beltà. A te l’inno Immacolata nel tuo fasto secolar, della terra friulana, giù dai monti sino al mar. L’angiol d’Udine raggiante, ti ripeta il grande amore che il Friuli porta in cuore già nei secoli per te”.
Con questa gratitudine che sgorga dai nostri cuori, oggi imploriamo la benedizione di Dio su questa casa di preghiera e su quanti la frequenteranno non solo per motivi turistici o di interesse artistico ma soprattutto per motivi religiosi in sintonia con quanti, nei secoli passati, hanno costruito e ricostruito dopo varie calamità naturali questa chiesa, segno di una chiesa che vive e ritrova sempre le sue radici.
L’ angelo Gabriele, che svetta sulla torre campanaria, possa indicare non solo la direzione dello spirare del vento ma soprattutto il soffio dello Spirito che è Signore e ancora dona vita a questo mondo, dove, nonostante violenze e guerre, ancora scorre il Regno di Dio, Regno di pace e di giustizia che tutti noi, come pietre vive, siamo chiamati a custodire e a promuovere.
Erano questi i sentimenti che volevo parteciparvi, con emozione e soddisfazione in questo giorno di festa di cui ora tutti godiamo per quanto insieme abbiamo portato a termine, ad majorem Dei gloriam.
Il Parroco, Mons. Luciano Nobile
Ad majorem Dei gloriam
Con queste parole mons. Luciano Nobile ha chiuso il suo discorso inaugurale, affidando alla maggior gloria di Dio e all’abbraccio della comunità gli imponenti restauri della Pieve di Santa Maria di Castello. È un gioviale promemoria: tutto ciò che si fa per la casa del Signore supera la nostra misura, va in alto a Dio e avanti nel tempo, dono e memoria per chi verrà.
Domenica 5 ottobre alle 18.00, la Pieve, chiesa più antica di Udine, s’è vista tanto gremita che non è riuscita ad ospitare al proprio interno tutti i fedeli giunti per la sua inaugurazione.
Dopo otto anni è stata restituita al culto con la solenne benedizione dell’arcivescovo, mons. Riccardo Lamba. Una processione, accompagnata dalle croci delle pievi storiche dell’Arcidiocesi, ha quindi guidato il popolo alla Cattedrale per la Messa…La Pieve torna così a essere luogo vivo di memoria, culto e incontro, restituendo al popolo di Dio ciò che gli è stato affidato. Ha ricordato: “I muri respirano la fede dei nostri padri: la comunità cristiana cittadina l’ha conservata, ampliata e ricostruita.”
La Pieve di Santa Maria di Castello ci parla di un tempo che ci precede, di fatiche e cure che a stento immaginiamo, di generazioni che hanno consegnato a Dio e alla comunità ciò che possedevano. La chiesa tutta, come gli affreschi al suo interno, parla di una devozione semplice, popolare. Non è l’opera di qualche mecenate, un grande committente, è qualcosa di più: colleziona la cura di generazioni e generazioni, delle moltitudini di fedeli che si sono susseguite in questa città.
La nostra vita, ci viene da osservare, è una breve visita in un mondo che non ci appartiene; siamo ospiti e visitatori, non detentori ultimi, e il nostro compito non consiste nel trattenere per noi stessi ma nel custodire, restituire e migliorare ciò che ci è stato affidato, secondo misura, proporzione e gratitudine Anche oggi, osservando la Pieve restaurata, possiamo riconoscere lo stesso principio: il tempo, le energie, le competenze e la dedizione che vengono impiegate nella cura dei beni materiali e spirituali della comunità sono parte di un disegno più grande, un invito a vivere con misura, proporzione e attenzione, a interrogarci, come ha fatto l’Arcivescovo nell’omelia, su “quanto tempo dedichiamo alla lettura delle Scritture, alla preghiera, al servizio degli altri, e quanto invece lasciamo scorrere nell’effimero e nelle distrazioni quotidiane”.
Come osservava san Giovanni Crisostomo: “Chi raccoglie, custodisce e trasmette, partecipa alla vita eterna più di chi possiede e accumula”. Benché i nomi di questi nostri predecessori siano spesso sconosciuti, essi vivono attraverso l’opera che hanno lasciato, e ci ricordano che la vera grandezza consiste nel riconoscere la fragilità del proprio tempo e nell’affidarsi alla Provvidenza, sapendo che nulla di ciò che facciamo ci permette di dire: “ci siamo guadagnati il Paradiso”. Benedetto XVI scriveva: “I santi e i giusti della storia non sono stati i potenti o i grandi della terra, ma coloro che hanno saputo vivere secondo la misura del dono ricevuto, generando vita e speranza per gli altri”. Gli affreschi della Cappella di San Nicolò, il restauro della Pieve ci parlano della stessa lezione: la misura del dono, la gratuità, la responsabilità e la cura del futuro.
