SUL MONDO SPLENDE IL SOLE OLTRE LE NUBI
“AMA E FA’ CIÒ CHE VUOI”
(Sant’Agostino, Omelia su 1 Giovanni 7,8)
Tra le molte frasi che la tradizione cristiana ci ha consegnato, poche possiedono la forza e la profondità di questo celebre passo di Sant’Agostino: “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Apparentemente semplice, quasi provocatorio, esso racchiude una concezione dell’etica e della libertà che, a distanza di secoli, continua a parlare con sorprendente attualità. Dietro l’apparente paradosso si cela una visione dell’uomo e del suo rapporto con Dio fondata sull’amore come principio ordinatore dell’esistenza. Per comprendere appieno la portata di queste parole, è utile soffermarsi su quattro aspetti fondamentali del pensiero agostiniano.
L’importanza dell’amore
Per Agostino, l’amore – inteso come caritas – non è un’emozione passeggera, ma un principio etico e teologico che orienta l’intera vita morale. Amare Dio significa aderire a Lui con tutto il proprio essere e, di conseguenza, amare il prossimo in modo autentico e disinteressato. Chi ama Dio sopra ogni cosa desidera spontaneamente ciò che è giusto e buono, poiché ogni suo atto nasce dal desiderio di compiere la Sua volontà. L’amore, dunque, diventa la radice e la misura di ogni comportamento morale.
La libertà come conseguenza
La seconda parte della frase, “fa’ ciò che vuoi”, non è un invito al capriccio o all’anarchia morale, ma la naturale conseguenza dell’amore autentico. Quando il cuore è guidato dall’amore di Dio, le azioni che ne derivano non possono che essere rette. Non serve un elenco di comandamenti imposto dall’esterno, perché è la voce interiore dell’amore a indicare la via corretta.
In questo senso, la libertà non coincide con l’assenza di regole, ma con un’autentica adesione interiore al bene. È la libertà di chi ama, e proprio per questo non può che agire in modo giusto.
Il legame tra etica e religione
Questa visione illumina il nesso profondo tra etica e religione nel pensiero agostiniano. L’etica non è un insieme di norme rigide, ma il frutto di una relazione viva con il divino. La virtù non nasce da un’obbedienza meccanica, ma da un cuore trasformato dall’amore. In questa prospettiva, l’agire morale non si fonda sulla paura della punizione o sul calcolo del merito, ma sull’intima comunione con Dio, che è la fonte stessa del bene.
Agire per amore, non per timore
Anche fuori da un contesto strettamente teologico, le parole di Agostino custodiscono un messaggio universale. Ci ricordano che le azioni più autentiche nascono da motivazioni profonde e positive -dall’amore, dalla compassione, dal desiderio del bene – piuttosto che dall’obbedienza cieca o dal timore delle conseguenze. È un invito a guardarci dentro e a chiederci: perché facciamo ciò che facciamo? Agiamo per convenzione, per dovere, o per sincero amore verso ciò che è giusto? L’attualità di questo insegnamento è sorprendente. In un tempo in cui la libertà è spesso confusa con l’individualismo e l’etica con la paura del giudizio, Sant’Agostino ci ricorda che la vera libertà nasce solo dall’amore. Solo chi ama davvero può dire, con piena verità: fa’ ciò che vuoi. Che l’amore – principio e fine di ogni cosa – possa orientare le nostre scelte quotidiane, non solo nei momenti di riflessione, ma nella dimensione profonda delle nostre relazioni e decisioni. Buona settimana a ciascuno di voi!
(Sebastiano Ribaudo)