La nostra generazione più giovane, come quelle che ci precedono, è chiamata a custodire e migliorare ciò che riceve, a piantare alberi per lasciare ombra e frutti a chi verrà dopo di noi, senza arroganza, senza pretese di gloria personale, sempre consapevoli che tutto ciò che realizziamo è parte di un mistero più grande, che ci precede, ci accompagna e ci chiama.
(Francesco Palazzolo)
Responsabilità verso il futuro
La Pieve, così come si presenta oggi, risale ai primi decenni del XII secolo, benché reperti lapidei indichino presenze sacre già in epoca longobarda. All’interno, gli affreschi medievali dell’abside maggiore narrano la tenera immagine di Gesù che porta in braccio la Madre-Bambina e l’Incoronazione della Vergine e altri episodi della sua vita, offrendo ai visitatori una testimonianza visiva della devozione dei secoli passati. Gli interventi di restauro sono iniziati nel 2017 (a quasi un secolo dai precedenti) e hanno interessato consolidamento strutturale, rifacimento di tetto e pavimento, recupero degli intonaci, restauro della facciata e degli affreschi, e l’installazione di nuovi impianti. L’opera è stata resa possibile da una cooperazione tra istituzioni pubbliche e private, che mons. Nobile ha voluto elencare nei suoi ringraziamenti: la Regione, il Comune di Udine, fondazioni, imprese locali, singoli benefattori e la CEI tramite l’8×1000. Soffermandosi su quest’ultimo contributo, ha voluto ringraziare i presenti, che attraverso i propri contributi individuali hanno in qualche misura collaborato al finanziamento dei lavori, in un “gesto che appartiene a tutti noi”. Le giornate precedenti avevano visto momenti di preghiera e animazione spirituale, mentre il calendario successivo prevedeva visite guidate, incontri e liturgiche…
Il nostro stesso duomo ci fornisce questa riflessione in più esempi. Gli affreschi della Cappella di San Nicolò, nel Battistero, furono finanziati dalla Corporazione dei Fabbri di Udine: uomini modesti, probabilmente pochi e non ricchi, che scelsero di mettere insieme i loro mezzi per un bene che li superava, per glorificare Dio e lasciare traccia tangibile ai posteri. Non si trattava di vanità o ostentazione, poiché a noi non è rimasto neppure un nome, ma di un atto di fede e di responsabilità di cui possiamo ancora oggi percepire l’eco. Come annota Giuseppe Ricciotti nella sua storia delle corporazioni: “Il senso della costruzione e del sostegno di queste opere non risiede nella ricchezza dei singoli, ma nella consapevolezza della loro partecipazione al bene comune, nella capacità di riconoscere che ogni gesto, ogni pietra posata, ogni pennellata, diventa testimonianza di una fede che sopravvive alla povertà e al tempo”. E se contempliamo i grandi affreschi dipinti da Vitale da Bologna, così come la bellezza della nostra Pieve restaurata, possiamo quasi percepire l’orgoglio misurato nel lavoro, la silenziosa vocazione, di tanti fedeli di buona volontà. Capiamo che ciò di cui oggi godiamo è il frutto di un’enorme collettività del passato, travolgente, che trascende la nostra vita e ci chiama a fare lo stesso: a piantare alberi perché le generazioni future possano vivere all’ombra dei nostri sforzi. San Francesco, nella Regola non bollata, scrive: “La povertà, che noi dobbiamo osservare, finisca ai piedi dell’altare; perché non è degno che noi trattiamo alcuna cosa per nostro conto, ma tutto quello che possediamo sia offerto per il servizio di Dio e dei fratelli; e chi dona tutto senza riserva, costui non perde nulla, perché ciò che è dato a Dio ritorna in abbondanza nella sua vita spirituale”. Francesco ci indica che la vera misura del dono non è nel possesso materiale, ma nella disposizione interiore, nella generosità libera, nel coraggio di affidarsi alla Provvidenza e alla storia. Analogamente, guardando agli affreschi della Chiesa di Santa Maria di Castello, comprendiamo che i nostri antenati non avevano ricchezze straordinarie, eppure il loro contributo concreto, umile e determinato, ha lasciato un segno eterno: non un merito acquisito, non una gloria da vantare, ma una testimonianza di fede, gratuità e responsabilità verso il futuro. San Paolo ammonisce i Corinzi: “Ognuno dia secondo ciò che ha deciso nel cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9,7). La misura del dono non risiede nella quantità, ma nella sincerità e nell’apertura del cuore.
(Matteo Carota)
Ore 10.30: S. Messa e benedizione dei nuovi Pueri cantores. Sul sagrato bancarella con offerta di dolci per l’autofinanziamento delle loro attività.
Inaugurazione del Presepio della Cattedrale.
Ore 15.30: nella Basilica della Madonna delle Grazie: Giubileo dei catechisti-Processione fino in Cattedrale.

Non ci sarà la S. Messa delle ore 19.00
Ore 18.30: Concerto dei Pueri cantores nella chiesa della Purità.
Ore 20.30: nella chiesa di S. Pietro martire: Concerto musicale promosso dagli amici di don De Roja a favore della Casa dell’ Immacolata di Udine. Canta il coro “Vôs di mont” diretto dal M° Marco Maiero.
COSE BELLE SUCCEDONO TRA NOI
Carissimi amici che avete la cortesia di seguire ogni domenica la vita della nostra parrocchia, mi piace riferire quanto io sento in questi giorni che sono certamente di preoccupazione a causa delle guerre e delle ricorrenti violenze ma anche di gioia per le cose belle che succedono tra noi e sono segni di speranza.
Domenica sera 5 ottobre
Abbiamo inaugurato la Pieve di S. Maria di castello. La giornata era iniziata con la pioggia a catinelle ma si vede che era la benedizione del Signore; infatti, nel pomeriggio si sono aperte le nubi nel cielo ed il sole è comparso a far festa con noi. Molte persone son salite alla chiesa per la Benedizione impartita dall’ Arcivescovo. La processione lungo il viale che circonda il piazzale del castello è stata suggestiva certamente per i canti alla Madonna sostenuti dalla Cappella Musicale della cattedrale e dalla Filarmonica di Colloredo di Prato ma anche per la comparsa della luna che saliva nel cielo da una parte e del sole che scendeva al tramonto dall’altra. Già di per sé era uno spettacolo. Il duomo poi era affollato per la S. Messa come nelle feste grandi. Giustamente. La riscoperta delle radici è sempre un avvenimento significativo e rigenerante.
Mercoledì 8 ottobre
È stato il turno dei giovani. Alla sera oltre 120 giovani della città erano presenti ad ascoltare la catechesi di Pietro Sarubbi, quell’attore che nel Film “The Passion” di Mel Gibson ha reso viva e reale la figura di Barabba. Si è convertito incontrando lo sguardo penetrante di Cristo, impersonato dall’attore Jim Caviezel, lui pure a sua volta convertito. Come sono misteriose le strade del Signore che si serve di tutto e di tutti per annunciare la sua bella notizia!
Domenica 12 ottobre
La chiesa ed il piazzale del castello sono stati animai dalla presenza di tanti bambini del catechismo con i loro genitori. Movimentata la Messa e allegro il pranzo al sacco. Nel pomeriggio i simpatici giovani del “Teatro del Silenzio” (un po’ rumoroso!) hanno raccontato con brillantezza e bravura la storia dell’angelo del castello passato attraverso varie vicende, mimate con canti e scene che attraevano l’attenzione dei piccoli e dei grandi.
Martedì 14 ottobre
Era programmata un’ora di preghiera per la pace in terra Santa ed in Ucraina. Al mattino un clima di preoccupazione circolava in città mettendo apprensione specialmente negli abitanti del centro città, per la manifestazione pro Palestina in programma. Ciononostante, circa 130 persone hanno scelto d recarsi in chiesa a pregare con l’arcivescovo di Udine.
Giovedì 16 ottobre
Un piccolo gruppo di sacerdoti e diaconi della città, ha assistito ad una relazione tenuta da Mons. Sandro Piussi, Direttore dell’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici, il quale ha illustrato con competenza e dovizia di particolari la storia della Pieve commentando anche gli affreschi e presentando le scelte compiute nei lavori di restauro, di comune accordo con la Soprintendenza. Un cordiale ringraziamento a don Sandro da parte di tutti i presenti e mio personale, per la disponibilità e l’impegno profuso nella ricerca sulla storia di questa chiesa.
Una domanda frequente che sento: Chi terrà aperta la chiesa di S. Maria di Castello? Mi domando anch’io. Vi farò una proposta la prossima domenica.
Don Luciano, parroco
SUL MONDO SPLENDE IL SOLE OLTRE LE NUBI
Quando ero bambino, lessi questa vecchia leggenda ebraica: «Dinanzi alle porte di Roma sta seduto un mendicante lebbroso e aspetta. È il Messia!». Mi recai da un vecchio e gli chiesi: «Che cosa aspetta?». E il vecchio mi dette una risposta che capii solo molto più tardi. Egli mi disse: «Aspetta te!».Martin Buber, filosofo ebreo del Novecento, ha sempre riflettuto sul rapporto tra l’uomo e Dio e, soprattutto, sull’importanza dell’incontro autentico tra gli esseri umani. La leggenda che egli cita racconta di un mendicante lebbroso seduto davanti alle porte di Roma: egli è il Messia, ma non appare come un re potente o un liberatore trionfante, bensì come un povero malato, fragile ed escluso dalla società.
Quando il bambino chiede: «Che cosa aspetta?», il vecchio risponde: «Aspetta te!». Questa frase cambia radicalmente il significato della leggenda: il Messia non è solo colui che deve venire in un futuro lontano, ma è già qui e attende la risposta dell’uomo. “Aspetta te” significa che la redenzione non dipende soltanto da un intervento divino, ma anche dall’impegno e dalla responsabilità di ciascuno.
Secondo Buber, infatti, l’essere umano non può limitarsi ad aspettare passivamente che le cose cambino: deve diventare lui stesso parte della salvezza, attraverso i gesti di amore, giustizia e cura verso l’altro, che sono la risposta al dono di Dio. L’immagine del mendicante lebbroso insegna che Dio e il senso più profondo della vita si manifestano proprio nei più poveri e nei più emarginati, e che l’incontro con l’altro sofferente è il luogo in cui l’uomo incontra davvero Dio.
In questo modo, Buber ci fa capire che la speranza messianica non è evasione dal presente, ma un compito concreto e quotidiano: non dobbiamo solo aspettare, ma essere noi stessi la risposta all’attesa del mondo. La salvezza comincia quando smettiamo di aspettare e agiamo.
(Sebastiano Ribaudo)
DOPO LA FESTA UN GRANDE GRAZIE A TUTTI
Carissimi amici,
chi si aspettava tanta gente domenica scorsa per la inaugurazione della Pieve di Santa Maria di castello? È stata una manifestazione ricca di presenze e di soddisfazione per un’opera compiuta che attendevamo di visitare e di poter godere nuovamente dopo tanti anni di chiusura e di lavori che sembravano interminabili. Il Covid, il reperimento dei fondi, le attese per decidere il da farsi circa gli aspetti artistico e finanziario. Se si mette mano a progetti, a delle antiche opere importanti che devono durare nel tempo, bisogna sapersi fermare a tempo opportuno, confrontarsi con le varie competenze e quindi decidere ed attuare ciò che si è ben ponderato ma può darsi che in corso d’opera si debba arrestarsi di nuovo per una un’ulteriore riflessione. E così è stato. Intanto il tempo è passato. Chi è responsabile conosce le fatiche, la pazienza, le discussioni che all’esterno non appaiono, sembrano soltanto ritardi inspiegabili, frutti di pigrizia e disinteresse. Vi garantisco che così non è stato, da parte di nessuno. Per questo desidero di grazie a tutti. Non li voglio menzionare perché, chi si è impegnato in quest’opera, sa per esperienza e già l’opera compiuta dona soddisfazione. Non siamo rimasti con le mani in mano ad aspettare ma ci siamo dati da fare, pur non rallentando il corso della pastorale quotidiana. Ora dobbiamo pagare i debiti che restano ed allestire all’interno le opere che sono patrimonio della chiesa, perciò appartengono a tuta la comunità. Occorre l’arredo necessario: l’Altare e l’ambone, la sede. Qualche anno fa, abbiamo dotato la chiesa dei banchi nuovi recuperando anche alcune panche antiche. la statua di S. Biagio e della Vergine Maria col Bambino, la dormitio Virginis. Tutto è stato offerto dalle famiglie o dalle persone singole in memoria dei propri cari defunti. Chi è disposto ad offrire l’altare o l’ambone o la sede, anche mettendosi insieme con altre persone? Ringrazio tutti e penso che tutti possano gioire insieme con quanti sono stati gli artefici del recupero della Pieve di Udine. La benedizione della chiesa, la processione sul piazzale del castello fino alla cattedrale sono stati momenti memorabili che resteranno nella storia della nostra parrocchia. Molti potranno dire: “C’ero anch’io”. Deo gratias!
Don Luciano parroco.
Parrocchia di S. Maria Annunziata
Piazza del Duomo
33100 Udine (UD)
SEGRETERIA PARROCCHIALE
33100 Udine (UD)
Aperta dal lunedì al venerdì
dalle ore 10:00 alle ore 12:00
Tel. centralino: +39 0432 505302
Email (entro 24h): info@cattedraleudine.it
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